Marce' il problema è che il capitalismo scava nell'animo umano, cioè nel più profondo desiderio della nostra infima razza che è quello di appropriazione.
La più grande teoria liberal del 1900, quella di John Rawls, afferma una cosa di straordinaria violenza: l'uomo, in una posizione originaria (cioè nello stato di natura) si muove con disinteresse per gli altri e con razionalità economica.
In un velo di ignoranza, cioè nel non comprendere chi farà cosa e quali saranno le posizioni della società, si sceglie un principio di differenza e non di comunione. Ognuno vuole di più.
È la razza umana a non essere pronta (e forse non lo sarà mai) all'idea di comunità ed eguaglianza sostanziale. Chest'è purtroppo. Poi hai voglia a ce sbattere...
Lo so bene alfre' ma in verita' ti dico ... fino a nu cierto punt

Digli a quell'amico tuo (che sicuramente sara' uno intelligente eh) che l'uomo, in una posizione originaria (cioè nello stato di natura) farebbe tante cose che pero' non fa', tipo scoparsi tutto cio' che si muove oppure non esitare a prendere a muorzi in capa qualcuno che gli da fastidio o, che so, camminare annuro per la via cacando e pisciando dove capita
E pure, tanti anni di religioni, di paure inculcate e di minaccie hanno fatto in modo di plasmare un essere in definitiva diverso da quello che sarebbe stato se lasciato allo stato naturale.
Certo e' che se tu un atteggiamento egoistico o se vogliamo un principio di differenza e non di comunione invece di scoraggiarlo glielo incoraggi e, per di piu', lo rendi appetibile, imitabile, auspicabile e allora dopo belli cazzi che l'umanita' non e' pronta