Autore Topic: Un napoletano a Philly  (Letto 103820 volte)  Share 

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Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #660 il: 10 Settembre, 2015, 11:53:05 am »
:rotfl:


Comunque Francè penso che il fegato ti stia odiando  :asd:
in quanto a trigliceridi credo abbia già raggiunto un valore tale da ottenere la cittadinanza americana....
:asd:

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #661 il: 10 Settembre, 2015, 12:58:10 pm »
in quanto a trigliceridi credo abbia già raggiunto un valore tale da ottenere la cittadinanza americana....
:asd:

Non vorrei che alla fine di questi 5 anni accumminciass a piaglià anche una cardiopatia americana  :look:

Francè domani sul tuo blog voglio vedere la foto di un insalatone con pomodori.

Offline cicciograna

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R: Un napoletano a Philly
« Risposta #662 il: 10 Settembre, 2015, 13:54:39 pm »
Uagliù, io mangio insalata praticamente tutti i giorni, o quasi. Oramai fotografo solamente il cibo più bucchinariello che mangio, solo quando è più sfizioso.

Il mio fegato mi sta odiando, forse sì. Ammetto di aver bevuto molto meno ieri sera; tra l'altro ho assaggiato per la prima volta la birra più schifosa del mondo, la Coors Light, che è proprio piscio.

E ragazzi, il culo di quella cameriera avrebbe fatto intostare un eunuco. Era incredibilmente tondo e sodo, con uno spaccapiriti che non lasciava nulla all'immaginazione, inguainato com'era in quel paio di yoga pants.

E sì, Raj ha quel cognome là :asd:
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Offline TOTORE-RASTAMAN

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Re:R: Un napoletano a Philly
« Risposta #663 il: 10 Settembre, 2015, 14:30:32 pm »

Offline cicciograna

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R: Un napoletano a Philly
« Risposta #664 il: 10 Settembre, 2015, 14:57:27 pm »
Uagliù, Raj è una macchietta. Dice e fa tutto con una tomità incredibile, è il classico amico scemo della compagnia, dove con "scemo" non intendo "stupido", ma quello un po' tontolone però sempre sorridente, alla cui incapacità a fare qualunque cosa uno ride di gusto.

Tanto per farvi un esempio, la prima sera che mi sbronzai e andammo a giocare a freccette, dei tre dardi assegnati a ciascun giocatore lui riusciva a mandarne a bersaglio massimo due. Che cazzo ci vuole a lanciare delle freccette? Non dico lanciarle bene, dico proprio lanciarle e farle azzeccare al bersaglio. Ebbene, una o due delle sue colpivano sempre troppo debolmente, oppure troppo fuori bersaglio. Era una cosa ridicola.
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Offline cicciograna

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #665 il: 11 Settembre, 2015, 05:44:31 am »
Tanta acqua oggi, è proprio il caso di dirlo, in tutte le sue forme.

https://unnapoletanoaphilly.wordpress.com/2015/09/11/acqua-due-o/
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Un napoletano a Philly
« Risposta #666 il: 11 Settembre, 2015, 10:42:05 am »
Root mi sembra proprio tosto, e il filmato sul punto critico era spettacolare...

Mi sono arricreato...
moriremo tutti....ricordalo
È un dolore enorme.
É chiaro che il suo obiettivo é quello: lo scudetto, poi la Champions, dopodiché avrà sei milioni di persone ai suoi piedi pronte a tutto per lui e disposte a innalzarlo come dittatore illuminato con un colpo di stato.

Offline cicciograna

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #667 il: 12 Settembre, 2015, 06:01:09 am »
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Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #668 il: 12 Settembre, 2015, 11:05:50 am »
C++

https://unnapoletanoaphilly.wordpress.com/2015/09/12/cippiuppiu/

bell, comunque nulla ti impedisce di "pensare a oggetti" e programmare in C. certo immagino che per chi non programma di mestiere, diventi un attimo complicato entrare in una certa forma mentis. io ho visto librerie e applicazioni software scritte in C che erano una roba di un'eleganza...  :sbav:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline cicciograna

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #669 il: 12 Settembre, 2015, 17:40:32 pm »
bell, comunque nulla ti impedisce di "pensare a oggetti" e programmare in C. certo immagino che per chi non programma di mestiere, diventi un attimo complicato entrare in una certa forma mentis. io ho visto librerie e applicazioni software scritte in C che erano una roba di un'eleganza...  :sbav:
Durante la mia carriera di fisico ho seguito solamente un corso di Informatica in cui mi venne insegnato il C, molto all'acqua di rose e non orientato prettamente alla programmazione se non per fornire quelle basi del cavolo per i niubbi assoluti, cicli, condizioni, eccetera. Non sono un artista della programmazione, il mio codice è in genere brutto, mal commentato, probabilmente pieno di inefficienze e privo di quel fascino che hanno invece i listati di programmatori più esperti. Però faccio quel che posso, da neofita autodidatta :-) Come hai detto anche tu, la forma mentis è fondamentale, e quella si acquisisce solo con tempo ed esperienza.
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Offline paraw

