Autore Topic: Il presidente della Banca Centrale Europea elogia l'Italia  (Letto 1223 volte)  Share 

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

guallera

Il presidente della Banca Centrale Europea elogia l'Italia
« il: 10 Aprile, 2010, 13:05:24 pm »
Siccome in questa sezione siamo in un covo di nerd, bolscevichi, blasfemi anti-clericali, grillini-travagliati e sinistrini radical chic...oggi prendo io le sembianze di chi invece vuole che l'Amore trionfi sempre sull'odio e vi posta questa bella notizia...

Trichet elogia Tremonti: «Ha resistito». E sugli istituti di credito: «I vostri hanno dimostrato più lucidità  di altri»

Per il numero uno della Banca centrale europea l'Italia ha affrontato bene la crisi economica


PARMA (MERDA) - Bene l'Italia e la sua politica di bilancio nei medio termine. àˆ il giudizio del governatore della Banca centrale europea (Bce), Jean Claude Trichet, che, parlando al convegno di Confindustria di Parma, spiega: «La prospettiva di medio termine ha guidato la politica di bilancio in Italia durante la crisi. Il ministro dell'Economia - sottolinea - ha resistito alle pressioni per l'introduzione di stimoli fiscali che vadano oltre l'alleggerimento che deriva dall'azione degli stabilizzatori automatici. Questa è una strategia appropriata, dato il suo scottante debito pubblico e in prospettiva della sua evoluzione nel lungo termine».

«BANCHE ITALIANE LUCIDE» - Il numero uno dell'Eurotower ha poi elogiato il sistema bancario italiano: «Lasciate che vi dica che le banche italiane, rispetto ai colleghi europei e del resto del mondo, hanno dimostrato un elevato livello di lucidità Â». L'Italia - ha poi detto Trichet - ha «una finanza privata sana, che non è mai caduta negli eccessi finanziari del recente passato. Resta un'economia manifatturiera, dove la finanza è il primo e principale supporto all'economia reale. La forte propensione al risparmio e la prudenza delle banche rappresentano quindi una piattaforma solida dalla quale l'economia può ripartire».

«L'EURO VI HA SALVATI»?- Trichet ha poi aggiunto che l'euro ha evitato all'economia italiana le peggiori conseguenze di una crisi di proporzioni storiche. Rivolgendosi alla platea, Trichet ha quindi aggiunto: «sapete che i cittadini europei possono contare su di noi, la Bce e sull'eurosistema, che continuano ad essere una solida ancora di stabilità  e di fiducia».

Fonte: Corriere.it
10 aprile 2010

Questo vuol dire che il nostro rispettato Governo sta lavorando bene e che Silvio come sempre ci aveva visto bene, a ridare il Ministero dell'Economia ad una persona capace come l'on. Giulio Tremonti

AyeyeBrazov

Re:Il presidente della Banca Centrale Europea elogia l'Italia
« Risposta #1 il: 10 Aprile, 2010, 13:18:15 pm »
Siccome in questa sezione siamo in un covo di nerd, bolscevichi, blasfemi anti-clericali, grillini-travagliati e sinistrini radical chic...oggi prendo io le sembianze di chi invece vuole che l'Amore trionfi sempre sull'odio e vi posta questa bella notizia...

Trichet elogia Tremonti: «Ha resistito». E sugli istituti di credito: «I vostri hanno dimostrato più lucidità  di altri»

Per il numero uno della Banca centrale europea l'Italia ha affrontato bene la crisi economica


PARMA (MERDA) - Bene l'Italia e la sua politica di bilancio nei medio termine. àˆ il giudizio del governatore della Banca centrale europea (Bce), Jean Claude Trichet, che, parlando al convegno di Confindustria di Parma, spiega: «La prospettiva di medio termine ha guidato la politica di bilancio in Italia durante la crisi. Il ministro dell'Economia - sottolinea - ha resistito alle pressioni per l'introduzione di stimoli fiscali che vadano oltre l'alleggerimento che deriva dall'azione degli stabilizzatori automatici. Questa è una strategia appropriata, dato il suo scottante debito pubblico e in prospettiva della sua evoluzione nel lungo termine».

«BANCHE ITALIANE LUCIDE» - Il numero uno dell'Eurotower ha poi elogiato il sistema bancario italiano: «Lasciate che vi dica che le banche italiane, rispetto ai colleghi europei e del resto del mondo, hanno dimostrato un elevato livello di lucidità Â». L'Italia - ha poi detto Trichet - ha «una finanza privata sana, che non è mai caduta negli eccessi finanziari del recente passato. Resta un'economia manifatturiera, dove la finanza è il primo e principale supporto all'economia reale. La forte propensione al risparmio e la prudenza delle banche rappresentano quindi una piattaforma solida dalla quale l'economia può ripartire».

