Io pregherei chi non è di Napoli di astenersi dal commentare, perché la realtà che noi viviamo in questa città è indescrivibile e inimmaginabile! Detto questo vorrei far presente un altro paio di cose: credo che in situazioni del genere non ci si possa schierare nè dal l'una nè dall'altra parte, purtroppo non conosciamo le dinamiche e mai lo faremo. Da un lato un ragazzino di 16 anni che si accompagnava a gente poco raccomandabile, latitanti e pregiudicati, dall'altro un carabiniere che, chissà per quale motivo, ha premuto il grilletto troppo facilmente. Da una ragazza di 24 anni, cresciuta in un ambiente sotto il controllo della malavita, posso dire che la mia famiglia fino ancora a pochi anni fa si accertava che andassi a scuola, studiassi, crescessi con buone compagnie...perché loro hanno scelto di farmi vivere una vita migliore, stracolma di valori...quei valori che sono più importanti di tutto l'oro del mondo. La famiglia di Davide, come tante altre qui a Napoli, lasciano che la strada accalappi i loro figli, abbandonandoli a loro stessi; credo che nello stesso momento in cui si accetti questo modo di vivere, si scelga anche di sapere che un giorno chiunque possa bussare alla porta e dare notizie di ogni genere, anche quella più brutta come nel caso in questione. Non dobbiamo nasconderci dietro un dito, sappiamo come funziona la nostra città...spesso anche i veri onesti cittadini diventano protagonisti di queste tragedie. Quale madre potrebbe volere ciò? Quale madre vorrebbe sopportare tanto dolore? Quale madre desidererebbe che suo figlio non abbia una vita lunga e felice? Nessuna. Ma si fanno delle scelte e bisogna avere consapevolezza delle conseguenze. Davide non se l'è cercata, perché nessuno vuole morire, ma di certo ha fatto in modo che le probabilità che andasse a finire così aumentassero.
Il carabiniere.
Innanzitutto, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio. Tanti, come voi dite, saranno esaltati, ma tanti altri lavorano per noi e le loro famiglie...non per se stessi. Mio padre è un poliziotto che lavora alla sezione omicidi e anti criminalità organizzata alla Questura di Napoli da circa 30 anni...e in questo lasso di tempo ne ha viste di tutte i colori. Mi racconta che oggi la città è in mano a ragazzini di 22 anni, figli dei boss ormai in carcere, che commissionano e fanno omicidi, gestiscono ogni tipo di traffico illegale...non è strano trovare anche un ragazzo di soli 16 anni armato...chissà cosa sarà successo in quel frangente di tempo da portare ad un gesto così estremo. Sottolineando che sono convinta del fatto che il carabiniere non abbia voluto ucciderlo di proposito. Un gesto da "perseguire", ma che non mi sento di giudicare.
Io vivo dalla mia infanzia con il terrore che mio padre non torni a casa...ogni qualvolta sento di poliziotti feriti o morti a Napoli (ed è capitato se solo andaste ad informarvi) il cuore mi sale in gola.
C'è da dire ancora una cosa...non ho mai visto così tante proteste per un morto ucciso dalla camorra, in quei caso tutto tace, tutti omertosi....non ho mai visto così tante proteste nel caso in cui a morire sono stati rappresentanti delle forze dell'ordine, solo frasi del tipo "lavorava per questo"....loro certo che dovevano assumersi la responsabilità della scelta di fare un così rischioso lavoro! E tanto per dire, anche lo stipendio è una miseria! In conclusione, non mi sento di esprimere un'opinione, viviamo in una realtà dove tutto è affidato all'ambiente che ci circonda e di conseguenza all'istinto....peró abbiamo solo due certezze: Davide non è quello che possiamo definire bravo ragazzo, i bravi ragazzi sono altri, sono quelli come me....e, fortunatamente, togliendo il fatto che il carabiniere abbia potuto sbagliare o meno, la maggior parte delle persone che fanno parte delle forze dell'ordine combatte per il paese e la popolazione senza neanche il giusto compenso...lo fanno solo per amore della propria terra e del prossimo!
Preso da facebook, condivido anche virgole e punti