Corriere dello Sport 2 ottobre:
Cellino: La gara con la Roma va giocata
«Mi scuso anche se non ho fatto niente. Però, la partita con la Roma dobbiamo giocarla». Lunedì complicato per Massimo Cellino, presidente autosospeso del Cagliari: classifica allarmante, questione stadio ancora aperta. E poi la famosa partita perduta senza essere stata giocata. «Da una penalizzazione forse avrei da perdere, ma la preferisco perché quella storia se chiusa in questo modo rischia di mettere contro due tifoserie, due città. Sono cose, poi, che restano, che il tempo non cancella. L'accesa rivalità col Napoli qualcosa dovrebbe pure insegnare» . Cagliari-Roma potrebbe conoscere il verdetto finale la prossima settimana (giovedì 11 o venerdì 12). La società sarda, rappresentata dall'avvocato bolognese, Mattia Grassani, presenterà le motivazioni del suo reclamo entro venerdì prossimo. Grassani, giovedì della scorsa settimana, ha annunciato il ricorso e sulla base di questo annuncio ha potuto raccogliere tutti gli atti sulla base dei quali ha costruito la linea difensiva. Le carte ora sembrano confortare l'ottimismo di Cellino.
ERRORE - La linea del Cagliari si basa su un principio semplicissimo: il giudice sportivo, Giampaolo Tosel, si sarebbe arrogato illegittimamente il potere di intervenire con una sentenza sul destino finale di quella partita. Grassani ha letto con attenzione la sentenza del giudice sportivo. Con attenzione crescente ha valutato il contenuto del comunicato della Lega e l'ordinanza prefettizia. Infine, ha studiato i rapporti degli uomini della Procura Federale. Tutti questi documenti porterebbero a una conclusione: Tosel ha deciso il risultato di una partita che non era stata interrotta ma solo «rinviata a data da destinarsi» tanto è vero che i giudici non si erano recati neanche allo stadio, non avevano avviato neanche le operazioni preliminari che precedono linizio di una partita. Il giudice sportivo sarebbe stato tradito dalla fretta: l'apertura dell'indagine da parte della Procura federale avrebbe dovuto fare prima il suo corso con l'eventuale deferimento di Cellino e del Cagliari, il processo e la condanna (punti di penalizzazione). Tosel, insomma, non aveva il potere per decidere. L'ottimismo di Cellino e del suo legale sembra essere condiviso dagli esperti di diritto sportivo. Non a caso la domenica del "fattaccio" pochi in via Allegri immaginavano che il giorno dopo il giudice sportivo avrebbe provveduto a infliggere al Cagliari la sconfitta a tavolino. Il caso, insomma, promette un clamoroso colpo di scena (dopo i tanti già regalati).
AMICI - Cellino che ieri sera ha riunito il Consiglio di Amministrazione e formalizzato lautosospensione dalla carica (un passo che non cambia nulla) colloca la questione sul fronte dei "princìpi": «Se vogliamo che vinca lo sport, dobbiamo fare in modo che quella partita si giochi. Credo che nessuno possa auspicare che venga confermata la sconfitta a tavolino, penalizzando, così, una tifoseria, mettendo contro due città. La nostra storia è legata alla storia della Roma. Daniele Conti, che è romano, è il nostro capitano, Bruno Conti è un amico, di qui sono passati giocatori come Muzzi, Berretta, Cappioli, Provitali, quando la società giallorossa mi chiese Mazzone lo "liberai" gratis pur dovendo la mia squadra affrontare la Coppa Uefa. Con Franco Sensi avevamo un grande rapporto. Tutto questo non può essere cancellato da una scelta ingiusta». Ma Cagliari-Roma ha lasciato strascichi velenosi, incrinato rapporti personali. Ad esempio, quelli con Abete: «No, non l'ho sentito. Non voglio... imbarazzarlo con la mia persona». Di vicenda imbarazzante aveva parlato il presidente federale a proposito del comunicato di Cellino che provocò la sospensione della partita: «Ha detto che sono una vergogna. Sono parole che non accetto. Ha invocato nei miei confronti una condanna esemplare, sostituendosi ai giudici. Ma lui è il presidente della Federazione. Eppure, da consigliere federale l'ho difeso dagli attacchi di altri colleghi, l'ho sostenuto». Lo stadio ora è stato parzialmente aperto e la prossima partita casalinga sarà fra tre settimane: «Lo stadio è a posto e per la sfida con il Bologna lo sarà ancora di più». (a.m.)