I paesi che citi non sono luoghi diretti d'immigrazione.
Glielo stiamo dicendo da un'ora, niente, per lui è accussì, non vuole capire.
L'Italia è il primo Paese d'Europa per immigrazione non comunitaria, non serve a nulla dire "eh ma in Canada..." perchè sono altri mondi.
Solo la forma di Stato risente così tanto del profilo storico e contestuale (dall'attualità alla struttura della società); così come non puoi esportare la democrazia così non puoi importare una politica di questo genere, dove l'Italia, dato il suo background, dovrebbe essere apripista e non imitatrice di politiche conservatrici.
Tra l'altro è pacifico che la normativa attuale (la legge 91/92) è vergognosamente datata ed il sistema di ius sanguinis è ormai da sé insufficiente: va inserito il principio di ius soli puro (nasci in Italia: sei italiano, e non si possono utilizzare casi-limite per sviare il principio, che è sacrosanto) ed abbassato il regime di ottenimento della cittadinanza per lo straniero residente diminuendo gli anni, soprattutto se minorenne.
Poi il discorso sulla somma di cittadinanze può essere tranquillamente etichettato come minchiata, in primis perchè all'ottenimento della cittadinanza nazionale c'è automaticamente quella Europea che, ripeto, integra e completa la prima con la possibilità di muoversi e risiedere in tutta l'UE e votare gli organismi rappresentativi. Se poi, da trasferito, si vuole prendere un'altra nazionalità perchè ormai stabilizzato e voglioso di esercitare il diritto di voto anche su scala nazionale, perchè di questo parliamo, non vedo il problema. Tra l'altro la cittadinanza italiana può essere revocata su richiesta dell'interessato.