Autore Topic: Mappa geopolitica del calcio mondiale  (Letto 3568 volte)  Share 

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AyeyeBrazov

Mappa geopolitica del calcio mondiale
« il: 07 Giugno, 2013, 14:10:56 pm »
Siamo in grado di fare una mappa delle varie squadre in giro per il mondo, o almeno l'Europa che sono nelle mani di magnati russi, sceicchi o proprietari di tv pluricondannati pedofili?
Potremmo innanzitutto completare questa lista:

INGHILTERRA
CHELSEA: Roman Abramovich [imprenditore e politico russo]

FRANCIA
MONACO: Dmitrij Rybolovlev [imprenditore, filantropo, russo]
PSG: Nasser Al-Khelaïfi [imprenditore, ex tennista, ex direttore Al JazeeraSports, Quatar]

Offline Artem Dzyuba

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #1 il: 07 Giugno, 2013, 14:20:58 pm »
Siamo in grado di fare una mappa delle varie squadre in giro per il mondo, o almeno l'Europa che sono nelle mani di magnati russi, sceicchi o proprietari di tv pluricondannati pedofili?
Potremmo innanzitutto completare questa lista:

INGHILTERRA
CHELSEA: Roman Abramovich [imprenditore e politico russo]

FRANCIA
MONACO: Dmitrij Rybolovlev [imprenditore, filantropo, russo]
PSG: Nasser Al-Khelaïfi [imprenditore, ex tennista, ex direttore Al JazeeraSports, Quatar]
Il City e basta.
Adda venì Baffone!

Online bat86

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #2 il: 07 Giugno, 2013, 14:26:41 pm »
Il City e basta.
il malaga sta ancora in mano agli sceicchi?



AyeyeBrazov

Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #3 il: 07 Giugno, 2013, 14:27:18 pm »
Il City e basta.
cioè, chest'è? E l'arsenal per esempio?

Starfred

R: Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #4 il: 07 Giugno, 2013, 14:27:27 pm »
Sta pure l'Anzhi e qualcos'altro in Russia

falceEmarcello

Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #5 il: 07 Giugno, 2013, 14:36:41 pm »
Beh per esempio il milan e' guidato dal personaggio piu' losco possibile, la somma della bassezza morale di tutti gli altri personaggi mensionati e' molto inferiore di quella del nano di arcore

Offline djcarmine

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #6 il: 07 Giugno, 2013, 15:59:10 pm »
vabbuò il calcio dell'ex urss è tutto in mano a oligarchi e altri simpatici personaggi. monaco, psg, city e malaga mi pare siano tutte in mano a dei sqatarrati
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline Jethrotull

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #7 il: 07 Giugno, 2013, 16:15:11 pm »
Anche il Venezia sta in mano ad un magnate russo   :brr:

Offline Ragionier Cuckoldullo

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #8 il: 07 Giugno, 2013, 21:22:01 pm »
Anche il Venezia sta in mano ad un magnate russo   :brr:

che non parla nè italiano nè inglese e vuole costruire lo stadio

un piccolo Lotito insomma :look:
Uà mentre stiamo in viaggio di nozze ce stann nientemeno 5 partite :maronn:
Potrebbe essere il cambio di marcia definitivo del nostro amato Napoli :sad: :look:

Offline GeppiGeppi

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #9 il: 12 Giugno, 2014, 15:17:46 pm »
Vi consiglio la lettura di questa intervista. Scusate se insisto tanto su questo tema, ma credo che sia uno spunto interessante per capire il mondo verso il quale ci rapportiamo e di come lo facciamo.
http://www.huffingtonpost.it/2014/05/13/gol-di-rapina-libro-intervista-pippo-russo_n_5316729.html

Alcuni passaggi interessanti dell'intervista a Pippo Russo, autore del libro "Goal di rapina".

Quanto è estesa la zona grigia fra legalità e illegalità nel mondo del calcio?

Per come la vedo, in questo momento il calcio è un'immensa zona grigia con risicate propaggini di trasparenza e oscurità.
Uno degli esempi lampanti è l’Atletico Madrid, finanziato da fondi societari di dubbia provenienza, ma che viene applaudito da tutta Europa per questa stagione esaltante. L'Atletico Madrid è oggi il club-manifesto dei fondi d'investimento e della loro diffusione nel mondo del calcio. È pieno di calciatori portati da Jorge Mendes e dal Doyen Sports Investments. Calciatori d'alta qualità, indubbiamente. Ma che sono stati messi lì apposta per dimostrare che rinforzare un club con l'aiuto dei fondi d'investimento si può, e che addirittura questa formula può essere vincente sul piano agonistico. Che poi il rapporto fra i calciatori e la comunità di tifosi sia azzerato, perché i primi sono lì soltanto nella forma di “capitale umano messo a fruttare in vista di lucro futuro”, conta il giusto. E gli investitori gongolano e pompano denari governativi. Da due anni l'Atletico è sponsorizzato dal Ministero del Turismo dell'Azerbaijan, e è noto che fra i finanziatori del Doyen Group vi siano oligarchi azeri. L'ultimo esempio di questa connessione fra l'Atletico e l'economia parallela del calcio globale è l'accordo stipulato una decina di giorni fa fra il tecnico Diego Simeone e Doyen Sports Investments per lo sfruttamento dei diritti d'immagine. L'anno scorso Doyen aveva fatto lo stesso Neymar, e da lì cominciò a montare la vicenda opaca del suo trasferimento dal Santos al Barcellona di cui adesso si stanno occupando i tribunali. Neymar non è un calciatore del Santos, così come Simeone non è l'allenatore dell'Atletico o del club che andrà a allenare l'anno prossimo: entrambi sono “asset” di Doyen Sports Investments.


