Autore Topic: Il fallimento della democrazia  (Letto 3225 volte)  Share 

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Offline bart

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #20 il: 30 Marzo, 2010, 15:37:41 pm »
non ne ho idea peppe, veramente non ne ho idea  :boh:
non ci resta che sperare in ciccio-s e nella riunione di giovedì coi suoi amici allora :boh:

Offline djcarmine

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #21 il: 30 Marzo, 2010, 15:39:27 pm »
non ci resta che sperare in ciccio-s e nella riunione di giovedì coi suoi amici allora :boh:
si, con ciccio veramente potremmo sperare in una rivoluzione politica storica e totale in italia

per la prima volta no saranno i politici a metterlo in culo a noi del popolo ma il popolo che si inculerà  il politico  :lettosex:

ok basta spam, o fatt è malament cà   :look:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline bart

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #22 il: 30 Marzo, 2010, 15:46:56 pm »
per la prima volta no saranno i politici a metterlo in culo a noi del popolo ma il popolo che si inculerà  il politico  :lettosex:

:asd:

ok, facimm e' brav ià  :peppe:


Per fare una rivoluzione ci vogliono due cose: qualcuno o qualcosa contro cui rivoltarsi e qualcuno che si presenti e faccia la rivoluzione. (Woody Allen)

la prima cosa non ci manca, è la seconda che scarseggia...

falceEmarcello

Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #23 il: 30 Marzo, 2010, 16:35:33 pm »
cazzo obbligare gli elettori a fare dei test di cultura generale, sarebbe una buona idea. Almeno uno dimostra di sapere chi sta votando.
io obbligherei pure chi si candida ... e allor sai che risat ???

Offline ciccio-s

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #24 il: 30 Marzo, 2010, 16:58:04 pm »
non badando alle vostre caxxate immani (piscione1 e piscione2)

vi dico che la prima cosa da fare, anche se è difficile da attuare in italia per la conformazione della costituzione, sarebbe instaurare il presidenzialismo.

un presidente scelto dal popolo per me sarebbe già  un bel passo avanti.

detto questo dovete renderevi anche conto che i nostri cari parlamentari non sono scelti dal popolo, questo a mio avviso è un altro grosso problema.

per quello che propone claudio, che so essere una provocazione, è infattibile perchè se da un lato non sei imbecille sei o ricattabile o comprabile quindi nisba per tutti. La vera cosa da fare, ovviamente a mio parere, è far capire cosa sta accadendo alle persone e sopratutto far capire che a farne le spese saranno i loro figli ed i figli dei loro figli.

Online pappasouth

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #25 il: 30 Marzo, 2010, 16:59:41 pm »
è più semplice e sensato evitare che la gente venga fatta nascere, crescere e morire da imbecille.

Offline isab1987

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #26 il: 30 Marzo, 2010, 17:10:55 pm »
che depressione  :fuga:
:dignità:

Offline Artem Dzyuba

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #27 il: 30 Marzo, 2010, 19:23:55 pm »
L'unico dittatore che accetterei sarebbe Luigi Testa...................Questo per dirvi che il problema è nella natura dell'essere umano che è il trionfo della presunzione e dell'egocentrismo,ma è giusto che sia  così,visto che non abbiamo altro che noi stessi.
Adda venì Baffone!

falceEmarcello

Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #28 il: 31 Marzo, 2010, 10:00:06 am »
L'etrna bugia: "Tutti non fanno altro che dire che vogliono consegnare ai loro figli un mondo migliore, e' un passaparola che dura da secoli, e il risultato e' questa vescica d'odio che e' diventato il nostro pianeta"

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #29 il: 31 Marzo, 2010, 11:00:34 am »
cazzo obbligare gli elettori a fare dei test di cultura generale, sarebbe una buona idea. Almeno uno dimostra di sapere chi sta votando.

ieri ai seggi ho visto gente che confondeva i simboli, che ha votato "De Luca" sulla scheda per le comunali e il candidato sindaco in quella per le regionali, che ha votato per comunali e regionali sulla stessa scheda, che faticava a scrivere un nome, che ha commessi palesi errori di voto (Napoli, tra le altre cose, pare sia la "patria" del voto nullo).

