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[SERIE A 23° GIORNATA] Napoli - Lecce 2-3

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jcoltrane:
Abbiate pazienza, ma questa storia del rigore non dato sta diventando stucchevole. Capisco l’incazzatura epidermica durante la partita, io sono il primo a bestemmiare santi e madonne; però ora inizio a leggere di tabelle, numeri addirittura a due cifre, non ci danno un rigore da quattro mesi, scandalo.
Cazzate.
Nella lamentazione post orgasmica c’è tutto il piagnisteismo che ci rende famosi nel mondo, la vittimologia come unica e sola categoria dell’esistenza.
Io davvero vorrei abbracciare con simpatia chi ritiene che Napoli e i napoletani siano da anni, direi anche da sempre per non farci mancare davvero niente, bersaglio del sistema maligno che vuole solo la Juventus, poi anche l’Inter, però in realtà anche le due romane e oggi finalmente pure i potentissimi bergamaschi e domani i cinesi sbagliati sempre e comunque davanti a noi.
Anzi, no: perché a sto giro, per fare le cose per bene, la trimurti ha mandato Giua a tutelare le sacrosante ragioni dei sardi e di quelle altre sette o otto squadre che, vivaddio, possono finalmente dire di esserci arrivate davanti.
La verità è che questa squadra ha bisogno, prima di tutto, di chiarezza: chi sarà l’allenatore nei prossimi due anni; che fine ha fatto Ghoulam; chi e per quanto tempo rinnoverà; chi invece andrà via; qual è il portiere titolare e perché quello che è probabilmente il più forte giocatore della rosa una settimana gioca e le altre due accusa dolori al fianco; cosa è successo quella maledetta sera negli spogliatoi e chi ne assumerà la responsabilità; quali sono gli obiettivi di questa stagione.
Cose semplici e chiare, che consentirebbero all’ambiente di rifiatare e alla tifoseria di smorzare accelerazioni cardiache adolescenziali e soprattutto taglierebbero le unghie al giornalismo gramigno, che ormai cresce anche nelle fratte e che ha un po’ rotto il cazzo.
Poi: serve pazienza. Se prendi Gattuso, un allenatore giovane e inesperto, devi consentirgli di sbagliare – perché la sconfitta di ieri porta il suo nome, non quello del povero Milik, la cui unica colpa è quella di giocare in una squadra che ha ambizioni di vetta – e la società deve tutelarlo, anche di fronte ai tifosi incazzati, non latitare per dare in pasto alle bestie la testa del designatore arbitrale.

Guallera V.2:
Chapeau per Alfredo. Il suo post è cassazione.

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Marco78:

--- Citazione da: Starfred - 10 Febbraio, 2020, 16:41:40 pm ---Grandissima considerazione: faceva la panchina ed entrava per far rifiatare Ozil oppure nei vari turnover contro squadre di merda. Viene qui pagato un cazzo, con il Real che ce lo tira dietro.
Politano sciorda è la classica esagerazione napoletana che il campo ha già ampiamente smentito.

Sulla questione terzino voglio dire solo una cosa: avete rotto il cazzo. Da fratello, amico, compagno, con l'affetto che ci lega. L'avete proprio sfrantumato.
Il Napoli ha cinque terzini sotto contratto, se ci regalavano il sesto allora se ne poteva parlare ma a quelle condizioni non si compra. Punto.
Ed è un mercato già notoriamente difficile in estate figurarsi in inverno, Ricardo Rodriguez che era l'opzione migliore è un miserabile zappatore, ma veramente per voi un Tripaldelli qualsiasi veniva a togliere il posto a Mario Rui?
E in generale, continuate a insistere con questa storia quando il grave problema questa squadra sono i cazzo di attaccanti, NON SEGNANO, soprattutto gli esterni, Callejon ieri fa il gol della domenica ma è un cadavere da un anno, Lozano è un esterno sinistro, Younes è morto, hai la possibilità di anticipare un'operazione perché sai che nel prossimo mercato almeno due escono sicuro (mentre con i terzini la situazione Ghoulam e Malcuit, dati gli infortuni è molto complessa), però no preoccupiamoci del cazzo di terzino sinistro quando comunque teniamo Hysaj a mettere una pezza, maronn e come mi fa stizzare sta storia. Ieri con un centravanti normale e uno più spigliato di Insigne sotto porta l'avevi vinta agevolmente, ma no, preoccupiamoci del Gesù Cristo di cambio di Mario Rui! Esco pazzo!!!

