Ormai non serve proprio più a niente parlare di valore dei campionati almeno da un lustro, per pesare un giocatore in Europa.
Il pallone a queste latitudini è ormai qualcosa di così standardizzato e globalizzato, i confini tra scuole nazionali sono diventati così fluidi che bisogna contestualizzare i numeri del calciatore all'interno del sistema squadra, per verificarne la replicabilità in uno generalmente ritenuto più impegnativo.
Il PSV fa un calcio di possesso e molto moderno, e Lozano era uno dei maggiori interpreti di quel calcio.
Nove volte su dieci un atleta del genere non ha alcun problema, né di adattamento né nel carburare subito.
Già è diverso se acquisti un ragazzo con pur ottimi numeri dal sudamerica, dove si pratica un pallone decisamente più primitivo. Oppure, paradossalmente se si compra dalla media Serie A italiana, in sistemi tattici che usano ancora il contropiede come base fondante del gioco, quando è ormai pacifico che ad alti livelli sia solo una delle due fasi che una squadra deve saper svolgere, riconquistando palla e tagliando il campo in lunghezza.