Autore Topic: La folla (King Vidor, 1928)  (Letto 4313 volte)  Share 

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Offline wendell

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La folla (King Vidor, 1928)
« il: 13 Marzo, 2010, 15:00:03 pm »


Storia di un uomo qualunque – impiegato in una compagnia di assicurazioni – e di sua moglie in una metropoli (New York): piccole gioie e grandi dispiaceri.
Sui ritmi frenetici dell'era moderna e sull'alienazione umana. Il sogno americano è vivisezionato, ne vengono fuori la ratio quantitativa, il cinismo, il materialismo, la massificazione degli individui.
Il primo blocco (si segnala un dolly vertiginoso lungo la facciata di un grattacielo e, a seguire, una carrellata al suo interno), omaggio alla New York irrequieta di inizio secolo, è un vortice di vivacità ; il secondo tratta (in perfetto stile Murnau) le disillusioni dei personaggi sia in campo lavorativo (L'ultima risata, 1924) che affettivo (Aurora, 1927). Picchi drammatici elevati. Notevoli le interpretazioni, in particolare quella di Bert Roach (vagamente somigliante a Mastroianni).
La folla riderà  sempre con te, ma piangerà  per te solo per un giorno.


Voto:****

Influenze espressioniste :contract:




ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.