Autore Topic: Midnight in Paris (Woody Allen 2011)  (Letto 1322 volte)  Share 

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Offline signor groucho

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Midnight in Paris (Woody Allen 2011)
« il: 27 Maggio, 2012, 10:42:28 am »


L'ho visto ieri sera, Woody Allen non è l'ombra del regista che fu, e vuole rendere un omaggio a Parigi che non vale l'omaggio che rese a Manhattan qualche lustro addietro. Però mi identifico con Gil, che di cognome fa Bender. È ciò che ho provato io ogni volta che mi trovo a spasso per Parigi, l'idea di ritrovarmi ad un tavolo con Bunuel e Man Ray e Dalì... Io in più, oltre alla Montmartre degli anni 20, oltre ai Picasso, Modigliani, Hemingway, Fitzgerald, Miller, Cole Porter e qualcun altro, oltre al breve viaggio con Toulouse Lautrec e Degas, mi sarei gustato anche una carrellata nella Saint-Germain del dopo guerra, tra Camus, Sartre, Miles Davis... Insomma, il film è una cacata, specialmente il finale, di una banalità e ovvietà pazzesca, però quello che racconta penso sia il sogno di molti.


**1/2
Alfrè ti conviene abbandonare la conversazione :look:

Offline Guallera V.2

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Re:Midnight in Paris (Woody Allen 2011)
« Risposta #1 il: 28 Ottobre, 2012, 19:14:08 pm »
Francamente ho letto di elogi assurdi per questo filmettino di Allen, già il fatto che ha avuto una nomination per la sceneggiatura (??) agli ultimi Oscar, mi lascia veramente basito per dirla alla sceneggiatori di Boris. Il problema principale è che oramai vista l'età, Woody Allen vive in un mondo tutto suo, in un campionario di stereotipi ed idealizzazioni che onestamente dopo oltre 40 anni di suo cinema, hanno decisamente scassat 'o cazz : perchè il problema non è tanto nello sbavamento per la Parigi degli anni '20, che può essere anche una cosa simpatica, ma proprio per la rappresentazione della stessa Parigi attuale, una cosa veramente nausebonda e puerile, una cartolina oleografica che manco nel più squallido programma del National Geographic oramai si vede più. Tra l'altro non se ne può manco più del solito protagonista alleniano, il povero aspirante scrittore incompreso ai più (ma che spaccimm pure nel precedente film londinese, il personaggio di Josh Brolin era tale cosa...), che si trova costretto a convivere con la solita fauna reazionaria americana, che essendo repubblicani sono ignoranti, snob  (e la cosa è decisamente ridicola, visto da che pulpito viene la predica) e superficiali, mentre il solito Io alleniano è il bravo intellettualoide che apprezza le "cose belle della vita", il che pure il più sfegatato comunista, dopo oltre 40 anni di suo cinema, ad un certo punto inizia a tifare per quelli dell'altra sponda.
All'inizio il filmettino piaciucchia pure, ma poi viene a galla tutto il suo debole cannovaccio e svolgimento e la noia inizia a farla sovrana. Bravo però Wilson, che al di fuori delle penose commediacce zuccherose hollywoodiane, dimostra una certa brillantezza attoriale. Comunque a livello di cinema cartolina, pare che Allen sia riuscito a fare peggio con Roma, un film che ha fatto incazzare perfino gli stessi romani, vedi l'aspra critica di Verdone, senza dimenticarci la pessima cartolina iberica di Vicky Christina Barcelona.
La pensione, è la nostra unica speranza, per il vecchio pedofilo americano.

Offline Moebius

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Re:Midnight in Paris (Woody Allen 2011)
« Risposta #2 il: 28 Ottobre, 2012, 19:19:30 pm »
Francamente ho letto di elogi assurdi per questo filmettino di Allen, già il fatto che ha avuto una nomination per la sceneggiatura (??) agli ultimi Oscar, mi lascia veramente basito per dirla alla sceneggiatori di Boris. Il problema principale è che oramai vista l'età, Woody Allen vive in un mondo tutto suo, in un campionario di stereotipi ed idealizzazioni che onestamente dopo oltre 40 anni di suo cinema, hanno decisamente scassat 'o cazz : perchè il problema non è tanto nello sbavamento per la Parigi degli anni '20, che può essere anche una cosa simpatica, ma proprio per la rappresentazione della stessa Parigi attuale, una cosa veramente nausebonda e puerile, una cartolina oleografica che manco nel più squallido programma del National Geographic oramai si vede più. Tra l'altro non se ne può manco più del solito protagonista alleniano, il povero aspirante scrittore incompreso ai più (ma che spaccimm pure nel precedente film londinese, il personaggio di Josh Brolin era tale cosa...), che si trova costretto a convivere con la solita fauna reazionaria americana, che essendo repubblicani sono ignoranti, snob  (e la cosa è decisamente ridicola, visto da che pulpito viene la predica) e superficiali, mentre il solito Io alleniano è il bravo intellettualoide che apprezza le "cose belle della vita", il che pure il più sfegatato comunista, dopo oltre 40 anni di suo cinema, ad un certo punto inizia a tifare per quelli dell'altra sponda.
All'inizio il filmettino piaciucchia pure, ma poi viene a galla tutto il suo debole cannovaccio e svolgimento e la noia inizia a farla sovrana. Bravo però Wilson, che al di fuori delle penose commediacce zuccherose hollywoodiane, dimostra una certa brillantezza attoriale. Comunque a livello di cinema cartolina, pare che Allen sia riuscito a fare peggio con Roma, un film che ha fatto incazzare perfino gli stessi romani, vedi l'aspra critica di Verdone, senza dimenticarci la pessima cartolina iberica di Vicky Christina Barcelona.
La pensione, è la nostra unica speranza, per il vecchio pedofilo americano.
:alla: :alla: :alla:
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

Starfred

Re:Midnight in Paris (Woody Allen 2011)
« Risposta #3 il: 29 Ottobre, 2012, 01:02:07 am »
concordo con Giovanni, ma la carrellata nel passato gli fa raggiungere le due stelline e mezza grouchiane di cui condivido l'ultima frase.