--- Termina citazione ---

Alfredo stai perdendo tempo, ci sono alcuni che (secondo me) si basano sulle statistiche degli ultimi 5 anni e non vedono quello che succede in campo. Non perdere tempo a lavare la testa al ciuccio perchè ci perdi acqua e sapone.

Quoto pure jcoltrane: questi piagnistei sui complotti contro di noi sono proprio da terrapiattisti. Anche perchè quando si fanno queste statistiche non si considera mai quando ci hanno dato qualcosa che non c'era (che comunque sono minori dei torti subiti).

Leif Erikson:

--- Citazione da: jcoltrane - 10 Febbraio, 2020, 18:13:44 pm ---Abbiate pazienza, ma questa storia del rigore non dato sta diventando stucchevole. Capisco l’incazzatura epidermica durante la partita, io sono il primo a bestemmiare santi e madonne; però ora inizio a leggere di tabelle, numeri addirittura a due cifre, non ci danno un rigore da quattro mesi, scandalo.
Cazzate.
Nella lamentazione post orgasmica c’è tutto il piagnisteismo che ci rende famosi nel mondo, la vittimologia come unica e sola categoria dell’esistenza.
Io davvero vorrei abbracciare con simpatia chi ritiene che Napoli e i napoletani siano da anni, direi anche da sempre per non farci mancare davvero niente, bersaglio del sistema maligno che vuole solo la Juventus, poi anche l’Inter, però in realtà anche le due romane e oggi finalmente pure i potentissimi bergamaschi e domani i cinesi sbagliati sempre e comunque davanti a noi.
Anzi, no: perché a sto giro, per fare le cose per bene, la trimurti ha mandato Giua a tutelare le sacrosante ragioni dei sardi e di quelle altre sette o otto squadre che, vivaddio, possono finalmente dire di esserci arrivate davanti.
La verità è che questa squadra ha bisogno, prima di tutto, di chiarezza: chi sarà l’allenatore nei prossimi due anni; che fine ha fatto Ghoulam; chi e per quanto tempo rinnoverà; chi invece andrà via; qual è il portiere titolare e perché quello che è probabilmente il più forte giocatore della rosa una settimana gioca e le altre due accusa dolori al fianco; cosa è successo quella maledetta sera negli spogliatoi e chi ne assumerà la responsabilità; quali sono gli obiettivi di questa stagione.
Cose semplici e chiare, che consentirebbero all’ambiente di rifiatare e alla tifoseria di smorzare accelerazioni cardiache adolescenziali e soprattutto taglierebbero le unghie al giornalismo gramigno, che ormai cresce anche nelle fratte e che ha un po’ rotto il cazzo.
Poi: serve pazienza. Se prendi Gattuso, un allenatore giovane e inesperto, devi consentirgli di sbagliare – perché la sconfitta di ieri porta il suo nome, non quello del povero Milik, la cui unica colpa è quella di giocare in una squadra che ha ambizioni di vetta – e la società deve tutelarlo, anche di fronte ai tifosi incazzati, non latitare per dare in pasto alle bestie la testa del designatore arbitrale.

--- Termina citazione ---

In realtà è proprio il contrario: il meccanismo che si aziona è che più lo prendi nel culo senza vasellina e più vuoi dimostrare allo stupratore che il tuo ano è largo abbastanza, che il pesce non lo senti quasi, invece di alzarti e semplicemente andartene.
Quella che in ogni paese civile sarebbe considerata una giusta e corretta pretesa quando proviene da Napoli diventa un piagnisteo. E allora passano in cavalleria tutte le decisioni allucinanti di quest'anno e di cui quella di ieri è la ciliegina sulla torta. Tra Atalanta, Torino, Cagliari, Juventus, Sassuolo e Lecce ci sono degli episodi arbitrali la cui non sanzione sarebbe difficile da giustificare a occhio nudo, figurarsi in un periodo storico dove hai accesso alla tecnologia e ci sono regole che ne prevedono l'utilizzo.

È proprio quando accetti che il diritto ad assistere a un campionato regolare diventi un piacere, quando inizi a raccontarti che in effetti il potere economico del nord non si sia mai riflesso nel pallone e che tutto sommato ieri o ti davano o non ti davano un rigore netto era uguale, allora è il momento di spegnere la luce e andare a casa. Perché la confusione ha portato il ragionamento a livelli così paradossali da aver costituito un inversione dello stesso, e non c'è più niente da dire.

