Le due scelte televisive sono state un compromesso troppo pesante, difficile da nascondere anche per i partigiani più ferrei.
Non parlo di certosina ricerca dei buchi di sceneggiatura ma della coppia di "ma che strunzata!" che avrete genuinamente pensato nei due momenti dibattuti, e che penso abbia rotto quello stato di totale coinvolgimento creato dal ritmo e dalla credibilità della narrazione.
Le due puntate finali, come tutt'o riesto ad eccezione della spartiacque 1X9, infatti erano proprio di ferro, e non guardavano in faccia a nessuno (spettatore incluso), marziali e inesorabili nell'escludere ogni coinvolgimento emotivo con i protagonisti.
Tale condizione è venuta meno nel finale, perché piace la formazione del mostro criminale di Genny Savastano e perché fa gola la storia di vendetta del capoclan.
Per me questa stagione resta una grandissima cosa. Grandi riserve sul prosieguo.
Superiore a Romanzo Criminale, dato che si porta il paragone, che di furbesche attrazioni ne aveva tante, e che puzzava di una certa enfasi romanzesca data dalla collocazione storica e da una eccessiva fascinazione romantica per i protagonisti, eredità del film di Placido, a partire dal tema musicale.