Autore Topic: Sabotatori (Alfred Hitchcock, 1942)  (Letto 951 volte)  Share 

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Offline wendell

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Sabotatori (Alfred Hitchcock, 1942)
« il: 08 Febbraio, 2012, 17:08:57 pm »


Alla vigilia della 2ª guerra mondiale, un giovanotto che lavora in una fabbrica di munizioni del Nevada è accusato ingiustamente di sabotaggio.
Poche cose positive: la scena dei titoli di testa (le lamiere di un hangar occupano tutto il campo come una texture, poi rotta dal fumo nero che annuncia il sabotaggio); il ricorso al montaggio sovietico (successione rapida di brevi primi piani dopo un esplosione). Per il resto è un ricettacolo di tutto ciò che può essere hitchcockiano in accezione negativa: storia governata da coincidenza e casualità (va buon il Mac Guffin, ma  uno solo... po' basta); innocente perseguitato da buoni e cattivi e ragazza che l'accompagna in veste di prigioniera (come in Giovane e innocente, di 5 anni prima); polizia imbecille; finale sulla statua della libertà (ma Hitchcock amava mostrare i clichè di città e nazioni nelle quali ambientava i suoi film) in difesa della grande America. Proprio il filoamericanismo è il difetto che maggiormente infastidisce lo spettatore meno sprovveduto. Si parteggerebbe volentieri per i sabotatori se non fossero dei filo-totalitari senza colore.

Voto: **
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.