Ti puoi raccontare che se ti sei messo nella condizione di farti fottere dalla classe arbitrale con il fantasmagorico Lecce la colpa è anche tua, e l'ho fatto io per primo ieri, ma a mente fredda mi rendo conto che è solo un corto circuito logico che tende a sollevare dalle responsabilità il colpevole per dare addosso alla vittima.
Il pallone è pieno di partite che ti porti a casa in maniera rocambolesca e immeritata. E su di queste si costruiscono anche i cicli. Basta che non inizino a toglierti ciò che è giusto ti spetti, perché se il rigore non dato non giustifica una prestazione rivedibile nel secondo tempo e molte scelte altrettanto discutibili, è sicuramente vero che ridurre la questione arbitraggi al delirio di pochi, in Italia, dopo che stiamo assistendo settimana dopo settimana allo svuotamento di significato del VAR, lascia il tempo che trova.

jcoltrane:

--- Citazione da: Starfred - 10 Febbraio, 2020, 20:27:03 pm ---In realtà è proprio il contrario: il meccanismo che si aziona è che più lo prendi nel culo senza vasellina e più vuoi dimostrare allo stupratore che il tuo ano è largo abbastanza, che il pesce non lo senti quasi, invece di alzarti e semplicemente andartene.
Quella che in ogni paese civile sarebbe considerata una giusta e corretta pretesa quando proviene da Napoli diventa un piagnisteo. E allora passano in cavalleria tutte le decisioni allucinanti di quest'anno e di cui quella di ieri è la ciliegina sulla torta. Tra Atalanta, Torino, Cagliari, Juventus, Sassuolo e Lecce ci sono degli episodi arbitrali la cui non sanzione sarebbe difficile da giustificare a occhio nudo, figurarsi in un periodo storico dove hai accesso alla tecnologia e ci sono regole che ne prevedono l'utilizzo.

È proprio quando accetti che il diritto ad assistere a un campionato regolare diventi un piacere, quando inizi a raccontarti che in effetti il potere economico del nord non si sia mai riflesso nel pallone e che tutto sommato ieri o ti davano o non ti davano un rigore netto era uguale, allora è il momento di spegnere la luce e andare a casa. Perché la confusione ha portato il ragionamento a livelli così paradossali da aver costituito un inversione dello stesso, e non c'è più niente da dire.

Ti puoi raccontare che se ti sei messo nella condizione di farti fottere dalla classe arbitrale con il fantasmagorico Lecce la colpa è anche tua, e l'ho fatto io per primo ieri, ma a mente fredda mi rendo conto che è solo un corto circuito logico che tende a sollevare dalle responsabilità il colpevole per dare addosso alla vittima.
Il pallone è pieno di partite che ti porti a casa in maniera rocambolesca e immeritata. E su di queste si costruiscono anche i cicli. Basta che non inizino a toglierti ciò che è giusto ti spetti, perché se il rigore non dato non giustifica una prestazione rivedibile nel secondo tempo e molte scelte altrettanto discutibili, è sicuramente vero che ridurre la questione arbitraggi al delirio di pochi, in Italia, dopo che stiamo assistendo settimana dopo settimana allo svuotamento di significato del VAR, lascia il tempo che trova.

--- Termina citazione ---

Questo è un punto di vista apprezzabile e con il quale mi confronto quotidianamente nei miei sproloqui con il gruppo di amici napoletani qui a Bologna, ovviamente non solo nei discorsi calcistici.
Quello che non condivido è l'inserimento con efficacia esclusiva del microfenomeno (il Napoli ha perso con il Lecce) e del macrofenomeno (quest'anno in campionato stiamo messi malissimo) in uno scenario rassicurante che prevede una vittima e un carnefice; e lo stesso, di nuovo, non solo in ambito calcistico.
Perchè se accogliamo questa logica allora continueremo a dirci che il Napoli è undicesimo perchè altri hanno deciso che quest'anno tocca alla Lazio o all'Atalanta e non perchè, ad esempio, il mercato estivo è stato indecente, la squadra costruita male e tutte le altre cose che conosciamo molto bene; cose che, secondo me, hanno un'incidenza sulla nostra posizione in classifica di gran lunga maggiore rispetto alla miopia di Giua.
 

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