Autore Topic: Gangster Squad (Fleischer, 2013)  (Letto 1214 volte)  Share 

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Starfred

Gangster Squad (Fleischer, 2013)
« il: 23 Febbraio, 2013, 02:20:09 am »

Nel 1949, a Los Angeles, presso il dipartimento di polizia viene formata una task force speciale, guidata dai sergenti John O'Mara e Jerry Wooters, per tentare di catturare uno dei criminali più noti: Mickey Cohen, che gestisce un vasto traffico di droga, armi, prostituzione e scommesse clandestine, riuscendo ad influenzare direttamente parte della politica locale e delle forze di polizia.

Gangster Squad è, al netto di quello che il trailer vorrebbe far apparire, uno scarso film d'azione.
Se vi aspettate atmosfere noir, una Los Angeles sbrilluccicante e cattiva come non mai ed un intreccio intricato e con colpi di scena alla L.A. Confidential girategli al largo; anzi il mio consiglio è di girare al largo da questa pellicola in ogni caso. :asd:
Cinque poliziotti divengono giustizieri per sabotare il boss locale, Cohen: non c'è nient'altro.
Qualche sparatoria, auto in fiamme, scene in slow motion e soprattutto, una sceneggiatura scritta con i piedi; non c'è un momento di suspence, è tutto telefonato dall'inizio alla fine e le stesse attività criminali di Cohen sono rappresentate malissimo.
Consequenzialmente, i personaggi sono caratterizzati alla carlona e non trasmettono un minimo di empatia, essendo stereotipati come in ogni americanata che si rispetti: troviamo il sergente di ferro che vuole fare della città un posto migliore, il chiavatore, il cowboy che spara più velocemente di tutti, il nerd che piazza marchingegni dalla non pervenuta funzione qua e là ed infine, per rispettare le quote razziali, l'ispanico figlio 'ra guerra ed il negro dell'Udinese; nessuno, e dico nessuno, ha un background ben descritto o dei dialoghi che colpiscono. Mediocri le prove attoriali, piatte e monocordi, di quasi tutti tranne che di Penn; una delle poche cose che supera la sufficienza in questo filmetto insieme a qualche scosciata della mediocre e monoespressiva, ma arrapante, Emma Stone.
E la cosa che fa davvero incazzare è come questa discutibile produzione sembri quasi autoelogiarsi ed elevarsi a capolavoro da sola, tra le occhiate seducenti di Gosling ed il mascellone eroico di Brolin in qualche strada angusta che vorrebbe ricostruire l'atmosfera del tempo. Vomitevole.

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« Ultima modifica: 23 Febbraio, 2013, 02:21:19 am da Starfred »