dela dice tutto, ma proprio tutto, alla romana radioradio

ROMA - Una sorta di lettera natalizia, con tanto di bilancio e di buoni propositi. Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervenuto ai microfoni di "RadioRadio", l'ha 'scritta' in diretta. "
A Napoli, quando sono arrivato con grande umiltà , ho fatto un resettaggio totale. Ho cercato di imparare in fretta. Anche se ho sbagliato nelle mie ultime decisioni ascoltando troppe idee, come passare da Reja o chiamare Donadoni, persona straordinaria ma poco idonea ad una piazza come Napoli. Poi ho puntato su Mazzarri e adesso stiamo ricavalcando il tempo perduto".
PIANO DI LAVORO - "
Non è tutto preciso ma siamo ancora in fase di studio e aggiustamenti che avverranno nella seconda parte del campionato e che ci sarà tempo di ottimizzare da giugno in poi. Sono assolutamente con la mano tesa verso i tifosi per abbracciarli. Sono anche un mastino antipatico, certe volte, ma solo a difesa dei loro stessi interessi. Quando difendo quelli del Napoli e non permetto una disfatta economica, faccio solo i loro interessi". De Laurentiis ha "
un obiettivo vincente, partecipare alle Coppe europee. Speriamo di accedere alla più importante. Per competere e arrivare il più lontano possibile. Posso auspicare una maturazione del calcio, un resettaggio del calcio in chiave più industriale e meno istituzionale. La politica non ha mai abbandonato il calcio, che vedo come sport e industria. Non possiamo solo dire che la gente non va più allo stadio. Se vogliamo guardare ai nuovi stadi li dobbiamo guardare con un'altra ottica, non solo come impianti da 100mila spettatori. Nel prossimo futuro non sarà più un modo moderno di vedere e di fruire il calcio".
DIRITTI TV - De Laurentiis poi affronta il tema dei diritti televisivi. "
La nuova legge, la legge Melandri, ha creato non pochi problemi. Continuiamo ad applicare leggi che vengono pensate negli anni addietro e diventano operative quando nel mondo le cose sono cambiate o stanno per cambiare. Qualunque legge può andare bene se non va a ledere gli interessi di quei club che possono essere e che devono essere ugualmente competitivi rispetto ad altri con il quale si compete per andare in Champions. Se devo rinunciare a introiti per favorire altri questa rinuncia non mi mette sullo stesso livello di possibili squadre spagnole dove c'è una minore ritenuta possibile e quindi si può dare un netto maggiore al giocatore. C'è una minore cometitività degli italiani nelle negoziazioni di eventuali giocatori. Trovo tutto molto vecchio. In Inghilterra? Hanno dato maturità con politica e una disciplina molto dura nei confronti della tifoseria. Hanno permesso di costruire stadi, che possono fatturare durante la settimana continuativamente. Poi vediamo i bilanci e troviamo -400 milioni di euro in rosso. Vuol dire che il calcio non è veramente industriale. Ci sono limitazioni che non tengono conto del cambiamento dei tempi dello spettatore. Cosa vogliono vedere gli spettatori? Bisogna rimodulare i campionati. Oggi l'unico comun denominatore non è l'euro ma il mezzo audiovisivo, quello che ci porta tutti quanti ad una certa ora della giornata ad una realtà che se è sportiva deve essere all'altezza del campionato che si va a guardare".
LEGA CALCIO - Poi ha continuato sugli argomenti caldi. "
In Lega mi ascoltano? Inutile predicare quando dall'altra parte c'è la certezza che non si può modificare nulla se non metterci ad un tavolo e cambiare il calcio - prosegue De Laurentiis ai microfoni della radio romana -
ci sono posizioni istituzionali alle quali uno mette la colla sulla sedia ed è difficilissimo staccarlo. Si cozza contro un muro. In Lega molto, spesso, alcuni presidenti vivono situazione con maggiore cinismo e appartengono al partito di un'Italia che si abitua da sempre a vivere alla giornata. Bisogna per me programmare ed essere programmati. Bisogna avere uno scopo comune per andare avanti".
ARBITRI - Il numero 1 del Napoli giudica poi il rendimento degli arbitri. "
Non ho mai avuto nulla da ridire, se non quando la gara con il Parma mi sono visto negare nel primo tempo un'evidenza lampante. Poi quello che è succeso nel secondo tempo è diventata una miccia accesa conseguenziale. Non ho nulla contro arbitri. Quando il giudice sportivo Tosel, di cui ho la stima, guarda i fatti e va a comminare le sanzioni è perché fa una disanima sui fatti oggettivi che sono accaduti. Sembra che si faccia di tutto per mettere arbitri in una situazione di difficoltà . I supporti tecnologici? Certo, nel 2010 volendo adoperarla significa essere adeguati a condurre una macchina importante come quella del calcio".
LO SCUDETTO - Tornando al Napoli, alla domanda su cosa manca al Napoli per essere competitivo per lo scudetto, l'imprenditore spiega: "
Tutte le squadre si stanno rafforzando. Non è il fuoriclasse che ti risolve un campionato, semmai una, dieci partite. Oggi è la squadra che è importante, il gruppo. Il giorno che riuscirò ad avere 18 persone coordinate e fantastiche tra di loro probabilmente potremo mirare allo scudetto. Cercheremo di fare tutti quanti il massimo. Difenderò sempre il fatturato, il conto economico, il bilancio della società Napoli. Bisogna competere con grande gagliardia e senso di sportività , senza fare passi falsi o false promesse. Il Napoli deve esprimere concretezza".
Infine sulle voci di mercato che riguardano il suo club spiega: "
Ho rapporti di lavoro con Preziosi, Lotito mi sta simpatico, con loro, così come con altri presidenti, con Juve, Inter, abbiamo rapporti aperti. Ledesma? Mi è sempre piaciuto. Staff tecnico? Ha tutto quello che desidera avere. Mancano solo osservatori che entreranno a far parte del gruppo da gennaio. Poi una situazione vivaistica, ancora non completata. Sono alla ricerca di un amministratore delegato in linea con la mia filosofia. Non voglio fare più esperimenti. Montali? Una persona che stimo, un gran signore, abbiamo linea comune di ragionamento e attitudini. Però non ha avuto pazienza e umiltà di aspettare e di poter fare quel corso che gli avrebbe permesso di evitare rischi di squalifica. Doveva dotarsi di quella credenziali tecniche per poter poi essere presentabile all'interno di un contesto e non aver nessun tipo di squalifica sul campo. Lavezzi? Una stretta di mano, ci siamo augurati buon anno. Con lui è tutto a posto. Fa parte del Napoli. Non lo trattavo male, ci sono state incomprensioni, promesse fatte e non mantenute e non da me, sulle quali c'è stato un chiarimento. Ci siamo chiariti".