Garrone con i suoi film (reality e gomorra su tutti), non aggiunge nulla al cinema italiano ne tantomeno al dibattito in generale.
Che i reality fossero lo schiforio lo si dice dal 99. Della camorra idem.
Sono filmetti, senza pretese, che non si discostano di tanto dal cinema dozzinale italiano (nanni moretti, neri parenti post 90 etc).
Il mio è un disappunto per dire, ok i loro film si lasciano guardare sono ben fatti e carini. Ma il cinema italiano, quello vero, di riflessione è tutt'altro.
Reality lo tengo fresco visto ed è un film che ha un suo motivo d'esistere soprattutto alla luce dello spaccato sociale in cui prende piede la vicenda, che insolitamente non è la medio borghesia plastico-pieddina di Virzì, dell'ultimo Scola e di tanti altri registetti, quelli sì trascurabili e già visti.
In ciò è senza dubbio originale, perché il povero maronno di Garrone (che recita da padreterno) agisce fuori dalla cerchia cittadina, e sta dentro a un macrocosmo familiare che è completamente straniero allo spettatore estero (e pure nazionale). Non è un film che si può trascurare anche perché è scritto bene, recitato meglio, con un contributo stilistico notevole e distintivo. Idem con patate L'imbalsamatore (per me un capolavoro) ed in parte Gomorra.
Che poi molti non lo metteranno nelle loro personali storie del cinema, tanta pace, ma non è che ogni volta per dire che nu film ce fa cacà dobbiamo mettere in mezzo a Monicelli, a Fellini, si stava meglio quando si stava peggio ecc.
Distintivo ad esempio è pure lo stile di Sorrentino, che a me non piace perché più barocco e citazionista, più tappezzeria cialtrona e furbacchiottamente pomposa. Garrone lo metto in una categoria decisamente superiore.
Tuttavia, siccome stamm chin e merda non è che mi metto a dare nguoll a Sorrentino più di tanto, ad esempio mo' che è venuta fuori la gambardella-mania, m'aggia fatt bellamente i cazzi miei nelle varie discussioni tra decerebrati a cui ho assistito. Vuoi vedere che con tutta la munnezza che teniamo in Italia ci dobbiamo mettere a smontare gli unici che possono farsi finanziare un film e sanno farlo meglio della solita cacca di toporagno? E' come se Giovanni Guallera una notte stesse in camera tua a dormire in un mefitico concerto di perete a muro e la mattina appresso se la prenderebbe con tua mamma perché le lenzuola non profumavano di gelsomino.
Boh, riguardo il discorso sul cinema italiano rispetto a vent'anni fa diciamo sempre le stesse cose.
E' cambiato in primis che prima c'era il mecenatismo statale ed ora no.
Prima il politico intrallazziere di sinistra metteva la lampada di aladino in mano al regista bravo, e se ne poteva pure fregare che la gente andasse a vedersi il film.
Ora il cinema è un vuoto a perdere, se vuoi rientrare nella spesa devi fare i film di merda, che piacciono al pubblico di merda generato dall'ultimo ventennio di barbarie (eccetera eccetera eccetera).
Siccome oggi l'unico regista a cui danno i soldi in mano ad occhi chiusi è Checco Zalone, allora che ben vengano altri piscioliabrodo come Sorrentino et simila capaci di farsi finanziare da multiproduzioni estere, vorrà dire che storto o morto uno almeno si vede un film aggarbatiello e che tanti giovani facebucchiani al posto di andarsi a vedere i film mongoloidi almeno dicono famme verè sta grande bellezza che ne stanne parlanne tutt quant! Non so se mi sono spiegato bene, ma aggio parlato talmente assai che me feta o ciato.
