Stephen Meyers è il giovane guru della comunicazione nella campagna per le primarie presidenziali del Partito Democratico negli Stati Uniti di un molto prossimo futuro. Il candidato che sostiene, sotto la supervisione del più anziano Paul Zara, è il governatore Mike Morris. Morris parte svantaggiato ma ha dalla sua l'appeal di un richiamo ai più profondi valori della Costituzione americana visti sotto una luce contemporanea e accattivante. Stephen avrà modo di scoprire progressivamente che Morris, che pensava fosse sufficientemente coerente con gli ideali professati, ha un lato oscuro.Dopo l'intermezzo screwball comedy, Clooney torna alla sua vera passione, vale a dire quel cinema politico, forte debitore di quello degli anni '70 dei vari Pakula e Lumet (non a caso questo film, ha diversi punti in comune con il lumetiano Power del 1986), forte di una sceneggiatura robusta e di un cast corale di alto livello, dividendo la pellicola in due parti : la prima è uno spaccato del dietro le quinte di una campagna elettorale, popolato da eminenze grigie, mentre la seconda diventa più da classico thriller, con il buon Clooney che sfodera tutto il suo lato oscuro e poco rassicurante. Film notevole, che denota come si può fare ancora dell'ottimo cinema senza velleità ed amenità regisitiche.
***1/2