Inizia il calciomercato, ed inizia anche la ridicolosissima battaglia a suon di articoli pungenti, tra il pedante e bacchettone critico televisivo Aldo Grasso, che stronca a più non posso le trasmissioni piscitelliane, ed il ferito nell'orgoglio Alfredo Pedullà, che a quanto pare alla critica ed all'elogio ci tiene più del suo orribile compagno di merende irpino-udinegrese. Ecco cosa scrive il maggior fruitore di natural gel nato a Reggio Calabria...
Ogni anno, di questi tempi, aspetto con ansia un editoriale del Nostro, l'esperto tra gli esperti, l'irraggiungibile. Il sommo. Non è un editorialista di calcio, piuttosto un tuttologo che si occupa delle trasmissioni televisive. Uno che giudica in base alla simpatia ed alla antipatia nei riguardi di tizio o caio. Gli ascolti? Frega un tubo, viva l'Italia. E' tifoso del Toro, ma cambia spesso umori. Problemi suoi. Ogni anno lo aspetto con ansia: come il cacio sui maccheroni, come il grasso (toh) del maiale che dalle mie parti viene cucinato in modo delizioso. La famose frittole. E spero sempre di non essere protagonista positivo della sua spremuta quotidiana. Mi aspetto soprattutto l'elogio di chi è in basso alla classifica, maglia nera degli ascolti, ma che per chi scrive diventa maglia rosa. Sarebbe come se dicessi che il Siena ha vinto lo scudetto. E che il Milan è retrocesso in serie B. Mi porterebbero via, tempo dieci minuti. Ogni anno va sempre meglio, per favore nessuno gli tolga quella ribalta. Ora sono preoccupato: l'amico non ha utilizzato zucchero, ma un po' di veleno. Non ha fatto vincere lo scudetto al Siena, devo preoccuparmi?