
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha rilasciato un'intervista a "Napoli Magazine": "Se mi sento un capitano coraggioso? Prima di tutto ringrazio Pina Amarelli per il premio assegnatomi. Ho visto delle eccellenze straordinarie. Questo dimostra che e' un territorio pieno di humus. Quando sono arrivato a Napoli non credevo piu' nell'Italia. Ne parlavo con mio zio. Nel 1998 pregai mio figlio Luigi di studiare in America, perche' vedevo delle false eccellenze. Siamo campioni del mondo in questo campo, poi quando si va sul pragmatico e sul concreto ci si perde. A Los Angeles tutti si alzano alle 4 del mattino poi alle 7 di sera sono gia' cotti. Mio figlio ando' li' ed io cominciai a lavorare in America. Devo dire pero' che mi mancava il contatto umano, ce lo siamo creati noi. Questi americani sono un po' disperati. Dopo una riunione con degli attori americani, decisi di andarmi a rilassare un po' a Capri. Una mattina su un giornale c'era una pancia gigantesca di Gaucci, piu' grande della mia, piena di ori. Nel 1997 provai a prendere il Napoli, ma fui allontanato da Ferlaino. Era il 2004 e lessi: "Napoli fallito". Mi informai e mi dissero che il Tribunale avrebbe assegnato questo pezzo di carta. In 24 ore, grazie al richiamo di "Partenope", decisi di fare questo passo sotto gli occhi smarriti dei miei familiari. Impiegai dei soldi miei personali. Li' venne fuori il vero Aurelio: non ascoltai nessuno ed andai avanti per la mia strada. In Italia devi fare sempre a cazzotti con tutti, perche' non c'e' nessuno che condivide il tuo pensiero e non c'e' l'idea di fare squadra. Quando l'impresa si deve coniugare con la realta' molta gente crede che tu vuoi solo sognare. Il Calcio Napoli me lo sono caricato sulle spalle, sfruttando l'esperienza che avevo accumulato nel mondo del cinema. Il Teatro San Carlo e' una delle realta' di Napoli che esiste e ci rappresenta, e' un motivo di vanto. Il Calcio Napoli l'ho tirato su contro il parere di tutti. Si parlava di stadio... Ma chi lo sa? La televisione ormai sta scomparendo. Ora c'e' internet. Il virtuale sta prendendo largo sul reale. Cambia la tifoseria e cambia il modo di seguire la propria squadra. Bisogna essere aperti al rinnovamento, provando ad anticipare i tempi. Lo stadio? Non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Bisogna capire come si muovono i mercati, da quello sudamericano a quello arabo. Sono entrati in campo i russi. Seguiamo le regole di Platini e con quelle andiamo avanti. Si fa avanti anche la Cina: conoscono tutti i calciatori italiani, quelli del Napoli, gli europei e quelli del Psg. Non seguono le loro gare in Cina, perche' sono tutte truccate. Si e' perso molto il senso dell'etica. Questa e' la societa' dell'apparire piu' che dell'essere. Bisogna fare un passo indietro. Dobbiamo essere umili e metterci in testa che bisogna lavorare. Quando sento parlare delle pensioni mi viene da ridere. Questo e' un Paese molto vecchio. Bisogna mettere mano al portafoglio, andando avanti anche senza l'appoggio delle istituzioni perche' poi i risultati arrivano e sono straordinari. Gli sceicchi e i tantissimi soldi? Era una battuta. Era come dire: "Statevi accort". Non penso che i nostri siano gia' con la testa al Villarreal, o almeno me lo auguro. Per me contro la Juventus abbiamo vinto 4-3. Hamsik aveva segnato il rigore, poi se tre signorini si muovono dietro non e' colpa sua. Tutti possiamo sbagliare. Ecco perche' dico che non mi interessa la classifica e che noi abbiamo vinto contro la Juventus. Siamo riusciti a battere la squadra piu' in forma del momento, per me resta il 4-3. Il turn over? Decide Mazzarri, bisogna far rifiatare qualcuno. Rientra Cavani e vedremo se decidera' di utilizzarlo. II mercato dipende dalla qualificazione? Assolutamente no. Britos non l'abbiamo mai adoperato. Le piccole squadre ormai non sono piu' piccole. Sono agguerritissime, fanno la partita della vita. Natale in Champions? I titoli non mi piacciono. Vorrei un Napoli in progress. Pandev era in progress e lo ha dimostrato. Ora rientreranno anche Britos e Donadel. Abbiamo riscoperto le qualita' di Gargano, al quale non si puo' chiedere di fare tutte le partite, incluse quelle con l'Uruguay. Lo stadio? Questo e' un Paese dove non si sa se usciremo o no dalla crisi, non si sa nemmeno se resteremo ancorati all'euro oppure no. C'e' un Governo tecnico, non possiamo preoccuparci del San Paolo quando Napoli ha problemi enormi. Tre punti col Lecce e vittoria col Villarreal? Vorrei fare 12 punti piu' il Villarreal. Cari giocatori del Napoli affrontate il Lecce come avete affrontato la Juventus, questi sono i titoli. L'incoscienza fa parte del nostro essere bambini, altrimenti la vita sarebbe estremamente noiosa. Filippo Inzaghi? Mi fate delle domande che dovreste rivolgere a Mazzarri. Ma quanti anni ha? 42-43? (scherza il presidente, ndr). Ringrazio Rummenigge per le belle parole. Io penso al domani, nemmeno all'oggi".