Perdiamo le prossime due siamo sul lato destro della classifica, con 2000 persone allo stadio e gente che si dà malata pur di non giocare, non sia mai che si infortuna a giugno bisogna andare via.
L'unico allenatore che verrebbe è Nedo Sonetti, in queste condizioni.
Gattuso finanche ti rifiuta. Perché non potrebbe rialzarti da questa situazione nemmeno Gesù Cristo.
Abbiamo avuto i match point per esonerarlo, le pause. Già domani potrebbe essere tardi.
Non scherziamo Alfredo: Gattuso verrebbe a piedi a Napoli pure dopo altre 5 sconfitte e con un minimo di buon senso (e cazzimma) questa squadra il quarto posto se lo prende.
Comunque solo ora ho letto l'intervista al bollito e in me si è accesa la speranza che questo è capace che fra un po' si dimette, quando dice "altrimenti ci penso io" questo vuol dire.
Carlo Ancelotti, allenatore del Napoli, dopo la sconfitta contro il Bologna è intervenuto al microfono di Sky Sport: "Non riusciamo a mantenere un livello di applicazione e continuità, soprattuto in campionato. Abbiamo fatto un primo tempo discreto, anche se niente di eccezionale. Non potevamo tenere ritmi per tutta la partita dopo lo sforzo di Liverpool. Il momento è delicato, tutti insieme dobbiamo fare le valutazioni per uscirne perché questo periodo è diventato troppo lungo. Prima ci poteva stare, ma ora è troppo lungo. In questi casi l'allenatore si prende la responsabilità, ma domani voglio confrontarmi con la squadra per capire cos'è che non va per far terminare questo momento che sembrava finito dopo Liverpool e invece non è stato così".
Sente la fiducia della squadra? "Sì, sia della squadra che della società. Ma le cose non vanno bene e bisogna trovare dei rimedi. Devo trovarli io. Se i giocatori mi aiutano bene, altrimenti faccio da solo".
Cos'è che non va? E come fare per andare avanti? "Non dobbiamo divagare troppo. E' un problema tecnico e tattico. La squadra non ha trovato continuità. Come fare? Magari con un assetto più preciso, più compatto, più ordinato, come a Liverpool. Da qualche parte dobbiamo andare. Oggi mancava la riconquista immediata, non sempre siamo riusciti a fare una transizione quando abbiamo perso la palla. Eravamo troppo aperti, poco compatti".
Sulle responsabilità dei problemi: "I giocatori devono sentirsi responsabili. Tutte le responsabilità non me le prendo io e non voglio farlo. Me ne prendo gran parte, ma in campo ci vanno i giocatori. Dal mio punto di vista i calciatori devono andare in campo con più violenza e questa gliela devo dare io, ma loro ci devono mettere del loro e in questo momento del loro non ce lo stanno mettendo o, quantomeno, solo in parte".
S'è perso qualcosa dall'anno scorso? "Sì, sicuramente. Tipo la linearità nel gioco. La costruzione è sempre arruffata, siamo meno fluidi, meno efficaci. Ci sono tante cose che si possono migliorare e che abbiamo perso. Poi dopo ci si mette dell'altro. Quando c'è l'aspetto caratteriale, questa squadra riesce a pareggiare anche con il Liverpool. Non è un problema di qualità, ma è un problema di stare sempre lì con la testa, come col Liverpool".
Farà anche delle scelte definitive nella formazione invece che ruotare? "Non è un problema di selezione degli uomini, è un problema di un collettivo che in questo momento non sta funzionando. L'anno scorso le rotazioni c'erano comunque. Resto dell'idea che le rotazioni ci diano dei vantaggi. Oggi, ad esempio, c'erano tanti calciatori stanchi dopo Liverpool. L'assetto definitivo lo deve trovare la compattezza della squadra. chi c'è c'è, deve cercare di dare il massimo".
Cosa ti aspetti dalla società? "Noi ci confrontiamo tutti i giorni, ho un rapporto quotidiano con presidente e direttore sportivo. Siamo uniti, stiamo tutti soffrendo. Questo momento è delicato e vogliamo risolvere il più in fretta possibile. Insieme".