Autore Topic: L'angolo di Suker: Rap e similari  (Letto 69856 volte)  Share 

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Offline WhiteManCanJump

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #180 il: 09 Settembre, 2012, 16:32:50 pm »
Confermo, il 99% è musicalmente ignorante come il 99% degli artisti contemporanei di tutti i generi musicali moderni, jazz escluso....quello per fortuna se non sai suonare non lo puoi fare, le capre ne sono tagliate fuori.
Il mio è un discorso piu' vasto che tocca anche altre forme d'arte, non solo musica. Credo che ormai si stia dando spaziono solo alla parte creativa e di immagine tralsciando completamente l'esercizio tecnico che dovrebbe essere l'involucro all'interno del quale si manifesta lo spunto creativo. Io dico che tutti possono fare musica, tutti possono dipingere o scolpire....ma essere un musicista, un pittore, uno sculture...è tutta un'altra cosa. Rifaccio l'esempio: il medico è colui che è laureato in medicina. Poi ci sono medici scarpari e autodidatti più bravi dei medici ma sono esempi limite. In generale, se vuoi definirti medico, devi studiare, altrimenti sei un ciarlatano. Penso che debba essere lo stesso nella musica o nelle altre forme d'arte: la parte tecinica è imprescindible dal messaggio che vuoi far arrivare.

Ma la tua è una critica che può anche starci, è vero.
Ma il mondo della musica è così vasto che qualsiasi generalizzazione è sbagliatissima.

Ti voglio fare un esempio, proprio sul rap.
Prendi Rocco Hunt, faceva il pescivendolo fino a 1-2 anni fa e non credo abbia il diploma liceale. Eppure sentiti una sua canzone, a livello di metrica, tecnica e testi è impressionante. E nel rap contano 'ste cose, altro che conservatorio.
Citazione da: Starfred
E a noi serve un titolare lì, non il Giaccherini iberico, uno che a 26 anni non è nessuno.

Offline Henry Chinaski

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« Risposta #181 il: 09 Settembre, 2012, 16:39:44 pm »
Simò l'Hai sentita RH positivo? :sbav:
un giorno i neri prenderanno finalmente il posto che spetta loro al mondo, e voi sarete lì a costruire piramidi. Io farò la parte del dottor Mengele, per la fiducia dimostrata loro in tempi non sospetti.

Offline WhiteManCanJump

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #182 il: 09 Settembre, 2012, 17:00:44 pm »
Non male, però niente di che. Il video è schifosamente autocelebrativo però.
Citazione da: Starfred
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Offline Henry Chinaski

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« Risposta #183 il: 09 Settembre, 2012, 17:06:42 pm »
Non male, però niente di che. Il video è schifosamente autocelebrativo però.
a me è piaciuto il fatto che è cantato quasi completamente in italiano :sisi: secondo me può diventare proprio bravo, anche se mi ricorda troppo il piccolo Lucio :look:
un giorno i neri prenderanno finalmente il posto che spetta loro al mondo, e voi sarete lì a costruire piramidi. Io farò la parte del dottor Mengele, per la fiducia dimostrata loro in tempi non sospetti.

Offline WhiteManCanJump

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #184 il: 09 Settembre, 2012, 17:17:57 pm »
Sì, canta bene anche in italiano. Ma la scena napoletana può diventare una disgustosa gara a chi fa più brutto.
Citazione da: Starfred
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Offline Genny Fenny

