A parte che era scontato un accostamento di un magnate estero al Napoli, per una serie di ragioni ovvie agli occhi dei grandi giornalisti partenopei, resta che davvero mi preoccupo sulla reale dimensione finanziaria del Napoli. Leggevo un articolo tratto da un recente libro di Turiani in cui si affermava che per il grppo Filmauro i ricavi provenienti dal cinema ammontano solo al 30%, per la restante parte c'è solo il Napoli. Ciò significa che il romano ha deciso di dedicarsi anima e corpo al napoli, anche perchè è l'unico mezzo di grande guadagno per il suo impero; basti guardare all'assoluta inconsistenza dei suoi ultimi titoloni al cinema, non solo la saga natalizia, ma pure l'altra sul manuale d'amore, per non parlare di Amici miei. Munnezza bocciata a prescindere, a cui magari pensa di ovviare facendo ritornare Massimo Boldi. Geniale! Gli rimane in pratica solo Verdone e qualche distribuzione internazionale, ma ormai Medusa (cioè Mediaset) l'ha buttato fuori dal mercato. Questo Benvenuti al nord sta già a 24 ml di euro di incassi. Inutile, o si ricicla o si avvia verso l'epilogo come il suo ex rivale Cecchi Gori.
Ed è per questo che c'è una esigenza di evitare che il Napoli venga spremuto fino all'ultima goccia come un Vacanze di Natale qualsiasi. Occorre danaro fresco, ma che provenga da qualche vero magnate, o magnaccia non importa, ma non sempre e solo dai tifosi o da qualche azienda licenziataria del Cis di Nola