Ieri ho fatto uno sogno curioso.
Semifinali di degembions, Napoli - Psg.
Ci stiamo io e Peppe Wendell in una specie di casarella costruita sopra il sottopassaggio degli spogliatoi, tipo quei piccoli prefabbricati dove dormono i guardiani ngoppe e cantieri.
Praticamente per scendere dovevi prima entrare in questa stanzetella di cinque metri in cui c'era un tavolo in resina, due segge da giardino bianche e come dicevo prima Peppe Wendell.
Sopra al tavolo stuzzichini vari dentro ai piatti di plastica: arachidi, patatine, chilli cosi salati fatti con il mais ecc.
Ad un certo punto viene sostituito Lavezzi e come vi spiegavo prima passa proprio annanz a nuje per scendere negli spogliatoi, quindi lo acchiappo per un braccio e gli dico: "Lavè, addo vai? Qua ci sta Giuseppe Wendell, un tuo grande fan, siediti, facciamo una foto". Peppino fa le scocche rosse, si scambiano un sorriso di intesa e poi senza dire niente Lavezzi se ne scende. Peppe mi ammonisce "Comm si strunz

".
La partita finisce, non so come, e mentre arrecettiamo i piattini pe nun fa verè Insigne da fuori lo stanzino ci vede, e da caino giuda frattese guarda verso l'alto e con gesti plateali allucca "Guagliu'! Chist stevene mangianne!".
Nemmeno il tempo di jastemmarlo che vediamo scendere dalla curva B una indistinguibile colata di balordi con il volto coperto da banditi che nel tempo di un amen già sta in campo e poi nella stanza.
Noi iniziamo a correre e scendendo per gli spogliatoi ci troviamo invece nel più classico sottopasso fetido di metropolitana, con la peculiarità che era incredibilmente lungo e pareva che nun ferneva mai.
Dopo una lunga corsa con i mastini alle calcagna riusciamo a guadagnare l'uscita, dove, incredibile ma vero, ci sta aspettando Lavezzi in una Jaguar e-type nera, la biposto di Diabolik per intenderci.
Embè, questo apre lo spurtiello dall'interno e nuovamente complice dice con il suo fare abbunatiello "Dai Giusepe Wendel, sali que stano arivando no?".
Il nostro come una pucchiacchella innamorata cammina a mezzo metro da terra e dimenticandosi completamente che io stavo per buttare il sangue appresso a lui, piglia saglie e se ne va. A tutto gas.
Io m'aggiro alla mie spalle e come in un Carpenter d'annata il sogno finisce un attimo prima che l'orda funesta mi trasformi in cibo per gatti.