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #185 il: 09 Settembre, 2012, 18:09:15 pm »
A me nun me piace proprio perché anche quelle che a parer di molti sono buone cose (Uochi Toki ad esempio) sono limitate dalla stessa estrazione metropolitana e mi appaiono forme di espressione grezza, primordiale.
Restando in tema di Uochi Toki ad esempio, credo che un confronto tra il loro Cuore amore errore e disintegrazione (ottimo album per quel poco che ricordo) e Lungo i bordi dei Massimo Volume (cito così, per una evidente comunanza nell'introspezione stesa in romanzo e raccontata in flusso di coscienza) renda bene quel che il rap perde per via del registro linguistico suburbano, dei suoni disfunzionali, della ridicola autocelebrazione e per la stessa composizione in rima.
Capisco la necessità di esprimersi attraverso "musica di pancia" per manifestare ribellione, però è indubbio che si sia raggiunto lo stesso obiettivo attraverso modelli assai più evoluti. E non mi pare il caso di far passare (come avviene salvo rari casi come gli stessi Uochi Toki, imho) scorciatoie di cristiani di dubbio talento per scelte stilistiche di artisti ispirati.
E vi prego, nun ve pigliate collera se quando ascolto per curiosità gli animali che di tanto in tanto postano Diluvio e il Ragioniere mi prende a ridere potente.  :look:
Vi posso venire incontro solo su un mostro sacro come Gil Scott-Heron, anche perché probabilmente non ne conosco altri.

Sul citazionismo pure avrei qualcosa da dire perché mai come nel rap mi capita spesso di ascoltare col il cuore pregno di pena citazioni chiavate miezz accussì, come rigetti di trapianto.
E pure i Uochi Toki (ci torno perché sono gli unici che mi sono sforzato di conoscere) una volta che hanno chiavato Dostoevskij in mezzo a una elucubrazione elementare, preteziosa e didascalica (ma proprio assai da farti pensare "Aizz nu poco a merda") sui rapporti sociali, non so fino a che punto possano esimere il germe contagioso della risata dal rifiorire sul mio schifato viso.  :look:

Il citato De André pure torna utile per capire come si possa parlare di poppici e merda usando il linguaggio di Gesù Cristo. Di come si possa fare musica di rabbia viscerale e impegno sociale e al contempo finire sui libri di letteratura del liceo.
E per capire la differenza tra la citazione da scuole grosse tra nu cazz e na purchiacca e la rielaborazione poetica (penso all'Antologia di Spoon River, a Grange, Brassens, a gesucristo stesso e alla madonna che vi fa campare).

Offline Henry Chinaski

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #186 il: 09 Settembre, 2012, 18:13:57 pm »
A me nun me piace proprio perché anche quelle che a parer di molti sono buone cose (Uochi Toki ad esempio) sono limitate dalla stessa estrazione metropolitana e mi appaiono forme di espressione grezza, primordiale.
Restando in tema di Uochi Toki ad esempio, credo che un confronto tra il loro Cuore amore errore e disintegrazione (ottimo album per quel poco che ricordo) e Lungo i bordi dei Massimo Volume (cito così, per una evidente comunanza nell'introspezione stesa in romanzo e raccontata in flusso di coscienza) renda bene quel che il rap perde per via del registro linguistico suburbano, dei suoni disfunzionali, della ridicola autocelebrazione e per la stessa composizione in rima.
Capisco la necessità di esprimersi attraverso "musica di pancia" per manifestare ribellione, però è indubbio che si sia raggiunto lo stesso obiettivo attraverso modelli assai più evoluti. E non mi pare il caso di far passare (come avviene salvo rari casi come gli stessi Uochi Toki, imho) scorciatoie di cristiani di dubbio talento per scelte stilistiche di artisti ispirati.
E vi prego, nun ve pigliate collera se quando ascolto per curiosità gli animali che di tanto in tanto postano Diluvio e il Ragioniere mi prende a ridere potente.  :look:
Vi posso venire incontro solo su un mostro sacro come Gil Scott-Heron, anche perché probabilmente non ne conosco altri.

Sul citazionismo pure avrei qualcosa da dire perché mai come nel rap mi capita spesso di ascoltare col il cuore pregno di pena citazioni chiavate miezz accussì, come rigetti di trapianto.
E pure i Uochi Toki (ci torno perché sono gli unici che mi sono sforzato di conoscere) una volta che hanno chiavato Dostoevskij in mezzo a una elucubrazione elementare, preteziosa e didascalica (ma proprio assai da farti pensare "Aizz nu poco a merda") sui rapporti sociali, non so fino a che punto possano esimere il germe contagioso della risata dal rifiorire sul mio schifato viso.  :look:

