Sportitalia chiude i battenti=criscitiello miezz a via

[Prophyta]

La chiusura di Sportitalia annunciata da Criscitiello. E la voglia di dissenso che mi prende
1 novembre, 2013

di Matteo Bonfanti

Ho ascoltato con attenzione le parole di Criscitiello sulla chiusura di Sportitalia e non mi sono incazzato più di tanto. Dieci anni fa me la sarei presa di più. E magari con gli amici di sempre saremmo andati a scrivergli tre scritte sotto casa: un bell’infame a carattere cubitali, rosso, grande e grosso oppure frasi più fantasiose, dal nostro repertorio anti-leghista, tipo “sei una vipera”, “somigli a un mostro a sette teste”, “rispetto a te la strega cattiva cattiva è un gentleman”.
Questo mi manca dei favolosi anni novanta, quelli in cui sono diventato grande: l’indignazione che fa crescere il dissenso, trasformandolo nel nostro cane da guardia contro chi si preoccupa soltanto dei fatti suoi.  Tre lustri fa Criscitiello non si sarebbe permesso di dire ai suoi telespettatori “che nel passaggio da Sportitalia a Lt Sport non cambia nulla”. Perché se l’avesse fatto le decine di lavoratori che in questa operazione rischiano di perdere il posto, l’avrebbero aspettato fuori per dirgliene quattro. E avrebbero avuto la solidarietà di tutti gli altri mass media, quelli di destra, quelli di sinistra, quelli sportivi. Adesso è diverso, siamo anestetizzati. Ci capita di tutto, persino il licenziamento in diretta televisiva e restiamo in silenzio, senza disturbare, come fosse giusto.
Cosa è successo?  Mi guardo indietro e trovo due momenti decisivi, uno piccolo, l’altro grande: penso a Genova e alla crisi economica. Al Social Forum del 2001 si è smarrita l’idea che lo Stato sia lì per difendere la legalità di tutti, in questa eterna recessione si è invece perso il principio chiave della nostra Costituzione, quello della Repubblica fondata sul lavoro. Che ora non c’è e, se mai tornerà, sarà diverso.
Il giornalismo, ad esempio, per gran parte di chi scrive è diventato ormai solo una passione, un po’ come suonare la chitarra o l’arpa celtica nel gruppo folcloristico del proprio paese. Le collaborazioni gratuite si sprecano, così come gli stage che, puntualmente, non vengono retribuiti. Ma si va anche oltre. C’è chi sul sogno di centinaia di ragazzi senza occupazione (in Italia uno su due non lavora né studia), ci fa un sacco di soldi. Ed è proprio il caso di Criscitiello e della sua geniale trovata: gli ormai famosi work shop. Tre nel 2013 (maggio, settembre, ottobre), durata una settimana, 360 euro il costo dell’iscrizione, centocinquanta partecipanti a ogni sessione. L’introito per la Micri (Michele Criscitiello) Communication  è superiore ai 160mila euro, un bel bottino.
Lui la chiama “opportunità per i giovani”, noi in un altro modo sapendo cosa accade a questa povera gente dopo i sette giorni con il nuovo gotha del giornalismo sportivo italiano. Centoquarantotto se ne tornano a casa con le tasche vuote, due vengono assunti dalla Micri che gli promette di essere impiegati per tre mesi o a Sportitalia (azienda che ha un’istanza di fallimento e che, per questo motivo, non potrebbe avere nuovi dipendenti a meno di escamotage che, purtroppo, avvengono anche nelle migliori famiglie) o a Udinese Channel o a Tuttomercatoweb. Anche in questo caso è facile fare i conti della serva e scoprire, dopo aver tirato due righe tra gli incassi e le spese, che il guadagno per il nostro eroe è assai ingente.
Non c’è nessun illecito, ma resta un problema che non investe Criscitiello, ma noi, la collettività. Perché se si entra nel mondo del giornalismo pagando una quota a qualcuno, il merito se ne va a puttane, irrimediabilmente e per sempre. Lasciandoci soli a verificare le notizie, a confrontare le fonti, a evitare le ripetizioni e i salti di riga: quello che s’insegna ai praticanti nei loro diciotto mesi di (allegra) schiavitù in redazione.
Non vogliamo insegnare niente a nessuno. In tempi come questi anche al Bergamo & Sport si fa una fatica boia ad avere un bilancio in pari: non ci arricchiamo noi e neppure i nostri collaboratori. Ma non molliamo e il pensiero resta chiarissimo: se le vacche resteranno magre, allora i sacrifici continueranno. Ma, come sempre, saranno per tutti, per me che sono il direttore e prendo la metà di quando facevo il caporedattore al Giornale di Bergamo, come per il ragazzotto che si sta facendo le ossa, domenica questa a vedersi Mariano-Sabbio sotto la tempesta per pochi euro, qualcosina di più di un rimborso spese. Di contro, se il nostro progetto decollerà, la festa non avrà esclusi, perché qui ognuno di noi ha la stessa importanza. Quel che cambia sono le mansioni.
Torno a me, a quel che scrivo, ai motivi che me lo fanno fare, quando potrei rilassarmi con i pronostici di Terza che mi fanno sognare perché m’immagino re Igor Trocchia o Omario Valenti, il Totti di Borgo Palazzo, a bucare le difese avversarie, magari copiando a Ibra il colpo di tacco fatto con la maglia della Svezia o l’ultima magia di Kakà contro la Lazio.
Se mi metto a parlare di Criscitiello è per la mia generazione, per quella arrivata subito dopo. Vorrei che la smettessimo di essere rassegnati, mi piacerebbe che tornassimo a scendere in piazza. Ma non per protestare, per inventarci un mondo nuovo, diverso, che almeno ci faccia sorridere.