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #670 il: 12 Settembre, 2015, 18:24:42 pm »
Durante la mia carriera di fisico ho seguito solamente un corso di Informatica in cui mi venne insegnato il C, molto all'acqua di rose e non orientato prettamente alla programmazione se non per fornire quelle basi del cavolo per i niubbi assoluti, cicli, condizioni, eccetera. Non sono un artista della programmazione, il mio codice è in genere brutto, mal commentato, probabilmente pieno di inefficienze e privo di quel fascino che hanno invece i listati di programmatori più esperti. Però faccio quel che posso, da neofita autodidatta :-) Come hai detto anche tu, la forma mentis è fondamentale, e quella si acquisisce solo con tempo ed esperienza.
Il codice non deve essere bello, deve essere ottimizzato.

Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #671 il: 12 Settembre, 2015, 18:44:11 pm »
Durante la mia carriera di fisico ho seguito solamente un corso di Informatica in cui mi venne insegnato il C, molto all'acqua di rose e non orientato prettamente alla programmazione se non per fornire quelle basi del cavolo per i niubbi assoluti, cicli, condizioni, eccetera. Non sono un artista della programmazione, il mio codice è in genere brutto, mal commentato, probabilmente pieno di inefficienze e privo di quel fascino che hanno invece i listati di programmatori più esperti. Però faccio quel che posso, da neofita autodidatta :-) Come hai detto anche tu, la forma mentis è fondamentale, e quella si acquisisce solo con tempo ed esperienza.

ma tu praticamente cosa devi fare?
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #672 il: 12 Settembre, 2015, 21:55:18 pm »
Il codice non deve essere bello, deve essere ottimizzato.
Sono d'accordo, ma fino a un certo punto. Codice ottimizzato che però è scritto da cani, senza commento, senza consistenza interna nel naming delle variabili o delle funzioni, senza indentazione o con indentazione alla cazzo di cane potrà anche girare bene, ma quando si è in una collaborazione in cui spesso il codice di A finisce nelle mani di B sarebbe cosa buona che i listati fossero ordinati e comprensibili.

ma tu praticamente cosa devi fare?
Nulla di complicato, per la verità: mi è stata data da studiare una certa reazione fisica, un decadimento di un atomo di cesio che avviene in determinate condizioni e dal quale nascono ben precisi prodotti. In pratica devo implementare le equazioni che governano questo decadimento in modo tale che siano soddisfatte le varie conservazioni fisiche (essenzialmente quantità di moto ed energia); a partire da una cinematica in cui tutto è ben definito, devo randomizzare le direzioni di emissione di tutto il bordello e salvarmi tutte le variabili cinematiche associate. Quindi devo tracciare le particelle, il che significa che devo far considerare al programma il fatto che abbiano percorso un certo cammino, il tutto tenendo conto degli errori di una eventuale misura (quindi risoluzione degli strumenti, eventuali inefficienze e via dicendo).

Il tutto va ripetuto in svariate iterazioni per vedere che risultati escono alla fine, se sono consistenti tra loro o se vanno a cazzo.

In sè e per sè non è difficile, solo che è un po' lungo e io sto iniziando solo ora la parte del tracciamento delle particelle. Volendo scendere nei dettagli, ho creato una classe "particella" in cui ci sono le sue varie proprietà, tipo la massa, le tre componenti della quantità di moto, l'energia totale, l'energia cinetica, oltre a tutti i metodi set-get per impostarli e recuperarli. Il tutto verrà implementato nel framework di quesa piattaforma di analisi dati, ROOT, sviluppata al CERN, che permette di disegnare istogrammi, grafici, minimi quadrati ed in generale operazioni di analisi dati.
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Offline F&M

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« Risposta #673 il: 12 Settembre, 2015, 22:02:12 pm »
bell, comunque nulla ti impedisce di "pensare a oggetti" e programmare in C. certo immagino che per chi non programma di mestiere, diventi un attimo complicato entrare in una certa forma mentis. io ho visto librerie e applicazioni software scritte in C che erano una roba di un'eleganza...  :sbav:

Un giorno, se farai il bravo, ti faro' leggere uno dei miei batch o delle mie web applications  :look:


Il codice non deve essere bello, deve essere ottimizzato.