Il citato De André pure torna utile per capire come si possa parlare di poppici e merda usando il linguaggio di Gesù Cristo. Di come si possa fare musica di rabbia viscerale e impegno sociale e al contempo finire sui libri di letteratura del liceo.
E per capire la differenza tra la citazione da scuole grosse tra nu cazz e na purchiacca e la rielaborazione poetica (penso all'Antologia di Spoon River, a Grange, Brassens, a gesucristo stesso e alla madonna che vi fa campare).
non ho capito niente  :look:
un giorno i neri prenderanno finalmente il posto che spetta loro al mondo, e voi sarete lì a costruire piramidi. Io farò la parte del dottor Mengele, per la fiducia dimostrata loro in tempi non sospetti.

Offline Genny Fenny

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #187 il: 09 Settembre, 2012, 18:16:26 pm »
non ho capito niente  :look:

Non ho seguito bene la discussione ma dovrei essere un tuo antagonista. Quindi a fess e mammeta.  :look:

Offline FistingTopo

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #188 il: 09 Settembre, 2012, 18:31:40 pm »
Non ho seguito la discussione... dico solo che il rap è la sfaccimma della musica  :lookair:

Offline Henry Chinaski

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #189 il: 09 Settembre, 2012, 18:47:48 pm »
Non ho seguito bene la discussione ma dovrei essere un tuo antagonista. Quindi a fess e mammeta.  :look:
:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:
ci sta gemitaiz che fa un sacco di riferimenti culturali, mò a mente ricordo che cita bukowsky più volte, lynch e uncle dolan  :look: :look:
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Offline Lovercraft

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #190 il: 09 Settembre, 2012, 19:02:43 pm »
Io dei testi me ne batto relativamente i coglioni. Per me la musica è buona se lo è la melodia, quindi sti tizi tutti con la voce uguale che parlano su basi ripetitive che qualunque cristiano può imparare a fare, mi faranno sempre cacare. Pure quando si inzia a parlare di tecnica mi viene un pò da ridere.
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Offline Uranio

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #191 il: 09 Settembre, 2012, 19:08:31 pm »
Ma io l'unico che salvo è il Capa che non a caso è il mio idolo.. Ma già lui per me non è proprio rap rap eh..

Offline Henry Chinaski

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #192 il: 09 Settembre, 2012, 19:09:21 pm »
Io dei testi me ne batto relativamente i coglioni. Per me la musica è buona se lo è la melodia, quindi sti tizi tutti con la voce uguale che parlano su basi ripetitive che qualunque cristiano può imparare a fare, mi faranno sempre cacare. Pure quando si inzia a parlare di tecnica mi viene un pò da ridere.
per me è il contrario, e infatti la musica [moderna] senza parole non l ascolto proprio, odio l house e levels di avicii mi fa cagare :look:
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Offline Nunzius

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #193 il: 09 Settembre, 2012, 20:39:37 pm »

Ok ma tra Croce e nuje, so arrivati un attimino Eco e compagnia bella a scompaginare l'idea di Estetica. Nun è che l'idea di estetica del '700 deve essere quella attuale. La tecnica ti permette di fare alcune cose, ma se fosse stato sempre così non avremmo avuto il punk, l'elettronica ecc ecc.
Ma infatti io non critico la forma espressiva nè tantomeno la sua validità o la sua efficacia. Io ne contesto la sua elevazione a forma d'arte. Faccio un esempio: Jimi Hendrix viene studiato anche al conservatorio ed è apprezzato pure da chi fa musica classica e non ama il rock, questo perchè ha elevato la sua forma espressiva ad opera d'arte, grazie ad una tecnica non comune coniugata ad un modo di esprimerla unica. Se cachi in un barattolo o fai dei tagli su una tela il tuo è un messaggio e una forma di comunicazione ma non riesco a considerarla arte e colui che la fa un artista. Forse sarà un mio limite ma anche in campo prettamente pittorico, scultoreo o altro io non riesco a considerare "l'arte moderna" arte vera e propria perchè in fondo, possono farlo tutti...e allora diventa solo comunicazione, un modo diverso per inviare un emssaggio agli altri...per fare musica punk non occorre saper suonare, con due/tre accordi te la cavi...ma il messaggio lanciato all'epoca è stato davvero rivoluzionario, come è stata rivoluzionario l'avvento dell'elettronica nella musica
Questo è fuori dubbio ma, amio ultramegamodestissimo parere nun è arte.
Pranzammo a Torre Annunziata con la tavola disposta proprio in riva al mare. Tutti coloro erano felici d'abitare in quei luoghi, alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere. A me basta che quell'immagine rimanga nel mio spirito.
J.W. GOETHE (da: "Viaggio in Italia") 13 marzo 1787

