Mi hai fatto ricordare, all'estremo opposto, il mio esame di economia politica, dove presi 30 e lode con 5 parole accompagnate da un gesto plateale, ovvero: "il profitto è al denominatore" alla domanda mi parli della teoria del valore di Marx.... 
L'esame più arrubbato di tutta la mia carriera è stato quello di Struttura e Dinamica della Terra, un esame a scelta del 2° anno della triennale di cui essenzialmente non mi fregava praticamente nulla. Imparare a leggere i sismogrammi è stato divertente, però in sè il corso non mi offrì molto.
In ogni caso, l'esame scritto (e c'era solo lo scritto) fu sostenuto tipo il 24 di dicembre in una sala dove fino a qualche momento prima c'era stata una piccola festa prenatalizia, pertanto c'erano ancora tranci di pizza, panettoni, pandori e cocacole: durante lo scritto copiai praticamente tutto da un libro che tenevo aperto sulle mie gambe, con due compagne, una a destra ed una a sinistra, che mi coprivano e che approfittavano della situazione.
Terminata la prova, mentre gli altri ancora lavoravano, avemmo il coraggio di sbafarci una fella di pizza e di panettone e brindare con la coca davanti al professore.
Quando andai a vedere l'esito dello scritto, il professore mi segnò il 30 e si complimentò con me perchè ero stato il migliore in assoluto.
Tra l'altro vi racconto un altro aneddoto di questo esame. Il docente era Paolo Gasparini, che a quanto ho capito è una delle massime autorità mondiali nel campo della Sismologia: un giorno ci disse che alla Facoltà di Ingegneria a Piazzale Teschio si sarebbe tenuto un convegno di Geofisica su vulcani e terremoti e che sarebbe stato istruttivo se avessimo partecipato. Andammo.
Il convegno fu una delle cose più noiose a cui io abbia mai assistito. Ricordo però uno degli interventi del professore, che riferiva orgogliosamente di come le tecniche moderne consentissero di dare una stima del possibile arrivo di un terremoto "con un certo anticipo". Dentro di me pensai "Uà, questa è una figata, arriva il terremoto però magari uno tiene, che so, tipo 4-5 minuti per mettersi in salvo, è una bella cosa questa": il professore, sempre con grande orgoglio, rivelò quindi che il tempo di preavviso si stimava attorno ai 10 secondi

Cioè, in pratica il tempo necessario a decidere se crepare sotto le macerie o buttandosi dalla tromba delle scale.
