Autore Topic: Miracolo a Le Havre (Aki Kaurismäki, 2011)  (Letto 964 volte)  Share 

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline wendell

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 35342
  • Sesso: Maschio
Miracolo a Le Havre (Aki Kaurismäki, 2011)
« il: 09 Ottobre, 2012, 15:11:16 pm »


Due eventi danno uno scossone alla vita di Marcel Marx, un pacifico lustrascarpe di Le Havre: la grave malattia che colpisce la moglie e l’incontro con un giovane clandestino in fuga dalla polizia.
Nel film di Kaurismaki convergono i tratti distintivi di molto cinema francese contemporaneo. Tema e ambientazioni sono gli stessi di Welcome di Philippe Lioret, le gocce di realismo magico aggiunte nel finale si sono già viste in Ricky di Ozon. Ma a fare la differenza è la filantropia con la quale sono caratterizzati i personaggi, subalterni umili, altruisti, coesi, che popolano una Le Havre colorata: parentele con l'animazione di Chomet. Il paradigma è quello consolidato di Capra: commedia con elementi drammatici risolti inverosimilmente a trequarti della narrazione, per rilanciare le speranze in un'umanità caritatevole (laddove vi era il sogno americano).
E l'astoricità dell'ambientazione è una conferma dell'ambizione del regista finlandese: raccontare una parabola.
Senza intaccare lo spirito dell'opera, qualche concessione alla verosimiglianza la si sarebbe potuta fare, soprattutto nell'inscenare le fughe del piccolo Idrissa.

Voto: ***1/2
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.

Offline Guallera V.2

  • *
  • Registrazione: Mar 2011
  • Post: 42852
  • A16 vendi e vattente
Re:Miracolo a Le Havre (Aki Kaurismäki, 2011)
« Risposta #1 il: 09 Ottobre, 2012, 15:36:51 pm »
Io francamente l'ho trovato un filmettino, simpatico ma esile, si lascia guardare ma nulla di memorabile. Il buon Aki ha fatto decisamente di meglio.

Offline ziumberto

  • *
  • Registrazione: Dic 2009
  • Post: 828
Re:Miracolo a Le Havre (Aki Kaurismäki, 2011)
« Risposta #2 il: 13 Ottobre, 2012, 12:17:54 pm »
Garbata commedia …Ouì…con happy end ma il miracolo alla fine di inutili eventi è la faccia di cazzo dello sbirro che protegge il profughiello. Da appassionato del regista una meza rascata, o mavesse cuntentà che o vicchiariell se chiamma Marxe?
Ad ogni modo donna Serena ha gradito, la storia semplice, la solidarietà tra i muortefamme e il lustrascarpe a la Chaplin, parole sue.
Ed essendo cavaliere d'altri tempi ho cercato di godere vagando tra le zizze e le solite rammère blu con sottofondo surfrock.


 SEI politiche