Offline WhiteManCanJump

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« Risposta #194 il: 09 Settembre, 2012, 20:52:33 pm »
Io dei testi me ne batto relativamente i coglioni. Per me la musica è buona se lo è la melodia, quindi sti tizi tutti con la voce uguale che parlano su basi ripetitive che qualunque cristiano può imparare a fare, mi faranno sempre cacare. Pure quando si inzia a parlare di tecnica mi viene un pò da ridere.

Ecco, un altro che parla tanto per farlo.
Massimo rispetto, davvero. Però se non sapete il genere levate mano.

:ok:

Torniamo a parlare di cose serie. Luche su Facebook posta uno stato:

Dire che fai rap di strada non è FARLO. Le mie orecchie sentono solo autocelebrazione banale e spicciola , contenuti e stile ZERO.


Ovviamente, commenti bruttissimi con la pala. Come su tutti gli stati, lo attaccano a difesa di Ntò ( ma poi, a difesa di cosa ). Luche risponde, secondo me dicendo cose pesanti che fanno capire la situazione che fu dei CoSang:

E voi sareste le persone per cui io dovrei fare musica? Una massa di ignoranti pieni di odio? Non sapete neanche leggere e interpretare le cose che scrivo talmente che siete accecati dall'odio nei miei riguardi. Io ho creato il rap di stada a Napoli e cercavo solo di difenderlo. Io ho dato lo stile la forma e i contenuti ai rapper che sono venuti dopo i CoSang. Io non ho sciolto i CoSang e tantomeno non ci ho guadagnato niente anzi ci ho solo perso! Smettetela di dare ma colpa a me x li scioglimento dei CoSang, io sono rimasto Poesia Cruda non come il vostro beniamino. I CoSang non li ho sciolti io , ripeto non sono stato io, non l'avrei mai fatto in vita mia. Quindi avete rotto il cazzo e siete libero di affogare nella vostra ignoranza e presunzione che a mio parere e' il motivo x cui i Napoletani sono considerati la fogna d'Italia. Nn criticavo l'autocelebrazione xke anche io la faccio, criticavo rap banale senza metafore senza emozioni privo di arte. Se nn vedete arte nelle miei frasi come "tatuarsi il mondo sotto la pianta del piede" c'e' altro in giro da ascoltare ma non cagatemi piu il cazzo. Di sicuro VOI nn rappresentate Napoli, e io non faccio musica per voi. Ma per la vera Napoli.
Citazione da: Starfred
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Offline FistingTopo

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #195 il: 09 Settembre, 2012, 21:22:13 pm »
Io dei testi me ne batto relativamente i coglioni. Per me la musica è buona se lo è la melodia, quindi sti tizi tutti con la voce uguale che parlano su basi ripetitive che qualunque cristiano può imparare a fare, mi faranno sempre cacare. Pure quando si inzia a parlare di tecnica mi viene un pò da ridere.


 :alla: :alla: :alla: :alla: :alla: :alla: :alla: :alla:

Offline Nunzius

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #196 il: 09 Settembre, 2012, 22:01:29 pm »
Ma la tua è una critica che può anche starci, è vero.
Ma il mondo della musica è così vasto che qualsiasi generalizzazione è sbagliatissima.