Bello include ottimizzato.
Mica bello vuol dire alto, snello e abbronzato eh



Sono d'accordo, ma fino a un certo punto. Codice ottimizzato che però è scritto da cani, senza commento, senza consistenza interna nel naming delle variabili o delle funzioni, senza indentazione o con indentazione alla cazzo di cane potrà anche girare bene, ma quando si è in una collaborazione in cui spesso il codice di A finisce nelle mani di B sarebbe cosa buona che i listati fossero ordinati e comprensibili.
Nulla di complicato, per la verità: mi è stata data da studiare una certa reazione fisica, un decadimento di un atomo di cesio che avviene in determinate condizioni e dal quale nascono ben precisi prodotti. In pratica devo implementare le equazioni che governano questo decadimento in modo tale che siano soddisfatte le varie conservazioni fisiche (essenzialmente quantità di moto ed energia); a partire da una cinematica in cui tutto è ben definito, devo randomizzare le direzioni di emissione di tutto il bordello e salvarmi tutte le variabili cinematiche associate. Quindi devo tracciare le particelle, il che significa che devo far considerare al programma il fatto che abbiano percorso un certo cammino, il tutto tenendo conto degli errori di una eventuale misura (quindi risoluzione degli strumenti, eventuali inefficienze e via dicendo).

Il tutto va ripetuto in svariate iterazioni per vedere che risultati escono alla fine, se sono consistenti tra loro o se vanno a cazzo.

In sè e per sè non è difficile, solo che è un po' lungo e io sto iniziando solo ora la parte del tracciamento delle particelle. Volendo scendere nei dettagli, ho creato una classe "particella" in cui ci sono le sue varie proprietà, tipo la massa, le tre componenti della quantità di moto, l'energia totale, l'energia cinetica, oltre a tutti i metodi set-get per impostarli e recuperarli. Il tutto verrà implementato nel framework di quesa piattaforma di analisi dati, ROOT, sviluppata al CERN, che permette di disegnare istogrammi, grafici, minimi quadrati ed in generale operazioni di analisi dati.

L'ideale e' quando si comincia a "pensare" ad oggetti: l'ood ( object orientation design ) implica un ottima oop ( object orientation programming )
In questo, ad esempio, java e' una svolta epocale.
Anche se per la programmazione basso livello c, c++ e mentalita' procedurale sono ancora efficaci
« Ultima modifica: 12 Settembre, 2015, 22:08:43 pm da F&Marcello »

Offline cicciograna

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #674 il: 13 Settembre, 2015, 06:41:08 am »
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Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #675 il: 13 Settembre, 2015, 10:36:02 am »

Nulla di complicato, per la verità: mi è stata data da studiare una certa reazione fisica, un decadimento di un atomo di cesio che avviene in determinate condizioni e dal quale nascono ben precisi prodotti. In pratica devo implementare le equazioni che governano questo decadimento in modo tale che siano soddisfatte le varie conservazioni fisiche (essenzialmente quantità di moto ed energia); a partire da una cinematica in cui tutto è ben definito, devo randomizzare le direzioni di emissione di tutto il bordello e salvarmi tutte le variabili cinematiche associate. Quindi devo tracciare le particelle, il che significa che devo far considerare al programma il fatto che abbiano percorso un certo cammino, il tutto tenendo conto degli errori di una eventuale misura (quindi risoluzione degli strumenti, eventuali inefficienze e via dicendo).

Il tutto va ripetuto in svariate iterazioni per vedere che risultati escono alla fine, se sono consistenti tra loro o se vanno a cazzo.

In sè e per sè non è difficile, solo che è un po' lungo e io sto iniziando solo ora la parte del tracciamento delle particelle. Volendo scendere nei dettagli, ho creato una classe "particella" in cui ci sono le sue varie proprietà, tipo la massa, le tre componenti della quantità di moto, l'energia totale, l'energia cinetica, oltre a tutti i metodi set-get per impostarli e recuperarli. Il tutto verrà implementato nel framework di quesa piattaforma di analisi dati, ROOT, sviluppata al CERN, che permette di disegnare istogrammi, grafici, minimi quadrati ed in generale operazioni di analisi dati.

in pratica definisci un modello fisico aleatorio, ci metti dentro dei parametri e poi vedi come si evolve nel tempo tirando fuori una caratterizzazione statistica. a faccia mia, non è un lavoro semplicissimo, è comunque un simulatore!!! penso che per fare queste cose esistano già delle librerie open source che ti danno il motore della simulazione e lasciano a te solo il compito di mettere dentro i corpi e le leggi che ne governano il comportamento
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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #676 il: 13 Settembre, 2015, 10:43:59 am »
Con un buon progetto credo si possa fare anche con un database.

Offline CharMeg

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« Risposta #677 il: 13 Settembre, 2015, 10:47:26 am »
Geant e Root dovrebbero darti proprio ambiente e librerie necessarie alla simulazione.

Ma non è roba semplice, io ho usato Geant un secolo fa (un uso molto limitato) e non mi sembrò proprio user friendly... :look:
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« Risposta #678 il: 13 Settembre, 2015, 10:48:34 am »
Ah, al tempo il programma base lo facemmo (con un altro laureando più bravo di me a programmare) in C
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Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #679 il: 13 Settembre, 2015, 10:51:05 am »
marò quanto cazzo mi piace sta roba, ciccio liev't a miez e te lo faccio io. tu fammi conoscere qualche culatosta americana e done deal  :look:
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

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