ROMA - Quattromilionietrecentomila euro (4,3 milioni di euro): tanto vale dunque il Bari che si appresta a mutare definitivamente pelle dopo il tramonto della famiglia Matarrese e la consegna dei libri in Tribunale della vecchia società. Con qualche giorno di ritardo rispetto alle attese dopo le prime indiscrezioni, è arrivata la stima dei consulenti tecnici nominati dalla Fallimentare del capoluogo pugliese.
BASE D’ASTA - I 4,3 milioni di euro costituiranno la base d'asta. Ma ne occorreranno altri 3 (per la precisione: 2,970) per far fronte al debito che abbraccia tutte le esposizioni sportive del club fallito, in particolare gli stipendi ai creditori privilegiati, ovvero ai tesserati relativamente ai mesi di gennaio, febbraio e i primi dieci giorni di marzo, ritenute e contributi non versati nel 2013, debiti con le società calcistiche e le Leghe. La stima è stata depositata ieri mattina dai consulenti, Luca Veneziani e Domenico Tria, nella cancelleria del Tribunale di Bari dopo l’analisi del bilancio consuntivo ottenuto dalla Lega Serie B. Annunciato per lunedì il bando per l’asta fissata per il 22 o per il 23 aprile. Allora sapremo chi sarà il nuovo proprietario del Bari. Dopo la costituzione di una nuova società da parte dell’ex arbitro Paparesta, che ha ottenuto in settimana l'affiliazione del Football club Bari 1908 da parte del comitato regionale pugliese della Figc e si appresta a partecipare alla corsa al club. «Un vero affare» lo ha definito l’attuale direttore sportivo biancorosso, Guido Angelozzi, l’uomo che ha tenuto in vita la società negli ultimi anni e che permetterà molto probabilmente anche di conservare la Serie B alla nuova proprietà.
GLI AMICI DI PUTIN - Con Paparesta sarebbero pronti a partecipare all’asta imprenditori russi vicini al presidente Vladimir Putin. «Quando verranno fuori i nomi lasceranno a bocca aperta i tifosi - ha precisato Paparesta - Bari potrà diventare una delle piazze calcistiche più importanti d'Italia. Ci sono due gruppi italiani, alcuni investitori russi e una società turca che, qualche giorno fa, ha inviato emissari per un incontro in Comune. Mi auguro che partecipino anche altre società per rendere l'asta competitiva. La crisi internazionale? Non ostacolerà la conclusione positiva dell'affare. Ma in ogni caso ci sono soluzioni alternative».