http://www.bergamoesport.it/la-chiusura-di-sportitalia-annunciata-da-criscitiello-e-la-voglia-di-dissenso-che-mi-prende/

Sotto questo articolo c'è il  commento di uno dei ragazzi che ha partecipato al workshop di Piscitiello:

Ebbene sì, sono uno dei tanti ragazzi che ha preso parte a questi ritrovi organizzati dalla MiCri. Più precisamente, sono stato uno dei primi, avendo partecipato a quello di maggio, quello dell’esordio. Non posso che trovarmi d’accordo con tutto o quasi, ma preciso: non sono partito per Milano con l’idea di “entrare nel giornalismo pagando una quota”. L’opportunità, con i miei 22 anni e la mia attività (pubblicista da gennaio scorso, collaboratore per un quotidiano della mia città per il quale scrivo di calcio e di una piccola televisione) era quella di fare esperienza. E un corso di formazione di una settimana, a 360 euro, in una rete conosciuta a livello nazionale, non si trova da nessuna parte: come minimo ne chiedono 2mila. Ma passata una settimana nella quale ho avuto modo di conoscere un gran numero di colleghi nella mia stessa situazione e soprattutto di ampliare a dismisura i miei contatti su e giù per l’Italia, me ne sono tornato a casa abbastanza deluso. Gran poca formazione, ben più autocelebrazione del network SportItalia e del suo volto principe. E poco importa, mi sono detto. Due ragazzi sono stati premiati: una ora è passata ad Udinese Channel, l’altro in mezzo alla strada. Perchè, mi dicono le cronache ma non ne ho la certezza, quest’ultimo dopo i 3 mesi di contratto con Micri ha firmato direttamente con S.I., con il risultato di ritrovarsi con le mani in mano dopo un paio di mesi. Quello che più mi fa ribollire il sangue, non è che la Micri intaschi valanghe di euro da questi corsi. E nemmeno che nessuno s’indigni più di tanto, per quel che sta accadendo. Personalmente m’indigno già abbastanza io, perchè nessuno, e dico nessuno, riuscirà a convincermi del fatto che lo stesso personaggio, vedendo quel ragazzo di Palermo firmare un contratto con una rete sull’orlo della chiusura, abbia tenuto deliberatamente la bocca chiusa, lasciandolo in balìa dei problemi dell’editore. Complimenti, gli stringerei la mano. Questa è l’infamia più grande: illudere un ragazzo, fargli fare esperienza, per poi lasciarlo in pasto ad una rete già morta e sepolta. Di lui, dei suoi ospiti importanti, della sua nuova rete e della sua conclamata trasmissione che “state tranquilli torna tra una settimana”, ‘un me ne pò fregà ‘ddemeno. E quasi quasi, sono contento di non aver vinto quel posto…
Rispondi
carmelo