Ora, è mai possibile che a questa gente sia dato il diritto di votare? Gente che non ha una minima idea della situazione politica, e nemmeno si sforza di informarsi?
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline signor groucho

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #30 il: 31 Marzo, 2010, 11:07:28 am »
La libertà  è partecipazione. Mi ci è voluto per capire questo slogan di Gaber. Negando questa affermazione, si ha dunque che chi rinuncia alla partecipazione, accetta di non essere libero. E se quando la libertà  è concessa il cittadino preferisce comunque non partecipare, mi viene appunto il dubbio che la natura dell'uomo sia portata piuttosto a vivere in una condizione di assenza di libertà . Io non riesco proprio a capire come sia possibile che quando non c'è la gente si fa uccidere per guadagnarla ma quando c'è, ci si rinuncia senza battere ciglio.
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline bart

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #31 il: 31 Marzo, 2010, 11:56:34 am »
La degenerazione della democrazia? Tutto previsto!

di Claudio Messora

La tornata elettorale che si è conclusa ieri entusiasma e lascia l'amaro in bocca. Contemporaneamente. Come un gelato doubleface, da un lato squisitamente dolce, dall'altro schifosamente amaro.

Quando guardi al successo del Movimento Cinque Stelle, specialmente a quello strepitoso sostanziale 7% (diconsi settepercento) dell'Emilia-Romagna di Giovanni Favia, le palpebre calano a mezz'asta, preda di un'estasi onirica che ti inebria lasciandoti languidamente avvinghiato al mouse, quasi ammaliato dall'erotismo del web, che ammicca malizioso dopo una copula selvaggia e sconvolgente. Sembra voler dire: "Te l'avevo detto che non dovevi provarmi: ora come farai a tornare dalla tua fidanzata catodica?".

Quando poi vedi la Polverini che salta a Piazza del Popolo e pensi che gli italiani hanno votato lei, pensando forse di mettere alla Regione Lazio la sorella di Lucio Battisti, ti chiedi come sia possibile che la democrazia per la maggioranza dei cittadini, nonostante lo scempio istituzionale provocato dalle continue invasioni barbariche dell'Attila di Arcore, resti un concetto sfumato, negoziabile, come una proprietà  privata.

Non è bastato avere tentato di chiudere trasmissioni scomode mediante tentativi di truffa, cercando di corrompere perfino i carabinieri. Non è bastatato l'aver chiuso tutti i dibattiti politici sulle tre reti pubbliche, che un trattato firmato da tutti gli stati membri della Comunità  Europea, il Trattato di Amsterdam, vincola esplicitamente al servizio delle esigenze democratiche e di informazione dei cittadini. Non sono bastati i continui attacchi alla magistratura, alla consulta, i brogli pre-elettorali con un decreto interpretativo per rendere legale ciò che palesemente violava le regole, le dichiarazioni eversive di La Russa (questo decreto serve al Tar per decidere meglio: ora è impossibile che ci dia torto!), il trattamento autoritario e dittatoriale nei confronti della stampa libera, con il Ministro della Difesa che si declassa al ruolo di buttafuori, palesando quali siano gli interessi e i confini che è stato nominato a difendere. Non è bastato, no. Gli italiani hanno deciso, il popolo sovrano ha scelto: Berlusconi resta lì dov'è, comunque, a dispetto del senso del ridicolo, a totale disprezzo di ogni forma di amor proprio, di ogni dignità  residua. Perchè?

Perché la democrazia è succube della demagogia, nella quale degenera repentinamente. L'aveva capito Aristotele, il filosofo dell'immanenza, quasi 2.500 anni fa. Se votano tutti, ma proprio tutti, è evidente che i più colti, i più abili, i più abbienti avranno buon gioco sui più ignoranti, sui più ingenui, sui più poveri, e accade che per la famosa legge piramidale della distribuzione delle risorse, questi ultimi siano una sconfinata moltitudine rispetto ai primi, e perfino rispetto ai cittadini meno sprovveduti, quelli che lanciano grida d'allarme che restano ampiamente inascoltate. Forse per questo la democrazia ha avuto tanto successo in tutti i paesi civilizzati: con un po' di furbizia, con un pizzico di sociologia, con una spruzzata di sano populismo, con abbondanti aspersioni di gossip, di ogni bene superfluo, di attività  ludiche, ricreative e spensieranti condite da generosi sorrisi e, soprattutto, lasciando rosolare a lungo in un brodo di informazioni ristrette e salate ad arte, il buon sano governo dei soliti noti è assicurato nei secoli dei secoli amen.

