Io spero di non essere insultato da nessuno se mi permetto di dire che non condivido l'analisi del gesto.
Nessun motivo è valido per togliersi la vita a meno che tu non sia un malato terminale (e sarebbe solo affrettare i tempi in certo senso) e che la causa profonda di questo sudicio credo che sia il mal di vivere che attanagliava sto povero ragazzo. E' troppo facile trovare il colpevole in questo porco mondo, per quanto davvero porco sia.
E' vero che oggi il senso di precarietà di attanaglia tante persone, c'è tanta gente senza un lavoro, c'è chi l'ha perso a 50 anni e vede crollare un mondo di certezze che poi scopri essere solo un castello di carte che si fonda sull'unica cosa che da sicurezza all'essere umano moderno: il lavoro e la certezza di costruirsi un futuro ma questo non puo' essere additato come il motivo principale.
Se tutti i giovani che si trovano in questa situazione decidessero di uccidersi allora sarebbe un'ecatombe...e prima dei giovani allora dovrebbero ammazzarsi i 50enni, gli esodati, i pensionati a 500 euro al mese....e prima ancora dovrebbero farlo quelli che vivno in nazioni ancora piu' arrabbate delel nostre e che affrontano un viaggio della miseria, col rischio altissimo di morire...e lo fanno proprio per vivere!
Solidarietà soprattutto alla famiglia che adesso ha il tutto il peso di una morte che forse si poteva evitare (con cure, non con un lavoro sicuro) ma non diamo tutta la colpa al sistema per quanto bastardo esso sia. Il mal di vivere è qualcosa che ti colpice a prescindere dalla situazione in cui sei. Piuttosto emigra all'estero, fai una rapina, ma non lasciare la tua famiglia nel dolore più profondo, è quasi cattivo, egoistico.
Si è ucciso soprattutto perchè depresso senza rendersi di regalare una vita di depressione ai suoi genitori e ai suoi fratelli.
C'è diseducazione, si mette il guadagno davanti alla passione. Questo ragazzo faceva ciò che gli piaceva (almeno credo, pe guaragnà non ti meni a fa lo speaker) e pure si è suicidato. Questa è diseducazione e desiderio del superfluo. Di ragazzi che si fanno il culo lavorando e coltivando anche passioni (che spesso si rivelano vuoti a perdere) il mondo ne è zeppo. E' una questione di adeguamento, di rassegnazione se vogliamo, insomma fare di necessità virtù.
Se non ce la fai più vai via di qui, non resti a Caserta, se non ce la fai cominci a fa pure il lavoro peggiore del mondo per coltivare le tue passioni. Se decidi di morire in questo modo vuol dire che hai perso tanto tempo ad interessarti a qualcosa d'irraggiungibile che non t'interessa più manco vivere.
Detto questo non sono d'accordo con te, la vita è una, è sua e ci fa ciò che vuole. Vivere cinquant'anni tra stenti con 0 stimoli e 0 piaceri è inutile, se non ti trovi più bene qui te ne vai. Per quanto concerne i parenti magari questo darà una scossa, questo farà riflettere, molte volte certe cose aiutano a lavarsi dal superfluo e bagnarsi dell'essenziale.
Viviamo vite incendiate, bruciate nel materiale, alimentarle con pezzi di carta colorata è inutile, perciò bisogna bagnarsi di umiltà e cose semplici, di questi tempi l'unica è domare le fiamme del desiderio.
Riposa in pace uagliò, un abbraccio alla famiglia e che ciò faccia riflettere.