Insigne, l'agente a TuttoNapoli.net: "E' il clone di Giovinco, ma più cinico. Pronto per l'esordio a Livorno"
Intervista esclusiva della redazione di TuttoNapoli.net ad Antonio Ottaiano, procuratore della "Pulce" partenopea Lorenzo Insigne
23.01.2010 10.30 di Salvio Passante articolo letto 1083 volte
Fonte: Luca Cirillo-Salvio Passante
La pulce azzurra fa passi da gigante. Lorenzo Insigne, trequartista classe ’91 della Primavera, complice la difficile situazione del reparto avanzato, in quel di Livorno potrebbe addirittura debuttare contro la squadra labronica. Per ripercorrere le tappe della carriera del "Giovinco" di Frattamaggiore, la redazione di TuttoNapoli.net ha contattato in esclusiva il suo agente, Antonio Ottaiano.
Bogliacino e Lavezzi infortunati, Quagliarella squalificato, Hoffer in forse, Denis febbricitante. E' giunto il momento della "Pulce"?
"Noi lo speriamo. Siamo in attesa già da tempo. Insigne è stato già aggregato per gli allenamenti con la prima squadra in diverse occasioni. In estate nell'amichevole contro il Racing Santander ha saggiato anche il campo, mostrando le sue grandi doti da giocoliere. L'esordio in campionato sarebbe motivo di grande vanto".
In molti lo paragonano a Giovinco…
"Sono molto simili e dico di più: forse Lorenzo vede di più la porta, è più cinico. Baricentro basso, supera con una naturalezza invidiabile gli avversari nell'uno contro uno: fantasia e tecnica da vendere. Può agire sia da trequartista sia da seconda punta. L'anno scorso con Apuzzo ha segnato 9 gol; incalcolabile il numero degli assist. Quest'anno, invece, l'inizio è stato ancora più positivo: ha messo a segno addirittura 13 reti".
La statura potrebbe frenare la sua ascesa professionale?
"Non credo. Il paragone con altri esempi più illustri sarebbe irriverente, ma secondo me la questione è incentrata più sulla forza muscolare che sulla struttura fisica. Insigne, infatti, come tipologia di giocatore non cerca il contatto fisico, non gioca di sponda, ma basa i suoi colpi sulla velocità , sull'imprevedibilità . Per questo motivo ritengo che possa tranquillamente farsi largo in categorie importanti".
I ricordi sul suo approdo nel vivaio azzurro...
"Il Napoli radunò alcune scuole calcio dell'hinterland vesuviano per uno stage. Insigne fu notato da Beppe Santoro tra i ragazzini dell'Olimpia Sant'Arpino: fu portato così nella cantèra partenopea. Inizialmente fece fatica a ritagliarsi uno spazio importante con le varie selezioni poichè fisicamente troppo piccolo; veniva addirittura collocato tra i ragazzini di seconda fascia. Col tempo, per fortuna, le sue qualità sono sbocciate definitivamente prevalendo su altri aspetti".
Come vive il giocatore questo momento magico?
"Con la massima tranquillità . Lorenzo è un ragazzo semplice, non si esalta facilmente. Ha uno strano modo di vivere questi momenti. Vi racconto il suo esordio contro il Santander. Entrò in campo con il carisma di un veterano. Nel post partita gli chiesi: "Allora, che emozioni hai provato?†Lui rispose: "Soltanto adesso focalizzo il tutto. Ho la pelle d'oca". In campo non aveva affatto risentito di essere un giovane all'esordio nel tempio del San Paolo".
Quante chances ha il Napoli di superare la fase a gironi del Torneo di Viareggio?
"Il Napoli non è dotato di grandi individualità , ma è una squadra matura e concreta. Si vocifera che possano arrivare Bruno e Ciano in prestito. Se dovessero concretizzarsi queste operazioni, è evidente che le possibilità di superare il turno aumenterebbero notevolmente. Porterebbero molta esperienza".
La convocazione di Insigne per la prima squadra è un primo importante segno di apertura e fiducia ai giovani del vivaio. E’ d’accordo?
"Napoli è una piazza competente ed esigente. Non credo si possa parlare di apertura di credito nei riguardi del vivaio, bensì di tempistica. Bisogna cogliere l'attimo giusto per lanciare i giovani nella mischia, altrimenti si corre il rischio di bruciarli. Paragonare Napoli a realtà con minori aspettative come Empoli e Bergamo non mi sembra del tutto appropriato. Le direttive societarie credo vadano in questa direzione, cioè valorizzare i talenti del settore giovanile".
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