Naturalmente è necessario guardarsi bene dall'istruire adeguatamente la massa dell'elettorato. Bisogna cacciare i pedagogisti intellettualmente onesti e, come dice Andrea Canevaro: provvedere all'insediamento di un Ministro che demolisca la scuola per creare sudditi docili.

Come si risolve? Naturalmente con la rete. Quel 10% che IdV più Movimento Cinque Stelle o, mutatis mutandis, liste civiche come la Rete dei Cittadini, hanno ottenuto complessivamente in molte regioni, sommando le rispettive percentuali, potrebbe verosimilmente discendere da quel 20% che, tra i soli cittadini che navigano, si collega a internet per informarsi in maniera alternativa. Nel Lazio hanno votato 2.875.000 persone. Nel mese di gennaio 2010, secondo gli ultimi dati Audiweb, gli utenti internet attivi, nella stessa regione, sono stati poco più di 2 milioni. Di questi, il 20% dichiarano di navigare per informarsi sui principali avvenimenti di cronaca. Fatti i debiti calcoli, parliamo di 400mila persone, ovvero quasi il 10% dell'elettorato, e cioè esattamente i voti che nel Lazio hanno preso IdV e Rete dei Cittadini.

Come raggiungere gli altri? Con l'istruzione. Qualche tempo fa proponevo la patente elettorale a punti. Naturalmente non si tratta di togliere il diritto di voto a nessuno, ma di subordinarlo alla conoscenza dei principi base di una democrazia, dato per scontato che l'ora di Educazione Civica è stata abolita, e che neppure prima è mai stata considerata una materia di primaria importanza. Invece, come bisogna dimostrare di conoscere il codice della strada prima di potersi mettere alla guida di un veicolo, per evitare di ammazzare qualcuno, così bisogna dimostrare di conoscere le regole che permettono alla Res Publica di funzionare al meglio e fare quello per cui è nata: garantire i diritti di tutti i cittadini. Altrimenti, come accade quando si guida senza patente, si finisce prima o poi per ammazzare qualcuno, e anzi di ammazzarlo due volte, ovvero di rendere vana la morte di milioni di persone che hanno versato il proprio sangue, sacrificandosi sull'altare della rivoluzione, perché i loro figli, e i figli dei loro figli - cioè noi - avessero quei privilegi che a loro erano negati.

Tutti possono votare, nessuno escluso, certamente! Ma se non sai cos'è la separazione tra i poteri, se non conosci la Costituzione italiana e quindi hai difficoltà  a comprendere quali siano i tuoi diritti e cosa li mette a rischio, se non sai che l'informazione è considerata il quarto potere democratico e se di conseguenza ignori che i giornalisti scomodi ti aiutano a conservare lo status di cittadino libero, se credi che si possa fare un decreto legge ogni volta che non si ha voglia di avviare un iter di discussione parlamentare, anche in mancanza dei criteri di urgenza previsti, se ignori tutte queste cose e le molte altre che costituiscono un indispensabile bagaglio per qualsiasi viaggiatore della democrazia, allora per esercitare il tuo sacrosanto diritto di voto tutto e solo ciò che ti viene richiesto è di frequentare un corso che ti insegni i fondamentali della materia, e magari sostenere un piccolo esame.

Poi vai alle urne e vota pure Berlusconi, se ne hai ancora il fegato.



bella quest'idea della patente elettorale a punti. che ne pensate?

Offline signor groucho

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #32 il: 31 Marzo, 2010, 12:01:40 pm »
Non male. Una bella patente elettorale!
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline francescofaber

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Re:Il fallimento della democrazia
« Risposta #33 il: 31 Marzo, 2010, 18:10:35 pm »
a me fa ridere la tarantella del centrodestra, che pensa di aver ragione su qualunque cosa perchè... l'ha scelto il popolo! "voi pensate che più della metà  degli italiani siano stupidi?" ma perchè gli altri non gli rispondono: "noi, lo sappiamo, voi lo sfruttate!"

ricordate: vox populi, vox dei, ma vox moltitudini vox diaboli. questo è il problema, quando il popolo si trasforma in massa (cioè quasi sempre).
VEDO TUTTO AZZURRO.