Bruce Wayne/Batman è scomparso dalla circolazione dopo essersi addossato la responsabilità della morte di Harvey Dent. Otto anni dopo, però, una serie di sfortunati eventi lo costringono a staccare il costume dal chiodo.Nolan fa un passo indietro dopo il sorprendente Il cavaliere oscuro, film di spessore unico nel genere cinefumettistico. Il terzo capitolo della sua saga perde in profondità per farsi pappardella narrativa. Intreccio sfrenato, i nessi logici sono debolmente tenuti dalla casualità. L'arsenale dispiegato per la messa in scena è notevole, dagli attori alla straripante colonna sonora. Lo scopo del coinvolgimento (per oltre due ore e mezza) è raggiunto, ma senza scongiurare qualche sbadiglio di noia e qualche sberleffo alla sceneggiatura.
Forse la considerazione più interessante è extra-diegetica: due anni fa, da Cloverfield a District 9, proliferavano film sull'invasione degli alieni (cioè, degli "altri", "diversi"), conseguenza degli scontri tra culture a livello planetario. Ora, da Cosmpolis all'ultimo Batman, il filo conduttore è l'implosione del sistema, la crisi finanziaria, la ribellione (talvolta demagogica) contro le strutture della società. Niente, accussì
Voto: **1/2