Mi ascrivo anche io al partito del "Le colpe sono condivise", ma per me la bilancia pende parecchio dal lato dell'allenatore: diciamo un 85% Ancelotti, 15% squadra.
L'allenatore non è stato in grado, in praticamente due anni di gestione della squadra, di dare un'identità agli 11 che vanno in campo, non ha inculcato loro un'idea di gioco, naviga molto a vista. Non mi arrogo la presupponenza di sapere il perchè ed il percome un mister blasonato e con tanta esperienza come Ancelotti abbia completamente perso le redini della squadra, magari boh, magari si è veramente rotto il cazzo di allenare e questa per lui è davvero l'esperienza formativa per il figlio Davide; fatto sta che negare la realtà di un'assenza totale di identità calcistica significa avere i prusutti davanti agli occhi.
I giocatori, dal canto loro, essendo esseri umani e non automi che rispondano ai controlli impartiti col joypad dal mister, secondo me iniziano ad essere scoraggiati e scazzati, avvertono il cambio dei tempi, la trasformazione dalla squadra da 91 punti a cui è stato scippato lo scudetto, ad una che galleggia, vivacchia, che fluctuat cautamente ma sempre col rischio del mergitur che incombe, ed in situazioni di basso morale come questa credo sia umano non performare al 100%, soprattutto se gestiti da un senzapalle (e mi duole ammetterlo perchè lo schifo, ma se c'è una cosa che mister Gonde sa far bene è caricare con la sferza i giocatori e comunicare loro un'aggressività con cui supplire ad eventuali carenze tecniche).
La combinazione lineare di questi due vettori di stato - e ripeto, per me i fattori di normalizzazione sono ?(85/100) per Ancelotti e ?(15/100) per la squadra - risulta in una funzione d'onda fallimentare, in cui la squadra, a meno di un tenace intervento esterno, da sola non si risolleva.