ribadiamo per l'ennesima volta che la salvaguardia dei nostri e dei vostri cari deve essere sempre la prima cosa ecc.
ma vi dovete rendere pure conto che in un anno, a causa di un'infodemia imbarazzante e lo spettro della morte nera sul collo, siete riusciti ad accettare con disinvoltura che tantissimi vostri concittadini, roba di faticatori notturni, maestranze senza tutele, operatori dello spettacolo, istruttori e ristoratori, siano stati obbligati a non faticare, o ad aprire la puteca a periodi alterni e orari random, con decreti la sera per la mattina.
e che altri vostri concittadini non abbiano più risorse per pagare mutui, pigioni e bollette, e che altri ancora stiano perdendo completamente la capa appresso ai colori e ai coprifuoco all'acqua di rose, e che ci sono famiglie che sopravvivono in otto dentro a vasci umidi dove non entra mai il sole - ma tanto tu che vivi nel trilocale che t'ha accattato papà, ma che spaccimma ne puoi sapere tu della gente, per te la gente è solo pazza, che schifo merò, si vanno a fare la camminata sul lungomare, irresponsabili, siete la feccia, bleah.
'a ggente sta perdenn'a capa, e nel frattempo la casta degli illuminati ha fatto vaccinare a una decina di ultraottantenni, sei infermieri e un politico lucano.
ci tengono sempre a ricordarci che se non facciamo i bravi muoriamo come le zoccole, e ci hanno passato qualche surdacchiello a elemosina giusto per dire oilloc' accattateve 'e patatine.
inoltre hanno perso due mesi per fare gli inciuci di palazzo per invertire gli sciacalli co le iene, e dodici mesi complessivi per arrivare alla soluzione definitiva, ovvero cerchiare una cartina dell'italia co gli evidenziatori delle abbonate.
nessun blocco dei fitti per i locali commerciali - in un'emergenza devi preservare chi affonda senza incassare, non chi vive di rendita -, nessuna soluzione per il potenziamento dei mezzi pubblici, niente di serio per quanto riguarda l'assistenza domiciliare o per lo screening di massa, nessuna iniziativa per trovare spazi all'aperto per palestre e attività ristorative, in modo da proteggere le fasce deboli continuando a tenere però in vita, con le giuste cautele, le fondamentali interazioni sociali e il network produttivo che non può ridursi ad amazon, piuttosto che indurre una guerra a colpi di post tra indignati co la mangiatoia vascia e strafottenti totali.
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