«L'EURO VI HA SALVATI»?- Trichet ha poi aggiunto che l'euro ha evitato all'economia italiana le peggiori conseguenze di una crisi di proporzioni storiche. Rivolgendosi alla platea, Trichet ha quindi aggiunto: «sapete che i cittadini europei possono contare su di noi, la Bce e sull'eurosistema, che continuano ad essere una solida ancora di stabilità  e di fiducia».

Fonte: Corriere.it
10 aprile 2010

Questo vuol dire che il nostro rispettato Governo sta lavorando bene e che Silvio come sempre ci aveva visto bene, a ridare il Ministero dell'Economia ad una persona capace come l'on. Giulio Tremonti
sarà  che non sono proprio un accanito lettore di fatti di politica ma francamente mi viene molto difficile parlar male di Tremonti.

guallera

Re:Il presidente della Banca Centrale Europea elogia l'Italia
« Risposta #2 il: 10 Aprile, 2010, 13:44:41 pm »
Siccome i sinistroidi del forum perdono le parole quando sentono cose che non gli fa piacere, vediamo se quest'altra notizia li stimolerà  di più...

Il dato peggiore da quando sono a disposizione le serie storiche

Istat: i redditi delle famiglie
mai così male dagli anni '90

Il calo nel 2009, in valori correnti, è stato del 2,8% rispetto all'anno precedente


ROMA - Cala ancora il reddito disponibile della famiglie italiane. Nell'ultimo trimestre del 2009, in valori correnti, è diminuito del 2,8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2008, mentre la spesa delle famiglie si è ridotta dell'1,9 per cento. Lo comunica l'Istat, spiegando che si tratta della riduzione più significativa a partire dagli anni '90, da quando sono a disposizione le serie storiche. Inoltre, il potere di acquisto delle famiglie (cioè il reddito disponibile delle famiglie in termini reali) è diminuito dello 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente e del 2,6 per cento rispetto a quello corrispondente del 2008.

PROFITTI - Scende anche il tasso di profitto delle società  non finanziarie: nel 2009 - sempre secondo i dati resi noti dall'Istat - il calo è stato di 1,8 punti percentuali rispetto al 2008. Anche in questo caso si tratta del livello più basso a partire dagli anni '90. Il calo deriva da una diminuzione del risultato lordo di gestione del 9,5% e da un calo del valore aggiunto del 5,4%.

Redazione online
08 aprile 2010

http://www.corriere.it/economia/10_aprile_...44f02aabe.shtml

Confindustria: italiani sempre più poveri
Cgil: disoccupazione a 11,5%, oltre un milione e mezzo i lavoratori in cassa integrazione

PARMA (MERDA) - Italiani sempre più poveri secondo le stime di Confindustria: nel 2014 il pil procapite sarà  infatti del 10% in meno rispetto alla media europea. Lo ha calcolato il Centro Studi di Confindustria, secondo il quale nel 2009 il Pil procapite risultava sotto del 5%. "Questa tendenza proseguirà  però nei prossimi anni", annuncia il direttore del Csc Luca Paolazzi secondo il quale il Pil procapite scenderà  di altri 5 punti. "Il gap sarà  quindi di dieci punti percentuali sotto la media europea", dice Paolazzi ricordando che la perdita rispetto alle altre nazioni europee è iniziata negli anni '90: ''se nel '91 eravamo a quota 106, fatta 100 la media europea, nel 2009 eravamo al 95 e nel 2014 saremo a 90'', così come prevedono anche le stime del Fmi.

SVILUPPO ECONOMICO E CIVILE DI PARI PASSO - Sviluppo economico e sviluppo civile viaggiano di pari passo e per questo se è vero che non c'é benessere senza libertà  è altrettanto vero che una maggior ricchezza consente di essere più liberi. Sono alcune delle riflessioni che emergono dal rapporto del Centro Studi per i 100 anni di Confindustria, che oggi a Parma ha riunito oltre 5.000 imprenditori per il consueto appuntamento biennale. "Libertà  e benessere si rafforzano a vicenda", ha sottolineato il direttore del Centro Studi, Luca Paolazzi, ripercorrendo le tappe compiute nell'ultimo secolo dal nostro Paese, e ricordando che la "straordinaria macchina da crescita" rappresentata dal tessuto industriale italiano si era bloccata ben prima dell'attuale crisi: dal 2000 al 2009, ha detto, il Pil pro-capite italiano, "quello che misura realmente la ricchezza, è diminuito del 4,1%".