[Dorix]

Sotto questo articolo c'è il  commento di uno dei ragazzi che ha partecipato al workshop di Piscitiello:

Ebbene sì, sono uno dei tanti ragazzi che ha preso parte a questi ritrovi organizzati dalla MiCri. Più precisamente, sono stato uno dei primi, avendo partecipato a quello di maggio, quello dell’esordio. Non posso che trovarmi d’accordo con tutto o quasi, ma preciso: non sono partito per Milano con l’idea di “entrare nel giornalismo pagando una quota”. L’opportunità, con i miei 22 anni e la mia attività (pubblicista da gennaio scorso, collaboratore per un quotidiano della mia città per il quale scrivo di calcio e di una piccola televisione) era quella di fare esperienza. E un corso di formazione di una settimana, a 360 euro, in una rete conosciuta a livello nazionale, non si trova da nessuna parte: come minimo ne chiedono 2mila. Ma passata una settimana nella quale ho avuto modo di conoscere un gran numero di colleghi nella mia stessa situazione e soprattutto di ampliare a dismisura i miei contatti su e giù per l’Italia, me ne sono tornato a casa abbastanza deluso. Gran poca formazione, ben più autocelebrazione del network SportItalia e del suo volto principe. E poco importa, mi sono detto. Due ragazzi sono stati premiati: una ora è passata ad Udinese Channel, l’altro in mezzo alla strada. Perchè, mi dicono le cronache ma non ne ho la certezza, quest’ultimo dopo i 3 mesi di contratto con Micri ha firmato direttamente con S.I., con il risultato di ritrovarsi con le mani in mano dopo un paio di mesi. Quello che più mi fa ribollire il sangue, non è che la Micri intaschi valanghe di euro da questi corsi. E nemmeno che nessuno s’indigni più di tanto, per quel che sta accadendo. Personalmente m’indigno già abbastanza io, perchè nessuno, e dico nessuno, riuscirà a convincermi del fatto che lo stesso personaggio, vedendo quel ragazzo di Palermo firmare un contratto con una rete sull’orlo della chiusura, abbia tenuto deliberatamente la bocca chiusa, lasciandolo in balìa dei problemi dell’editore. Complimenti, gli stringerei la mano. Questa è l’infamia più grande: illudere un ragazzo, fargli fare esperienza, per poi lasciarlo in pasto ad una rete già morta e sepolta. Di lui, dei suoi ospiti importanti, della sua nuova rete e della sua conclamata trasmissione che “state tranquilli torna tra una settimana”, ‘un me ne pò fregà ‘ddemeno. E quasi quasi, sono contento di non aver vinto quel posto…
Rispondi
carmelo

Tra l'altro una delle due vincitrici di quel work shop è stata la Boi...
Secondo voi con quale principio è stata scelta? Per la sua abilità nel giornalismo o nei blowjobs? 

[bat86]

ah quindi ha chiuso davvero...

[Samorchio]

Tra l'altro una delle due vincitrici di quel work shop è stata la Boi...
Secondo voi con quale principio è stata scelta? Per la sua abilità nel giornalismo o nei blowjobs? 

ho googlato Boi sportitalia:



Mi si è imbarzottito.

[nickwire]

Sconfortante. Mi fa schifo condividere la regione d'appartenenza con questo rifiuto.

[mv80]

http://www.twitlonger.com/show/n_1rqrler

[Ragionier Cuckoldullo]

http://www.twitlonger.com/show/n_1rqrler

"Intervengo sulla vicenda per scrupolo personale e per rispetto nei confronti di chi mi stima e mi sostiene "

e chi sò?

[Alemao]

Che il personaggio in questione fosse la personificazione dello squallore lo si sapeva da tempo: un viscido che ha fatto carriera leccando il culo a chiunque per il proprio tornaconto personale e le due lettere ne sono la testimonianza più che evidente, ma fessi, grandissimi fessi, incredibili fessi quelli che hanno arricchito stu scemo, credendo di poter ottenere un lavoro, o peggio ancora, sperando di poter ricevere una qualche sorta di formazione professionale da un grandissimo incapace. Ma le trasmissioni, gli ospiti di stu cretino le hanno mai viste?

