Vita, imprese, successi, affetti di George Michael Cohan (1878-1942), attore, autore, compositore, ballerino proveniente da una famiglia cattolica irlandese, una vera istituzione del teatro americano, il primo uomo di spettacolo a vedersi, da vivo, dedicare un film biografico.A mio parere Michael Curtiz è uno dei registi più sopravvalutati di sempre. Autore del gradevole Angeli con la faccia sporca, ha l'unico (grande) merito di aver contribuito a creare il mito di Bogart con Casablanca. Gli altri suoi film sono trascurabili avventure (Capitan Blood, Robin Hood) o inguardabili pasticci (La maschera di cera). Questo Ribalta di gloria rientra nella seconda categoria, con l'aggravante di costituirsi come l'agiografia di George Michael Cohan: patriota spassionato, incarnazione del sogno americano e portatore dei sacri (melensi) valori della famiglia a stelle e strisce, nel finale celebrato nientepocodimenochè dal presidente degli Stati Uniti. La noiosa ascesa del protagonista è contrassegnata dai capitoli più rilevanti della sua attività teatrale: inserti musical di rilevanza quasi documentaristica, ben lontani dalla dignità cinematografica (addirittura sperimentale per certi versi) di La danza delle luci di LeRoy di dieci anni prima. Sbadigli e conati di nausea a profusione.
Voto: *1/2