Autore Topic: Il silenzio è d'oro (Renè Clair, 1946)  (Letto 1129 volte)  Share 

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Offline wendell

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Il silenzio è d'oro (Renè Clair, 1946)
« il: 10 Dicembre, 2012, 14:52:00 pm »


             
Regista del cinema muto, gran dongiovanni impenitente al tramonto, dà spregiudicate lezioni di seduzione a un giovane allievo che s'innamora di una coetanea che il maestro - in contraddizione con sé stesso - vorrebbe sposare.
Con quello che da molti è ritenuto il miglior film della sua carriera, René Clair compie un accorato omaggio a tutto il suo mondo: i densi quartieri parigini, la sua società molecolare :look: (fatta di nuclei familiari allargati, temporanei), il cinema stesso (sotto forma di un commiato all'epoca del muto). Il vecchio impartisce lezioni al nuovo, rifiuta di farsi da parte, poi accetta serenamente di cedere il passo. Nel triangolo tra il regista, la sua protetta e lo spasimante si anticipano le stesse dinamiche che Chaplin porterà alla ribalta nel decennio successivo: disorientamento giovanile, confusione tra amore paterno e coniugale. Ma anche la riflessione sul rapporto di mutuo scambio tra arte e vita, in un racconto che nel finale si fa meta-cinematografico. Commedia romantica di gran classe.

Voto: ****
« Ultima modifica: 11 Dicembre, 2012, 16:57:09 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.