In un piccolo villaggio della pianura ungherese, alla vigilia di un'eclisse di sole, fa la sua comparsa un circo costituito esclusivamente da due attrazioni: un principe e una balena. Janos, un giovane postino, è l'occhio attraverso cui si vede svolgersi l'intera vicenda. Il paesino, segnato da lotte intestine e presagi di guerra, si fa presto coinvolgere dalla dialettica del principe (che non si vede mai pur intuendone una fisionomia deforme) e si appresta a un massacro di innocenti.
In un paese non identificato i fenomeni violenti sono sempre più in crescendo, Janos ragazzo curioso e intelligente legato all'intellettuale del paese, viene incuriosito dall'arrivo di un enorme carcassa di Balena nel paese, carcassa che racchiude in se tutto il disfacimento della città e civiltà, la balena morta è tenuta in un enorme container, puzzolente e inerte eppure con uno sguardo buono e compassionevole.
Più avanti si vedrà che assieme alla balena il container fa da casa anche ad un personaggio che dalle descrizioni sembra nano e deforme, che predica la distruzione di ogni cosa, una distruzione che non guardi in faccia a nessuno.
E così continua il film verso un lento epilogo di distruzione e terrore, Janos assiste a tutto questo senza poter far nulla, e la sua stessa vita viene infine distrutta.
Primo film di Bela Tarr che vedo, se non contiamo "il cavallo di torino" visto in dormiveglia

piaciuto molto, io ci vedo un discorso politico del regista, dove la distruzione nichilista portata avanti dal principe risulta poi funzionale ai "personaggi di spicco" del paese (bella anche la scena della distruzione dell'ospedale e la violenza sui pazienti).
C'è molto da dire e da discutere, dalla critica a Werckmeister che fa il musicista, della tragedia profetizzata ad inizio film con il balletto degli ubriaconi sull'eclissi, e criaturi del capitano della polizia etc..
Belli i tagli e le scene, l'uso della nebbia e delle scene, a me è piaciuto molto, mi aspettavo na cosa più pesante dò ****