Dalla prima del rincoglionimento senile è stato un gran innovatore della musica leggera italiana, di fatto portando tra i primi tutto il bagaglio da esportazione dei negri d'ammereca.
Poi gran personaggio, buffo, anticonformista. E grandissimo osservatore, conoscitore dell'animo umano e delle realtà di paese che ascolto con la nostalgia di chi rinascerebbe volentieri in epoche lontane. Ricordo soprattutto Come è profondo il mare, che probabilmente è l'unico suo album che conosco per intero e che me sto cunsulann a senti' in questo momento.
Hai ragione, è proprio in virtù della sua straordinaria apertura (negli ultimi tempi era diventato fan dei Sigur Ros, con cui voleva fare un concerto. Chissà se l'avrebbe fatto) ha portato ricchezza e novità in un cantautorato italiano da sempre legato ai riferimenti d'oltralpe.
I suoi pezzi riuscivano a portare una sensibilità puramente italiana nel genere, dove il mare, la guerra, la povertà e gli stenti della nostra storia occupavano i pochi spazi lasciati vuoti dall'esistenzialismo bressensiano di De Andrè, quello breliano di Tenco.
Il tutto in una cura musicale sempre innovatrice, capace di non tralasciare intensità ed emozione, una capacità veramente di pochi artisti.
Davvero un totem della musica italiana.