Ma per me lui è un classico caso di ambizione che supera il talento. A Napoli si è trovato in un periodo storico in cui quel pallone era altamente produttivo, complice la grande moria di centrali di livello in quegli anni (un classico nei momenti di cambiamento del calcio, riponi centravanti di ora) che ti costringeva al terzetto difensivo e centrocampi di rottura. Aveva una squadra di gente che sapeva soffrire e formata da grandi aggressori della linea difensiva avversaria: Cavani, Hamsik, Maggio, con Lavezzi a strappare e inventare.
Oggi una roba del genere è improponibile, e anche chi si mette a tre dietro ha una fase di costruzione e una di distruzione, giocando per il controllo del campo.
È un allenatore superato.
A differenza di Allegri però non ha mai avuto nemmeno l'umiltà di giocare sull'avversario modificando l'assetto all'occorrenza. Un talebano in un calcio che cambia fa questa fine.
All'Inter non ha trovato interpreti all'altezza, l'arroganza di andare in Premier (campionato speculare alle sue caratteristiche) la dice lunga.
Questo succede quando non ti misuri la palla.
Tornando indietro si legherebbe a vita al Napoli, ed è forse l'unico nostro ex che fuori dall'azzurro veramente ha fatto ridere. Lui e Gargano, toh.