Si16
No15
venerdì 14 giugno 2013
Lazio-Juve: è bufera. Lite sulla Supercoppa
Il presidente biancoceleste attacca: «Chiederò i danni». I bianconeri rispondono: «Dichiarazioni offensive e contrarie al vero»
MILANO - "È la Juventus che si è sottratta agli adempimenti e non la Lazio": così il presidente della Lazio Claudio Lotito ha descritto la diatriba sulla sede della Supercoppa italiana che le due squadre dovranno giocare ad agosto. "Se sono deluso? Non si tratta di essere delusi ma - ha risposto Lotito prima della riunione della 'Fondazione per la mutualità generale negli sport professionistici a squadre' -. di
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rispettare gli impegni".
DANNI - "Chiederò i danni alla Juventus e a chi è responsabile di questa storia": il presidente della Lazio, Claudio Lotito, alza la voce sulla sede della Supercoppa italiana. "La Lega sta cercando tutte le soluzioni possibili - aggiunge - La Juve prima dice sì, poi si rimangia tutto. Probabilmente pensano di essere la Lega e di comandare loro".
LA RISPOSTA DELLA JUVE - In una nota sul sito ufficiale, il club bianconero risponde a Lotito: «Fin dalla conquista della Coppa Italia in data 26 maggio, il Consigliere Federale e Presidente della S.S.Lazio, Claudio Lotito si è abbandonato ad affermazioni che sono progressivamente diventate offensive, inaccettabili e spesso contrarie al vero. Egli ignora evidentemente che la conquista di tale trofeo fa sorgere in capo alla S.S.Lazio il diritto a disputare la Supercoppa, ma non il diritto ad incassare una somma garantita.
Juventus Football Club ha sempre rispettato i regolamenti e le decisioni della Lega Calcio ed ha manifestato a quest'ultima, tramite lettera agli atti, datata 8 marzo 2013, la propria indisponibilità a disputare la gara di Supercoppa all'estero. Nelle successive Assemblee il tema della Supercoppa è spesso stato all'ordine del giorno ma non è mai stato discusso né tantomeno è stata assunta alcuna delibera al riguardo. Per mesi gli organi della Lega Calcio hanno ignorato la sopra citata posizione della Juventus e da qualche giorno stanno tollerando comportamenti e parole inaccettabili per la vita associativa, oltre che lesivi per la Società».