ROMA - Versa in condizioni critiche ma non sarebbe in pericolo di vita Giulio Andreotti, ricoverato in codice rosso al Policlinico Gemelli di Roma. Il 93enne senatore a vita è stato trasportato nel dipartimento di emergenza, dove i sanitari lo hanno assistito dal punto di vista respiratorio. "Le condizioni sono severe, ma stabili. La prognosi è riservata", spiegavano i medici nel primo bollettino medico.
Quadro clinico che è poi migliorato nel tardo pomeriggio: "Le condizioni del senatore a vita Giulio Andreotti permangono stabili con graduale miglioramento dei parametri cardiorespiratori", si legge nel secondo bollettino. "È tuttora ricoverato nella terapia intensiva del Gemelli. La prognosi rimane riservata", conclude l'informativa.
Confortanti anche le testimonianze delle persone che gli hanno fatto visita. "Ora respira da solo, non c'è stato bisogno di intubarlo. Sta bene, è lucido e si è concesso anche qualche battuta con gli infermieri", racconta l'assistente di Andreotti, Patrizia Chilelli. In particolare l'ex leader democristiano, venuto a sapere che il sito Wikipedia aveva in un primo momento aggiornato la pagina della sua biografia inserendo quella di oggi come data della sua morte, avrebbe chiesto scaramanticamente che fosse immediatamente modificata. "Sappiamo tutti quanto sia scaramantico e ha chiesto subito che quella data venisse tolta dal sito, alla voce che lo riguardava", riferisce ancora Chilelli.
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Ironia che ha sfoggiato nuovamente al momento di scoprire che era stato ricoverato nella stanza numero 17. "Tanto io non sono superstizioso...", avrebbe commentato con il genero Marco Ravaglioli.
La segretaria, che da 20 anni lavora al fianco di Andreotti, sottolinea che il ricovero nell'ospedale è stato dovuto "ad una bronchite non ben curata". "Non credo che il presidente sarà dimesso in giornata - precisa - ma dovrà restare per un po' sotto osservazione".
Il senatore si è sentito male mentre si trovava nella sua casa romana, in corso Vittorio Emanuele. Il 118 ha inviato un'ambulanza e un'automedica con una équipe avanzata completa, che ha somministrato le prime terapie.
Davanti al policlinico si sono accampate intanto decine di cameramen e troupe televisive. L'ingresso principale e i passaggi laterali pedonali sono presidiati dalla polizia municipale. "Siamo vicini a Giulio Andreotti e alla sua famiglia" ha dichiarato il sindaco Gianni Alemanno. "E' un grande patriarca della nostra città, e i cittadini romani, al di là delle posizioni politiche, provano per lui un grande affetto".