[Prophyta]

http://www.twitlonger.com/show/n_1rqrler

Ma questo è un giornalista?
E non si vergogna.
Sta cosa sembra scritta da Gonde, sia per forma che per contenuti.

[Genny Fenny]

Non ho capito manco il cazzo, spero solo che Beppe Accardi non sia tra la gente senza culo coperto. 

[Alemao]

Ma questo è un giornalista?
E non si vergogna.
Sta cosa sembra scritta da Gonde, sia per forma che per contenuti.

E questo è l'alto livello di quella trasmissione.

[nickwire]

e chi sò?

In questo caso Francesco Letizia.

Un personaggio palesemente cresciuto pane e You Porn, di quelli che s'magnavn è Fonzies ò sabat pomeriggio e mugugnavano sordidi arrattiamenti adolescenziali fuori le scuole. Mi pare abbia anche la parlata di Gianni Fantoni.
A facc è cazz, il phisique du role da Kim Jong un del giornalismo televisivo, nu panzarott, sostanzialmente.

[Ragionier Cuckoldullo]

In questo caso Francesco Letizia.

Un personaggio palesemente cresciuto pane e You Porn, di quelli che s'magnavn è Fonzies ò sabat pomeriggio e mugugnavano sordidi arrattiamenti adolescenziali fuori le scuole. Mi pare abbia anche la parlata di Gianni Fantoni.
A facc è cazz, il phisique du role da Kim Jong un del giornalismo televisivo, nu panzarott, sostanzialmente.

ma me lo ricordo pure sul primo tuttonapoli (come redattore del sito), o sbaglio, anziani del forumme?

[Genny Fenny]

ma me lo ricordo pure sul primo tuttonapoli (come redattore del sito), o sbaglio, anziani del forumme?

Mi pare pure a me, perché pur non conoscendolo il nome mi è familiare.

[Prophyta]

Che poi se vogliono risparmiare e fare ascolti possono tranquillamente togliere il calcio di mezzo, tanto nun è cosa lor e mettere queste quattro caiotole a recitare l'elenco telefonico e mettersi lo smalto sulle unghie dei piedi. Gli ascolti dipendono chiaramente da loro.

Ho guardato una sola volta una trasmissione di questi, per il gusto di vedere Criscitiello rigurgitare succhi gastrici alla notizia di Higuain. Ho resistito dieci minuti alla visione di Pedullà immerso in una cascata di sudore e sebo.

[Guallera V.2]

ma me lo ricordo pure sul primo tuttonapoli (come redattore del sito), o sbaglio, anziani del forumme?

Non credo proprio sia lui, perchè questo tizio in questione è milanese e milanista al 100%. Una roba inaudita, un babbasone che mi dispiace solo che nella sua strada non abbia mai incronciato quella del mostro di Milwaukee, perchè merita veramente di finire come spezzatino del giovedì sera nel frigorifero del sopracitato serial killer. Sta merdaccia iniziò come inviato d'assalto nella trasmissione piscitiellana fuori dal ristorante Giannino durante il calciomercato, ovviamente si prendeva la sua corposa dose di cazziate in diretta dal tumore avellinese, ed ebbe il suo picco massimo quando chiese la linea per terminare prima il collegamento, perchè pochi istanti prima il fu Ermanno Pieroni, lo minacciò e lo pacchierò, il panzerottone peloso milanese, con faccia pallida e voce tremante ne rimase decisamente sconvolto dall'accaduto. Adesso era stato promosso in studio, nella postazione "so tutto io", inutile aggiungere altro....

[elDieciNueve]

Sto tizio qua.

[Artem Dzyuba]

Sto tizio qua.

Mi chiedo come sia sopravvissuto alla sagra del cinghiale di Dugenta.

[vampyr8]

vabè cambieranno lavoro

[elDieciNueve]

vabè cambieranno lavoro

che pò per me questa era la più bona di tutte.