"se non ci fosse stato il calcio forse avrei voluto fare il vigile"
"Ogni sera, prima di dormire altrimenti non c’è verso di chiudere gli occhi, devo dire due Padre nostro e due Ave Maria, e sapesse come mi guardava Elisa le prime volte; ogni volta che scendo dalla macchina, anche se è solo per fare un bancomat, devo baciare tre santini che ho sul cruscotto. Lo so che non è giusto confondere fede e scaramanzie, ma è più forte di me".
"Ho conosciuto Elisa che avevo 15 anni e lei 12: festa del paese a Russi, un bacio da ragazzini e poi nulla, ci siamo persi di vista. Passati due anni, è più o meno mezzanotte, mi viene voglia di telefonarle e dopo un po’ mia mamma mi vede prendere la bici: 'Ma dove vai a quest’ora?'... Andavo sul suo balcone, a parlare fino alle due di notte delle nostre delusioni amorose e a darle un altro bacio, stavolta un po’ più significativo. Era il 6 luglio 2005, per questo oggi 6 è il mio numero: anche di maglia, certo".