in questo post voglio portare alla luce quante le multe che ha raccolto intel per le sue manovre scorrette...
14/05/09
La Commissione Europea ha multato Intel per 1,06 miliardi di euro, riconoscendo pratiche anticoncorrenziali illegali e un abuso di posizione dominante. Come abbiamo anticipato ieri, l'Anti-trust alla fine ha ritenuto il colosso statunitense colpevole di aver violato le norme europee (Articolo 82 - EC Treaty antitrust) attuando pratiche commerciali scorrette nel mercato dei processori x86.
"Per tutto il periodo ottobre 2002-2007 Intel ha avuto una posizione dominante nel mercato mondiale delle CPU (microprocessori) x86, per almeno il 70% (circa 4,62 miliardi di euro ndr.) della quota di mercato", si legge nel comunicato UE.
"La Commissione ha ritenuto che Intel abbia fatto ricorso a due specifiche forme di pratiche illegali. Primo, Intel ha dato sconti integralmente o parzialmente occulti a fabbricanti di computer a condizione che le acquistassero la totalità o la quasi totalità dei processori x86 di cui avevano bisogno".
In secondo luogo "Intel ha effettuato pagamenti diretti in favore di un grande distributore (Media Saturn Holding, proprietario della catena MediaMarkt - in Italia MediaWorld ndr.) a condizione che questo vendesse esclusivamente computer dotati di processori x86. Questi sconti e pagamenti hanno effettivamente impedito ai clienti, e, quindi, ai consumatori, di rivolgersi a prodotti alternativi".
"Intel ha danneggiato milioni di consumatori europei agendo deliberatamente per tenere i concorrenti fuori dal mercato per i processori da computer per molti anni. Un'infrazione così grave e così sostenuta nel tempo delle regole antitrust Ue non può essere tollerata", ha sottolineato il commissario alla Concorrenza Neelie Kroes.
Corea, Intel multata dall'antitrust
Il chipmaker avrebbe adottato politiche commerciali non in linea con le norme del paese asiatico. Si prepara il ricorso
Roma - La Fair Trade Commission coreana ha condannato Intel a pagare una sanzione pari a circa 16 milioni di euro. Secondo la commissione, il chipmaker di Santa Clara avrebbe violato le norme del libero commercio, allo scopo di impedire alla concorrenza di gareggiare nella conquista di una propria fetta del mercato. L'azienda statunitense si è detta "delusa" del verdetto, e ha già chiarito che intende metterlo in discussione in appello.
La decisione giunge dopo una istruttoria durata tre anni. Le autorità coreane si erano concentrate in particolare sugli accordi stipulati da Intel, Samsung e Trigem nel periodo compreso tra il 2001 e il 2005: durante tutto questo periodo l'azienda nordamericana avrebbe versato oltre 370 milioni di dollari nelle casse dei due produttori per persuaderli a non acquistare processori AMD.
Da parte sua, Intel continua a ribadire la sua ferma intenzione di sostenere la libera competizione sul mercato, professando la totale estraneità alle accuse che le vengono contestate. In particolare, secondo il chipmaker i fondi passati di mano costituirebbero nient'altro che la contropartita legata a delle politiche di rebate, assolutamente lecite, adottate sul mercato sudcoreano.
Non è il primo caso in cui Intel si deve confrontare con accuse di questo tenore. Nel 2005, l'antitrust giapponese aveva condannato l'azienda nell'ambito di una inchiesta simile, e l'Unione Europea sta portando avanti in questi mesi una complessa istruttoria che vede contrapposte AMD e il chipmaker di Santa Clara con reciproche accuse di scorrettezza.
Intel indagata dall'Antitrust
di New York
potizzato comportamento scorretto nei confronti di rivale Amd
NEW YORK
Il procuratore generale dello stato di New York Andrew Cuomo ha avviato un’indagine per fare luce su possibili violazioni della legge antitrust da parte di Intel, chiedendo che il maggiore produttore mondiale di microchip fornisca documenti e informazioni collegati all’inchiesta.
Come ha reso noto un portavoce di Cuomo, l’indagine mira ad appurare se Intel abbia cercato di escludere le concorrenti dal mercato, in particolare Advanced Micro Devices, approfittando della propria posizione dominante.
Intel potrebbe aver violato la legge con politiche predatorie dei prezzi, ostruendo i canali di distribuzione per i concorrenti e pagando i consumatori per ottenere una preferenza esclusiva.
A mezz’ora circa dalla soglia di metà giornata di contrattazioni a Wall Street, Intel cede il 2,03 per cento.
meditate gente.... meditate...