Ti voglio fare un esempio, proprio sul rap.
Prendi Rocco Hunt, faceva il pescivendolo fino a 1-2 anni fa e non credo abbia il diploma liceale. Eppure sentiti una sua canzone, a livello di metrica, tecnica e testi è impressionante. E nel rap contano 'ste cose, altro che conservatorio.
Di Rocco Hunt ho letto i testi
sembra davvero bravo
ma non credo che basti
questo è l'esempio che cercavo.
Azzecca due rime in sequenza,
non è che ci voglia tutta sta scienza.
Lo schema è abbastanza noto,
Dispiace che nei giovani provochi un gran coito.
1
2
1
2
3
3
4
4
Sono pure io un rapper? No, so nu strunz.
« Ultima modifica: 09 Settembre, 2012, 22:07:05 pm da Nunzius »
Pranzammo a Torre Annunziata con la tavola disposta proprio in riva al mare. Tutti coloro erano felici d'abitare in quei luoghi, alcuni affermavano che senza la vista del mare sarebbe impossibile vivere. A me basta che quell'immagine rimanga nel mio spirito.
J.W. GOETHE (da: "Viaggio in Italia") 13 marzo 1787

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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #197 il: 09 Settembre, 2012, 22:03:41 pm »
Ecco, un altro che parla tanto per farlo.
Massimo rispetto, davvero. Però se non sapete il genere levate mano.

:ok:



Io i video che posti li sento e mi dispiace dirtelo ma rientrano perfettamente nella banale descrizione che ho fatto: base ripetitiva creata senza nessuna necessaria conoscenza musicale + parlato sopra. Come può essere elevata ad arte na cosa del genere non me lo spiego.

Raige - Addio (Official Video)


NAnthem Vol 2 (feat. Ntò - Patto Mc - Peste - Svez - Clementino - O'Tre - Speaker Cenzou)


Bassi Maestro - Foto di gruppo


 :boh:

Mo esco da qua perchè non voglio provocare oltre :asd:
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Offline WhiteManCanJump

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« Risposta #198 il: 10 Settembre, 2012, 02:08:15 am »
Il rap è musica, la musica è arte.
Mi hai citato 3 video mettendomi anche Nanthem, cosa c'entra con un discorso del genere?
Nanthem è solo un progetto, l'unione degli artisti partenopei e campani per la celebrazione del genere rap napoletano.

Foto di gruppo di Bassi Maestro non ti piace? A me tantissimo, oltre ad essere un gran bel testo che più cresco e più capisco.
Addio di Raige non è male, ma è un testo molto personale. E' una canzone espressiva, apprezzabile con limitazioni.

Azzecca due rime in sequenza,
non è che ci voglia tutta sta scienza.

Hai mai provato a scrivere un testo rap e poi adattarlo ad un beat? Da come parli mi chiedo perchè sei su questo forum e non a Coachella a giocarti la scena con l'ologramma di 2Pac o con Eminem.
Citazione da: Starfred
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Re:CLUB DOGO - IN DISCOTECA CHISSENEFREGA
« Risposta #199 il: 10 Settembre, 2012, 03:09:57 am »
A me nun me piace proprio perché anche quelle che a parer di molti sono buone cose (Uochi Toki ad esempio) sono limitate dalla stessa estrazione metropolitana e mi appaiono forme di espressione grezza, primordiale.
Restando in tema di Uochi Toki ad esempio, credo che un confronto tra il loro Cuore amore errore e disintegrazione (ottimo album per quel poco che ricordo) e Lungo i bordi dei Massimo Volume (cito così, per una evidente comunanza nell'introspezione stesa in romanzo e raccontata in flusso di coscienza) renda bene quel che il rap perde per via del registro linguistico suburbano, dei suoni disfunzionali, della ridicola autocelebrazione e per la stessa composizione in rima.
Capisco la necessità di esprimersi attraverso "musica di pancia" per manifestare ribellione, però è indubbio che si sia raggiunto lo stesso obiettivo attraverso modelli assai più evoluti. E non mi pare il caso di far passare (come avviene salvo rari casi come gli stessi Uochi Toki, imho) scorciatoie di cristiani di dubbio talento per scelte stilistiche di artisti ispirati.
E vi prego, nun ve pigliate collera se quando ascolto per curiosità gli animali che di tanto in tanto postano Diluvio e il Ragioniere mi prende a ridere potente.  :look:
Vi posso venire incontro solo su un mostro sacro come Gil Scott-Heron, anche perché probabilmente non ne conosco altri.

