Lo zio Boonmee ha deciso di trascorrere i suoi ultimi giorni in campagna. All'improvviso, i fantasmi dei suoi cari tornano per assisterlo. Riflettendo sulle ragioni della malattia che lo ha colpito, Boonmee attraversa la giungla con la sua famiglia fino a una misteriosa caverna.Film ostico come pochi per uno spettatore occidentale, perchè è su un tema che con la nostra cultura ha poco a che fare: la metempsicosi. Lo spettro della moglie, il figlio trasformatosi in mostro scimmiesco, l'intermezzo di una regina sfigurata che fa sesso con un pesce-gatto... parabole buddhiste, storie di karma e incorporeità.
La coda di questo (non)racconto è poi incomprensibile.
Il regista thailandese riprende tutto in campo lungo dalla durata importante ma il motivo non va ricercato in un'ipotetica impostazione teatrale. La scelta di non stringere l'inquadratura, non spezzare le sequenze è una questione di coerenza spirituale: non si selezionano e isolano gli elementi del reale, li si lasciano scorrere sullo schermo come parti di un tutto unificato.
Palma d'oro a Cannes.
Voto: ***