ROMA, 8 gennaio - Il pullman con a bordo la nazionale del Togo, nella quale milita tra l’altro la stella del Manchester City Emmanuel Adebayor, è stato mitragliato nei pressi della frontiera fra il Congo e l'Angola, il paese che ospiterà da domenica la Coppa d'Africa di calcio. «Due calciatori sono rimasti feriti» ha raccontato a Infosport il centrocampista del Nantes Thomas Dossevi, uno dei componenti della rappresentativa togolese. Si tratta del portiere Kodjovi Obilalé (Pontivy, Francia) e del difensore Serge Akakpo (Vaslui, Romania). Feriti anche il medico e l'allenatore dei portieri. Secondo alcune fonti, al momento non confermate, l'autista del mezzo sarebbe rimasto ucciso.
LA TESTIMONIANZA - Ecco la drammatica testimonianza di Dossevi: «Ci hanno mitragliato all'uscita dal Congo - racconta - mentre rientravamo in Angola. Una raffica ha colpito la parte anteriore del pullman e ci siamo tutti buttati a terra. Due giocatori sono stati feriti:uno è stato preso alla schiena, un'altro ai reni. L'allenatore dei portieri e il medici sono stati colpiti. Alcuni dei feriti sono in gravi condizioni. Al momento non abbiamo novità , sono tutti ricoverati all'ospedale di Cabinda».
L'ALTRA VERSIONE - Sul gravissimo episodio è scoppiata una violentissima polemica, perché un portavoce del Comitato organizzatore della Coppa d'Africa in Angola ha dichiarato che non c'è stato nessun agguato a colpi di mitraglia. Secondo la sua ricostruzione, sarebbe semplicemente scoppiato uno pneumatico, provocando il panico a bordo. Una versione che non regge, alla luce dei quattro feriti per colpi da arma da fuoco, e che fa infuriare i giocatori del Togo. Â«àˆ uno scandalo dire una cosa del genere - ha detto a questo proposito Dossevi -. Ci hanno mitragliato davero. Se avessimo potuto prendere delle foto, adesso sarebbero già su Internet. Si è trattato di uno scontro a fuoco pesante, al quale ha risposto la polizia. Abbiamo pensato alla guerra. Siamo tutti sotto choc. Quando siamo usciti dal bus, ci siamo chiesti l'un l'altro "perché noi?". Ora non abbiamo più molta voglia di giocare la Coppa d'Africa. Pensiamo ai compagni, ai giocatori feriti».
