Nella Broadway della grande depressione un gruppo di ballerine e un regista provano a mettere in piedi uno spettacolo. A loro si unisce un pianista-cantante apparentemente di umili origini.Commedia musicale basata sul classico amore tra ricco e povera in una struttura elementare da commedia degli equivoci. E' però solo un pretesto, perché quello che interessa davvero sono il ritmo e la messa in scena, soprattutto nei numeri teatrali, momento di opulenza scenografica, coreografica e registica. I brani musicali non sono molti: si inizia con un'ingenua sensualità, si finisce con la critica sociale. Il pezzo di chiusura "My forgotten man" collega crisi economica ed interventi bellici, lamentando i maltrattamenti perpetrati dalla Patria, difesa al fronte ma incapace di salvare i propri sudditi dalla miseria. Cinematograficamente ancora più interessante "The Shadow Waltz", raro episodio di astrattismo in un'opera hollywoodiana, con violini illuminati e danzanti. Musical, commedia leggera, critica sociale, sprazzi d'avanguardia: ricetta insolita e sorprendente. A parte Mervyn LeRoy, i critici ascrivono i meriti maggiori a Busby Berkeley (coreografo), Sol Polito (direttore della fotografia).
Voto: ***1/2