Preso uno dei killer dell'operaio ucciso per errore mentre andava dalla fidanzata
NAPOLI - Era andato a far visita alla fidanzata e venne trucidato perché scambiato per un pusher. Oggi, mercoledì 28 novembre, è stato fermato dai carabinieri uno dei presunti assassini di Pasquale Romano, detto Lino, il giovane operaio ucciso per errore, il 15 ottobre, in Corso Marianella a Napoli. Si tratta di Giovanni Marino, rintracciato nel quartiere di San Giovanni a Teduccio. Le indagini sono state coordinate dai pm Sergio Amato ed Enrica Paracandolo. Insolita fu la ferocia dei killer che gli spararono contro 14 colpi. Lino cercò di fuggire da quell’inferno di piombo. Ma un palo, un maledetto palo, non gli consentì di sfuggire al suo incredibile e fatale destino. Da quanto fu ricostruito dagli investigatori Pasquale era partito da Cardito, entroterra napoletano, alla volta di Napoli per andare nel quartiere di Marianella a salutare Rosanna, la sua fidanzata che non vedeva da qualche giorno. In casa della ragazza si intrattenne poco perché doveva andare a giocare a calcetto con gli amici. Appena sceso fu crivellato di colpi dai sicari.
SMS E LA DONNA «PENTITA» - I killer non aspettarono un sms e per questo uccisero la persona sbagliata, cioè Pasquale Romano. Una donna - che era nel palazzo della fidanzata di Romano doveva avvertire i killer quando il loro obiettivo stava per uscire. Ma i malviventi non attesero l'sms e uccisero erroneamente Lino. L'inchiesta della Dda sull'omicidio ha avuto una svolta venerdì notte, quando la donna che avrebbe dovuto inviare il messaggio ai killer sull'uscita dal palazzo del vero obiettivo, si è presentata al commissariato di polizia di Scampia manifestando la volontà di collaborare. La donna era presente ad una cena alla quale partecipava il vero obiettivo dei killer, Domenico Gargiulo; cena che si stava svolgendo, la sera dell'agguato, nel palazzo in cui abita la fidanzata di Pasquale Romano: stabile davanti al quale l'operaio fu ucciso. Ha riferito agli inquirenti che informò Giovanni Marino, fermato, e il complice dell'arrivo di Gargiulo ma che si udirono gli spari prima che la cena terminasse e che lei avesse avuto il tempo di mandare il messaggio per avvertire che il vero obiettivo stava uscendo dal palazzo.