Duecento anni dopo il suicidio di Ripley (Weaver), nella base militare spaziale Auriga una squadra di scienziati costruisce un suo clone perfetto, da cui con un parto cesareo estrae una Regina aliena. I mostri che da lei nasceranno sono anche carne della sua carne. Il presupposto del racconto è stiracchiato, giustificato con goffaggine, ma tollerabile: la finalità non è il ripristino della Ripley dei primi tre capitoli ma una sua versione inumana, mossa solo da passioni ancestrali (la maternità, la sopravvivenza) e conflitti identitari (a che specie appartengo?). E' il miglior contributo di Jeunet alla saga, corredato da personaggi e scenografie steampunk.
Purtroppo scade nella parte finale, regalando un'inspiegabile galleria di deja-vu: l'androide a sorpresa, l'antagonista in fuga, l'intruso a bordo, il risucchiamento nello spazio.
Voto: **1/2