Quali sono i paesi maggiormente borderline? Nel suo libro Russia, Spagna e Portogallo sono messi sotto accusa…

In questo momento l'emergenza più preoccupante è in Spagna. Lì i club sono completamente assoggettati ai fondi d'investimento, e ancora una volta è Doyen a condurre il gioco. Soprattutto, in Spagna c'è un presidente della Lega che si batte per la regolamentazione del ruolo dei fondi d'investimento nel calcio. Si chiama Javier Tebas Medrano, è un avvocato dello sport nativo della Costa Rica con un passato da dirigente d'un movimento d'estrema destra chiamato Fuerza Nueva, fondato dal leader storico del neo-franchismo Blas Pi?ar López dopo la morte del generalissimo. Come avvocato dello sport ha patrocinato diversi club entrati in procedura concorsuale per scongiurare il fallimento, e questo conflitto d'interessi sarebbe stato motivo sufficiente per sconsigliare la sua elezione alla presidenza della Liga. Tebas adesso spinge affinché la nuova Ley del Deporte spagnola, attualmente in discussione, preveda una regolamentazione del ruolo che i fondi d'investimento possono avere nel calcio. In questo si allea con KPMG, il colosso globale delle analisi economico-finanziarie che lo scorso autunno ha prodotto un dettagliato rapporto sul numero di calciatori controllati da “terze parti” nei campionati europei. È risultato che in questa posizione si trovino 1.100 calciatori. Il messaggio sottinteso era: sono già tanti, e allora perché affannarsi a arginare un fenomeno già consolidato?

E l’Italia?

Premessa: l'Italia è il paese di Cirio e Parmalat, cioè di Lazio e Parma. Sicché in materia di bolle speculative alimentate nel calcio siamo stati precursori. Detto questo, l'invasione dei fondi d'investimento nel calcio italiano si sta già compiendo. In particolare, c'è stato un episodio indicativo avvenuto a luglio dello scorso anno a Taormina. Un meeting tenuto presso un hotel di lusso di cui è proprietario Antonino Pulvirenti, presidente e proprietario del Catania. A fare gli onori di casa era anche Pablo Cosentino, agente argentino di calciatori che nel frattempo era diventato vicepresidente del club siciliano. È un dettaglio il fatto che il Catania sia zeppo di argentini, e è ormai velleitario in questo paese parlare di conflitto d'interessi. Per la cronaca, nonostante abbia firmato la fresca retrocessione in B del Catania, Cosentino è stato da poco nominato amministratore delegato del club. A quel meeting parteciparono l'amministratore delegato milanista Adriano Galliani, il presidente e proprietario del Genoa, Enrico Preziosi, il presidente e proprietario della Lazio, Claudio Lotito, e assieme a loro il presidente di Doyen Sports Investments, il portoghese Nelio Lucas. I giornali italiani, col solito acume, parlarono di un'allegra combriccola di dirigenti calcistici in vacanza. Invece c'era in ballo il definitivo sdoganamento dei fondi d'investimento nel calcio italiano.

Tutto scritto dunque?

Guardate un po' certe mosse di mercato. Lotito, che aveva già preso Felipe Anderson dopo una trattativa con Doyen, ha tesserato a gennaio Pereirihna e Helder Postiga. Cioè due bidoni targati Jorge Mendes. E il Milan ha preso mezze figure come Rami, proveniente dal Valencia che è in ottimi rapporti col solito Mendes, e Taarabt dal Queens Park Rangers, club che milita nella B inglese ma in ottimi rapporti con Kia Joorabchian.


Ndё she ulkun e grekun, vrahj grekun e le ulkun. (Proverbio albanese)
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Offline djcarmine

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #10 il: 12 Giugno, 2014, 21:53:28 pm »
sta doyen vorrebbe infilarsi anche in italia attraverso galliani, lotito, il catania e il solito preziosi
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Offline cicciograna

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Re:Mappa geopolitica del calcio mondiale
« Risposta #11 il: 13 Giugno, 2014, 15:12:57 pm »
Vi consiglio la lettura di questa intervista. Scusate se insisto tanto su questo tema, ma credo che sia uno spunto interessante per capire il mondo verso il quale ci rapportiamo e di come lo facciamo.
http://www.huffingtonpost.it/2014/05/13/gol-di-rapina-libro-intervista-pippo-russo_n_5316729.html

Articolo estremamente interessante.
Paradossalmente, credo che in Italia siamo relativamente tranquilli proprio perchè esistono già poteri forti che fanno i cazzi loro da anni. Ovviamente durerà ancora poco, visto che i soldi stanno finendo anche per questi camorristi nostrani, e non c'è nulla quanto un po' di buon denaro fresco per aprire le porte allo squalo straniero e vendere il culo del nostro già corrotto campionato.
Vi assicuro che non sono questi anni a fare schifo, ma che l'umanità in se fa schifo
Per il Corriere di Romagna [DeLa] avrebbe fatto un sondaggio esplorativo per il neo fallito Cesena
Per noel la vita è un incubo senza fine