ORA LE RIFORME, ABBATTERE MURAGLIE CRESCITA - "E' ora di voltare pagina nella gestione dell'economia", è necessario abbattere "le tante muraglie all'interno del nostro Paese, le muraglie che ostacolano le sfide per la modernita". Dal convegno di Parma Confindustria rilancia così il pressing per le riforme. "Lo chiedono le imprese, lo chiedono gli italiani. E qui vogliamo far sentire questa volontà , con tanti imprenditori riuniti con una sola voce a chiedere di cambiare passo". Ed in platea alla Fiera di Parma sono attesi in oltre 5mila. Lo sottolinea il direttore del CsC, Luca Paolazzi, aprendo due giorni di confronto sul tema "libertà  e benessere, L'Italia al Futuro". Apre il dibattito il rapporto del centro studi su come é cambiato il Paese, dall'Unità  d'Italia, e nei cento anni che Confindustria compie nel 2010. Una analisi sui "progressi fatti" per sottolineare "i progressi mancati". Quindi le "muraglie da abbattere", le riforme che non possono più essere rinviate, dice Paolazzi che accenna alla breccia di Porta Pia ed alla muraglia cinese. La ricetta è quella più volte ribadita da Confindustria, con la presidente Emma Marcegaglia che ha chiesto al governo di non sprecare l'occasione dei prossimi tre anni senza elezioni. Quindi, ricorda Paolazzi, che apre il convegno di Parma, serve più concorrenza, e più libertà  d'impresa, meno burocrazia, più infrastrutture, energia meno cara, andare avanti con le riforme del mercato del lavoro, puntare sulla formazione e su una università  più meritocratica. Richieste sostenute anche da sondaggi che dimostrano come è questo quello che chiedono le imprese e quello che vogliono gli italiani. Ricordando le stime che il Centro studi di Confindustria aveva diffuso lo scorso anno al convegno di Mantova, Paolazzi ribadisce che con le riforme il Pil può crescere del 30% in venti anni: il 13% puntando su risorse umane e formazione, il 4% abbattendo gli ostacoli della burocrazia, ancora un 11% andando avanti con le liberalizzazioni.

CGIL, DISOCCUPAZIONE A 11,5%, 1,5 MLN IN CIG - Un tasso di disoccupazione reale che supera l'11,5%. Oltre un milione e cinquecentomila lavoratori in cassa integrazione tra ordinaria e straordinaria, nel periodo gennaio-marzo 2010, "considerando un livello medio di ricorso alla cig, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale"; se invece si considerano "i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il periodo 2010 si determina un'assenza completa dall'attività  produttiva per 629.619 lavoratori". Sono i dati calcolati dall'Osservatorio cig del Dipartimento settori produttivi della Cgil nazionale sulla base degli ultimi dati diffusi dall'Inps che hanno evidenziato la crescita a marzo delle richieste di cassa integrazione del 106,8% rispetto a marzo 2009, pari a quasi 122,6 milioni di ore (122.599.702 ore). Mentre, sottolinea la Cgil, da gennaio a marzo di quest'anno la cassa integrazione ha raggiunto 302.217.009 ore con un aumento sul 2009 del 133,88%.

CGIL, 830 MLN IN MENO DA TASCHE CASSINTEGRATI IN 3 MESI - E' "una situazione sempre più insostenibile, per milioni di lavoratori, cassaintegrati, precari". Così il segretario confederale della Cgil, Susanna Camusso, commenta i dati dell'Osservatorio cig del dipartimento settori produttivi di Corso d'Italia sugli effetti della crisi sull'occupazione e sottolinea come nei primi tre mesi dell'anno "senza contare quelli che senza tutela hanno perso il posto di lavoro, i lavoratori 'parzialmente' tutelati dalla cig hanno perso nel loro reddito già  oltre 830.730.045 di euro". Camusso rilevando, quindi, la presenza di "molti lavoratori con coperture economiche irrisorie mentre ancora di più sono quelli senza alcuna copertura", sostiene che "non ci sono più alibi per il governo" e chiede che intervenga. "Fermare ed invertire questa deriva non è più rinviabile", afferma il segretario confederale della Cgil, è "la prima cosa da fare; per dare respiro all'economia serve aumentare il reddito disponibile delle famiglie, aumentando i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, riformando il fisco rendendolo più equo e più giusto".


Secondo me queste ultime notizie, sono le classiche bugie disfattiste e faziose della sinistra...d'altronde lo sanno tutti che l'ISTAT è sempre stato un organo "rosso".


http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/ec...1760786544.html