Sul citazionismo pure avrei qualcosa da dire perché mai come nel rap mi capita spesso di ascoltare col il cuore pregno di pena citazioni chiavate miezz accussì, come rigetti di trapianto.
E pure i Uochi Toki (ci torno perché sono gli unici che mi sono sforzato di conoscere) una volta che hanno chiavato Dostoevskij in mezzo a una elucubrazione elementare, preteziosa e didascalica (ma proprio assai da farti pensare "Aizz nu poco a merda") sui rapporti sociali, non so fino a che punto possano esimere il germe contagioso della risata dal rifiorire sul mio schifato viso.  :look:

Il citato De André pure torna utile per capire come si possa parlare di poppici e merda usando il linguaggio di Gesù Cristo. Di come si possa fare musica di rabbia viscerale e impegno sociale e al contempo finire sui libri di letteratura del liceo.
E per capire la differenza tra la citazione da scuole grosse tra nu cazz e na purchiacca e la rielaborazione poetica (penso all'Antologia di Spoon River, a Grange, Brassens, a gesucristo stesso e alla madonna che vi fa campare).

Boh Fiorè, sono opinioni legittime le tue, però fammi fare qualche distinguo dato che pure a te piace specificare ai fini del confronto.

In Lungo i Bordi c'è un'introspezione diversa da quella di Cuore Amore Disintegrazione. In primo luogo, il primo presenta ricordi scomposti, divisi come un puzzle, ma comunque riconducibili ad una mistica che appare subito chiara, definita di Clementi ed il suo immaginario, nel secondo album invece Napo adotta una specie d'impersonifazione/personificazione di kafkiana memoria inventandosi un personaggio e facendolo interagire con vari personaggi che compongono la sua visione del mondo, in modo fluido, spesso mostrando le contraddizioni del suo stesso schema di pensiero e di percezione del mondo, mettendo peraltro in discussione tutti i lavori precedenti. E' cosa notevolissima secondo me.
Se questa è roba da "aiz a merd", non so. Ma so comunque opinioni. Resta il fatto che il paragone avrebbe retto se mettevi in mezzo un altro album di Emidio Clementi album dove "la comunanza nell'introspezione regge", ossia Stanza 218 del suo progetto El Muniria.

Poi, posso capire (e condividere) il ribrezzo per le spacconate che il Rap spesso propone, ma dire che Gil Scott Henron si salva, ed al contempo negare al Rap una dignità come forma d'espressione suona un attimino come la solita menata di chi overament mette i monoblocchi di cemento sulle cose....
E questo perchè il rap, con il suo esprimersi tramite rime e metrica, nasce dal riscatto dei neri dopo Martin Luther King, ed è una corrente artistica nata da quell'epoca di proclami, slogan, rivendicazioni. La stessa spacconeria nasce dall'azzardo che è figlia della voglia di ottenere diritti, con la provocazione, nasce da Malcom X. La stessa che Gil Scott Henron metteva nei suoi pezzi satirici per dileggiare il potere negli anni 70, in una forma diversa ma nemmeno poi così lontana da un rapper.
E se dici che Malcom X ha meno dignità in quanto pensatore ed intellettuale di un George Brassens, mi sembra una cosa sparata un pò lì, giusto per dirla....

Insomma, è una forma, in un certo senso antitetica a quella francese di un Brassens o di un Gainsbourg, ma che comunque è trasformabile oggettivamente in "cazzatona" solo se si pone a priori il proprio pensiero come oggettivo.

Mò sul discorso su De Andre, non metto in dubbio la qualità autoriale, ma credo che il fatto che sia nelle antologie scolastiche sia più frutto dell'immediatezza della sua poetica, piuttosto che per le effettive qualità. E comunque rimane ridicolo che ci sia lui e non un Ignazio Silone, giusto per parlare di uno che parlava di rabbia sociale in modo poetico, la dice lunga su cosa significhi "finire sui libri"...