Nella Napoli del 1973, Peppino Sansone, un sensibile bambino di 9 anni impacciato e occhialuto, vive in una famiglia alquanto bizzarra e sopra le righe; sua madre Rosaria è entrata in depressione e si è chiusa in un angosciante silenzio, dopo aver scoperto i tradimenti del marito commerciante. Il padre cerca di distrarre il figlio dalle vicende familiari regalandogli tre pulcini da allevare come animali da compagnia, che però faranno una brutta fine. A distrarre Peppino ci pensano i giovani zii hippie, Salvatore e Titina, che lo coinvolgono in feste in discoteca e manifestazioni femministe. Ma il più grande amico di Peppino è suo cugino Gennaro, un tipo strano che si crede Superman. Quando il cugino muore improvvisamente investito da un autobus, Peppino, grazie alla sua fantasia, lo riporta in vita nel suo immaginario, come supereroe e maestro di vita. Grazie ai suoi 'consigli', Peppino affronta le vicissitudini quotidiane e si avvicina al complicato mondo degli adulti.Film d'esordio per il regista Cotroneo, tratto da un suo stesso romanzo, è la classica opera "insalatona" che cerca di avere tanta carne al fuoco, ma che poi alla fine, all'atto pratico c'è più fumo che arrosto : questi infatti è un film che mescola il racconto di formazione allo spaccato generazionale, il melodramma intimista alla dimensione grottesca, prendendo più di un'ispirazione sia a livello tecnico che formale, addirittura dal cinema dei Coen. E' chiaro fin da subito che l'obiettivo principale del regista, è ricreare una dimensione partenopea di A serious man, con l'occhialuto e stralunato bambino di 9 anni al posto del sudaticcio ed imbranato quarantenne ebreo, sfoderando anche una citazione finale de Il grande Lebowsky, con il bambino che sogna di volare attaccato al suo cugino Gennaro Superman, sopra una Napoli luccicante, proprio come faceva il buon Drugo a Los Angeles. Sta di fatto però che alcuni quadretti risultano più riusciti degli altri e strappano il sorriso, tipo quando è alle prese con il padre (un bravo Luca Zingaretti), mentre altri invece sono soltanto di distrubo, e mi riferisco a quando il nostro è purtroppo a contatto, con la bruttona collega della madre (una specie di Tina Pica e sorellastra di Cenerentola moderna...) alla ricerca spasmodica del fidanzato. La Golino è una depressa troppo curata, mentre invece la Capotondi nella parte della cugina fricchettona e fattona, ha sicuramente un notevole sex appeal. Dubito pure che la Napoli del '73, aveva una specie di vita più simile a San Francisco o alla San Ferdinando Valley dell'epoca...
** giusto di stima, e per il notevole sforzo tecnico (come sempre ottima la fotografia del grande Luca Bigazzi).
