Signorilità e sportività, due parole che vengono tirate fuori quando vuoi da altri che si rispetti un comportamento che tu stesso non hai tenuto.
Non hai tenuto quando, forte del sentirti protetto dalle mura amiche, hai cantato e canti da trent'anni che i napoletani devono essere sterminati.
Non hai tenuto quando, forte della garanzia di un sistema arbitrale colluso e politicizzato, hai dato agli avversari dei chiagnazzari perché recriminavano su un rigore sacrosanto e sull'ennesima partita rubata.
Non hai tenuto quando, forte dell'appoggio dei media, hai infierito su uno scudetto perso al 93esimo su un gol a culo di un comprimario.
Non hai tenuto quando, forte del tuo potere economico, hai contattato il miglior giocatore del tuo competitor in piena estate e l'hai strappato via pagando l'intera clausola.
Non hai tenuto quando, forte della migliore stagione della tua vita alle spalle, hai trattato come niente un popolo che ti ha supportato quando nessun altro era disposto a farlo.
E mo vann' truann' a sportività, è solo un gioco, le scelte di vita, la carriera. Ma vuje avita murì, viscidi, infami.
Noi non dobbiamo niente a questa gente, non dobbiamo niente a questo Paese e non dobbiamo niente a Gonzalo Higuain. Anzi, siamo a credito di molto, troppo.
Per centottanta minuti deve essere l'inferno sceso in terra e se la merda argentina si fa il crociato sotto la curva PRETENDO che venga pure pisciato addosso dai tifosi, caldi getti di urina provenienti dagli spalti misti a sputo e sfaccimma.
Se poi le istituzioni di questo Paese, le stesse che nella notte della Coppa Italia 2013 ci dicevano di non preoccuparci perché il ferimento di Ciro era dovuto a fatti non inerenti il calcio, sono terrorizzate che ci scappi il morto beh, possono anche non agitarsi così tanto: sono azioni che competono ad altri, non certo a noi.