magico Paoletti, incazzatissimo anche se non si capisce perchè:
Se qualcuno vuole andare via, nessuno lo trattiene. Chi vuole stare con noi, starà con noi. Chi non vuole stare con noi, non starà con noi", De Laurentiis incastra Hamsik davanti ai tifosi arrivati a Dimaro. E’ l’emmesima sfida al giovane slovacco dopo la richiesta di 100 milioni per cedere il contratto al Milan.
Tira la corda il Presidente, sopratutto con Raiola, che al momento opportuno si toglierà dalla scarpe diverse pietroline. Vincere è bene, stravincere non sempre è opportuno: questo De Laurentiis non lo sa e deve impararlo in fretta. Nei comportamenti del cinepresidente c’è infatti tutto il futuro del Napoli: comprerà un top-player da Champions? Arriverà un nuovo attaccante all’altezza di Cavani? Finanzierà subito il settore giovanile indispensabile per diventare un grande club? Ingaggerà top-manager per triplicare il fatturato? Costruirà uno nuovo stadio tutto del Napoli?
Le risposte a queste domande diranno che Napoli dovremo attenderci già quest’anno determinante per le due sole stagioni che mancano al decennio richiesto da De Laurentiis per fare del Napoli una grande d’Europa.
Alla vigilia del ritiro De Laurentis è uscito insolitamente allo scoperto fissando gli obiettivi dell’anno: "mi aspetto di bissare la qualificazione in Champions", ovvero primo, secondo o massimo terzo posto dall’anno prossimo utile solo per i preliminari. Un obbligo per il Napoli che diversamente senza il premio Lega per il piazzamento da podio e quello Uefa per le 6 gare a gironi, si ritroverebbe in forte perdita di gestione. Un macigno per Mazzarri che quando a giugno ha saputo che sarebbe rimasto ha anche capito di essere diventato il parafulmine di tutti i mali azzurri.
Per addossarsi questo ruolo ha preteso e imposto tutte le operazioni di mercato, fallendo la trattiva Criscito, superpagando Inler, rinunciando ad un nuovo attaccante per confermare Lucarelli. E il tecnico che conosce tutte le insidie della stagione, sopratutto in chiave personale, annuncia: "dovremo strabiliare".
E come?
Possiamo immaginare che Cavani realizzi ancora 26 gol solo in campionato? Si può supporre che il solo Cavani in attacco possa bastare per giocare dignitosamente 6 partite di Champions? E’ credibile che Cavani sempre da solo possa consentire di vincere almeno la Coppa Italia, visto l’apprendistato in Champions e una lotta scudetto che quest’anno riguarderà almeno 6 squadre con le solite Milan e Inter ma anche Lazio, Roma e Juventus?
De Laurentiis ha ammesso che il terzo posto al 4° anno di A è arrivato anche "per i demeriti degli avversari". Aggiungerei la fortuna dei principianti, come lo erano Mazzarri e tutti gli azzurri nelle posizioni di vertice della classifica. Adesso, basterà un solo anno per aver maturato l’esperienza indispensabile a vincere?
Inler alla fine è venuto, scaricato dalla Juve, sognando di riuscirci. E’ l’unico a parlare chiaramente di scudetto. Solo vincendo, infatti, potrà arrivare ai 2,3 milioni netti l’anno che avrebbe guadagnato a Torino. E se non dovesse riuscirci è sempre pronto ad andarsene, come ha chiaramente detto nel giorno da leone alla presentazione: per sempre a Napoli? Chi può dirlo, il calcio non garantisce nulla: altro che amore per la maglia, preteso da De Laurentiis.
Amore difficile per tutti. Hamisk è ancora pronto a partire. Gargano pure. Lavezzi non ha mai ricevuto offerte ma è l’unico ad avere la porta dell’addio aperta dalla clausola rescissoria. Per gli altri nuovi arrivati invece non è una fatica giurare amore eterno. Provengono da squadre che hanno lottato per la retrocessione: Dzemaili col Parma s’è salvato per il rotto della cuffia. Britos col Bologna ha rischiato l’infarto. Donadel e Santana, a Firenze hanno patito una stagione da dimenticare. Il portiere di riserva, titolare a Lecce, ha incassato una caterva di gol. Fernandez ha fatto capolino nell’Argentina, ma la Copa America ha fatto capire che “checio” Batista è in stato confusionale e Grondona non potendolo licenziare lo ha commissariato con Carlos Bilardo che deciderà le prossime convocazioni.
Eppure il mercato del Napoli è stato propagandato tra i migliori, grazie a Inler. Strapagato però se per Vidal, che ha segnato 15 gol in Bundesliga, Marotta non supererà i 12 milioni. Chiuso il mercato, tutti adesso scrivono e dicono – come il cinepresidente vuole – che le responsabilità gravano su Mazzarri. Non è così. La scelta di De Laurentis di trattenerlo, dopo aver firmato e stracciato un accordo con Gasperini andato all’Inter, consegnano al cinepresidente, il peso della scelta clou.
Il Napoli per fare il salto di qualità, dovrà cambiare molte cose dall’organizzazione del gioco alla gestione della panchina durante la gara. Con la consapevolezza che i nazionali d’europa azzurri (Maggio, Hamsik, Inler, Dzemaili) saranno impegnati per gli Europei e come ogni volta in queste occasioni, da marzo in poi, tireranno indietro la gambetta evitando sforzi inutili.
In sintesi: De Laurentis ha speso 40 milioni per girare le responsabilità della stagione a Mazzarri. Il tecnico lo sa ed ha preteso la presenza di Lucarelli nello spogliatoio. Ma la scelta di confermare il tecnico coinvolge De Laurentiis nel compito primario: dare al Napoli un gioco di livello europeo.
Se Mazzarri non ne sarà capace, De Laurentis dovrà risponderne. Molto più di quanto dovrebbe fare subito per l’aumento degli abbonamenti: mediamente il 20%, una assurdità che in Italia nessuno ha avuto la sfacciataggine di fare.
